Avni Mecja, 27 anni, operaio, già condannato per maltrattamenti. Uccide la moglie a martellate, fugge in Albania ma poi ritorna e si costituisce. Condannato a 24 anni
Bolzano, 23 Ottobre 2022
Titoli & Articoli
Alexandra Elena Mocanu uccisa e avvolta in una coperta: il marito ha confessato (Today – 25 ottobre 2022)
L’uomo, Avni Mecja, è tornato a Bolzano: si è costituito, è in carcere a Bolzano. Il cadavere della donna è stato trovato domenica pomeriggio. La vita da cartolina sui social in netto contrasto con i litigi frequenti riferiti dai vicini di casa
La fuga è finita. Ieri nel tardo pomeriggio si è presentato agli inquirenti il marito della giovane donna trovata uccisa nel suo appartamento a Bolzano, al quinto piano di un condominio di viale Trieste. La vittima Alexandra Elena Mocanu, 35 anni originaria dalla Romania, lavorava come barista nel capoluogo altoatesino. L’allarme è scattato domenica nel tardo pomeriggio dopo una segnalazione dei parenti del marito, Avni Mecja, 49 anni. L’uomo durante una telefonata a un fratello, che vive a Verona, avrebbe annunciato di dover scappare perchè ricercato, probabilmente era diretto in Albania, il suo paese d’origine, ma a un certo punto è tornato indietro, per presentarsi agli inquirenti in procura. Ha confessato e ora si trova in carcere a Bolzano: la procura ha disposto il fermo per omicidio volontario aggravato.
Il profilo Facebook in comune della coppia è una sequela di immagini romantiche. L’ultimo post, un selfie sul terrazzo di un fast food in un centro commerciale di Bolzano, risale qualche giorno fa. Ma Avni e Alexandra secondo i vicini di casa litigavano molto spesso. “Li sentivamo litigare spesso, anche sabato sera, fino alle 22.30 circa, poi abbiamo sentito sbattere dei cassetti e poi più nulla. Silenzio fino a domenica, quando è arrivata la polizia con i vigili del fuoco per entrare nell’appartamento”, raccontano. La coppia occupava un appartamento al quinto piano della palazzina che si affaccia sulla piscina pubblica Lido, a un passo dal centro storico e dalla confluenza dei fiumi Talvera e Isarco. Lui lavorava nel settore edile. Lei in passato lo aveva già denunciato per maltrattamenti. Alexandra sarebbe stata colpita con violenza, forse con un oggetto contundente non ancora individuato. Il cadavere è stato poi avvolto in una coperta. La procura della Repubblica di Bolzano, unitamente alla polizia di Stato, cerca di ricostruire le ultime ore di vita della donna. A tal fine ha anche invitato eventuali testimoni con informazioni utili alla ricostruzione dell’evento delittuoso a rivolgersi alla squadra mobile della Questura di Bolzano. L’autopsia stabilirà come la donna è stata uccisa.
Alexandra Elena Mocanu è stata ”uccisa a martellate”, il 27enne confessa. Lui era già stato condannato per maltrattamenti (il Dolomiti – 26 ottobre 2022)
Un litigio, la rabbia, la terribile violenza. Avni Mecja durante le oltre 5 ore di interrogatorio ha ammesso di avere ucciso Alexandra Elena Mocanu con un martello, per la precisione un mazzotto utilizzato nei lavori edili. Una fine terribile che il giovane ha ricostruito davanti agli inquirenti che stanno portando avanti le indagini per verificare le parole dell’uomo e ricostruire in modo esatto quello che è successo.
Alexandra Elena Mocanu sarebbe arrivata a casa sabato sera. Nell’appartamento sarebbe scoppiato un litigio molto violento alla fine del quale Avni Mecja avrebbe colpito almeno due volte la testa della donna con il martello provocandole ferite mortali. Nelle primissime ore di domenica il 27enne avrebbe poi abbandonato in macchina la casa per dirigersi a Verona dove si trovano dei suoi parenti e poi ha raggiunto l’aeroporto di Treviso per recarsi in Albania.
Nel pomeriggio di domenica è stata poi trovata la salma della donna avvolta in una coperta. Il ritrovamento è stato fatto dopo una segnalazione dei famigliari dell’uomo che probabilmente lo hanno anche convinto di ritornare dopo poche ore in Italia.
Due anni fa Alexandra aveva già denunciato per maltrattamenti Avni e quest’ultimo era stato condannato. Successivamente ci sarebbe stato un nuovo riavvicinamento e la decisione di tornare a vivere assieme a Bolzano. Le forze dell’ordine stanno cercando ora il martello che Avni Mecja ha raccontato di averlo gettato in un bidone dell’immondizia. Al momento il 27enne è in carcere in stato di fermo.
Uccisa a Bolzano, Avni Mecja condannato a 24 anni di carcere (TgCom24 – 27 marzo 2024)
La vittima fu presa a martellate in casa nel 2022. La pm Federica Iovene aveva chiesto la condanna all’ergastolo per l’imputato
È stato condannato a Bolzano a 24 anni di reclusione Avni Mecja, accusato di omicidio pluriaggravato per aver ucciso a martellate la compagna Alexandra Elena Mocanu il 22 ottobre 2022. La pm Federica Iovene aveva chiesto la condanna all’ergastolo, non ravvisando i margini per la concessione delle attenuanti generiche. Attenuanti che il difensore di Avni Mecja aveva invece chiesto per via della confessione, della collaborazione con gli inquirenti e del risarcimento riconosciuto al figlio della vittima.
Aggravanti giudicate equivalenti alle attenuanti. I giudici hanno ritenuto le aggravanti (la convivenza e la precedente condanna per stalking) equivalenti alle attenuanti (la confessione e la collaborazione con gli inquirenti) e disposto un risarcimento di 320mila euro in favore del figlio della vittima e di 5 al marito dal quale si era separata.
La difesa: “Sentenza equilibrata, ma la impugneremo” Per l’avvocato della difesa, Massimo Dal Ben, si tratta di una sentenza “equilibrata. Il fatto che le attenuanti siano state ritenute equivalenti e non prevalenti rispetto alle aggravanti sarà uno dei probabili motivi di impugnazione”. Prima però si attendono le motivazioni, attese tra 90 giorni.
Soddisfatto l’avvocato di parte civile. Soddisfatto anche Gianmarco Tosetto, avvocato di parte civile (del marito e del figlio di Mocanu): “Quello che ci premeva era che emergesse la determinazione di Alexandra nel pensare al figlio e nel non risparmiarsi mai, neanche sul lavoro, per potergli mandare dei soldi”. Due anni prima dell’omicidio, Mecja era già stato denunciato per maltrattamenti dalla vittima. Dopo qualche tempo tra i due c’era stato un riavvicinamento fino al tragico epilogo.