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Antonio Topo, 51 anni, carpentiere, padre. Strangola la moglie (che lo aveva denunciato per maltrattamenti) e si impicca

San Marcellino (Caserta), 23 Luglio 2018


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Strangola la moglie poi si impicca. La donna lo aveva denunciato per maltrattattamenti (il Messaggero – 23 luglio 2018)
Strangola la moglie poi si impicca. I cadavere sono stati trovati dai figli della coppia a San Marcellino, nel Casertano. Dai primi rilievi effettuati dai carabinieri, sembra che l’uomo, ​Antonio Topa, 50 anni, abbia ucciso a mani nude la moglie, Immacolata Stabile, 48enne, e poi si sia tolto la vita nel solaio della loro abitazione.
I cadaveri sono stati ritrovati dai due figli della coppia rincasati nella notte dopo una serata con gli amici. Secondo i primi accertamenti effettuati dai militari della stazione di San Marcellino e del reparto territoriale di Aversa, Topa avrebbe ucciso la moglie al culmine di un violento litigio, forse scoppiato per motivi passionali. Il corpo della donna era in camera da letto: è qui che si è consumata la prima parte della tragedia, con il marito che ha strangolato a mani nude la donna. L’uomo ha poi preso un laccio, l’ha legato a un solaio dell’abitazione e si è impiccato. Sotto choc il figlio e la figlia della coppia, entrambi maggiorenni, che questa notte intorno alle 2 sono rincasati trovando la madre morta in camera da letto con i segni inequivocabili, attorno al collo, di mani che avevano esercitato una pressione fatale. In un altro locale dell’abitazione hanno poi scoperto il corpo ormai esanime del papà. Con l’aiuto di un vicino i due ragazzi hanno chiamato i carabinieri e il 118. Dell’episodio è stata poi informata la Procura della Repubblica di Napoli Nord che ha disposto l’autopsia sui due cadaveri. Il 51enne Topa di mestiere faceva il carpentiere, e andava avanti con lavori saltuari.
DENUNCE RITIRATE
Immacolata Stabile aveva denunciato il consorte circa un anno fa per maltrattamenti, ma dopo due settimane aveva ritirato la denuncia. Una decisione sulla quale i carabinieri stanno ora facendo luce. La circostanza è emersa dagli accertamenti realizzati in queste ore dai militari guidati da Antonio Forte con il coordinamento della Procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco. Nulla – secondo quanto raccontato da chi li conosceva i coniugi – faceva presagire un epilogo così drammatico.

Strangola la moglie e si uccide, un biglietto ai figli l’ultimo gesto di Antonio (Casserta News – 25 luglio 2018) 
Parla la cognata di Topa: “Immacolata l’ha denunciato 5 volte, ma non era violento”
Una tragedia che non ha ancora una spiegazione. L’omicidio-suicidio che ha portato alla morte di Antonio Topa e della moglie Immacolata Stabile è avvolto nel mistero ma non per la dinamica (ormai ben nota) bensì per il movente. I cittadini di San Marcellino che conoscevano il 51enne Antonio Topa ne parlano come di “un grande lavoratore, che amava la moglie e i figli”. Cosa quindi ha potuto scatenare questo raptus? Si pensa potrebbe essere la gelosia. L’uomo infatti dopo aver ucciso la moglie, ha avuto anche la freddezza di scrivere un bigliettino destinato ai propri figli e di lasciarlo sul letto. Pochi secondi prima del suo suicidio. E su quel bigliettino ci sarebbero scritte proprie parole di ‘dolore’ e di sofferenza per un rapporto d’amore con la moglie che non era più lo stesso.
A parlare, a due giorni dalla tragedia, è la cognata di Antonio Topa e di Immacolata Stabile (è la moglie del fratello di Antonio Topa) che sottolinea come “fino a qualche anno fa erano innamoratissimi, ma poi qualcosa è cambiato. Fino al giorno della tragedia Antonio e Imma erano stati insieme al mare, e niente poteva sicuramente far pensare a quanto accaduto. Mio cognato Antonio non era per niente aggressivo, anzi amava la moglie e i propri figli. Se posso dirlo, ritengo che Antonio fosse il più debole della coppia. La moglie spesso si assentava da casa anche per giorni, per poi ritornare. Mio cognato forse non ha più sopportato questi atteggiamenti ed ha deciso di farla finita”. E la cognata di Antonio e Imma svela un retroscena mai emerso fino ad oggi: “Le denunce presentate da Imma ai carabinieri sono ben 5. Ritirate però la maggior parte tutte il giorno dopo. E in nessuna si parla di comportamenti violenti, ma solo di aggressioni verbali. E a testimoniarlo ci sono anche i figli, che mai hanno visto picchiare la madre. Si tratta di una tragedia causato da un raptus, e non quindi di una tragedia che poteva essere evitata. Antonio non era violento”.


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