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Antonio Granata, 61 anni, potatore. Uccide a coltellate moglie e suocera, poi si impicca

Massafra (Taranto), 14 Marzo 2021


Titoli & Articoli

Doppio femminicidio a Massafra: «Venite, ho ucciso mia moglie e mia suocera» (Italia Notizie 24 – 17 marzo 2021)
Tragedia nel Tarantino: «Venite, ho ucciso mia moglie e mia suocera»
Antonio Granata, l’uomo di 61 anni che, nel pomeriggio di domenica, ha ucciso la moglie 65enne Carolina Bruno e la suocera 91enne Lorenza Addolorata Carano, é stato trovato impiccato vicino ad un terreno di famiglia martedì mattina. L’uomo si occupava di potature di alberi e non ha precedenti penali.
Il doppio femminicidio, avvenuto a Massafra, un paese in provincia di Taranto, è stato il culmine di un’accesa lite tra Granata e le sue vittime. Da quello che é emerso fino ad ora, sembra che la lite fosse di carattere economico. Dopo aver ucciso le due donne a coltellate, Granata ha chiamato lui stesso i Carabinieri incriminandosi. «Venite, ho ucciso mia moglie e mia suocera» ha detto il 61enne, che avrebbe tentato atti di auto lesionismo prima di darsi alla fuga. I Carabinieri hanno ritrovato le due donne in un lago di sangue all’interno della loro abitazione, un appartamento in via Da Vinci, nel rione S.Francesco, nella zona nord di Massafra nel Tarantino, in due stanze diverse. Dopodiché é scattata la caccia all’uomo, conclusa ieri mattina, quando il corpo di Antonio Granata é stato ritrovato senza vita, impiccato ad un albero d’ulivo con un cavo di acciaio. Gli abiti bagnati dell’uomo sembrano indicare che prima di impiccarsi avesse tentato il suicidio gettandosi in un pozzo nei pressi del luogo del ritrovamento del corpo. Il movente del duplice omicidio sembra appunto essere di tipo economico. Di recente, Granata e la moglie avevano infatti dovuto abbandonare l’appartamento dove vivevano, perso a causa di debiti, e sono stati quindi costretti ad andare a vivere in casa di Lorenza Carano, madre di Carolina Bruno. A detta dei vicini, i litigi in casa erano frequenti. Le indagini sono in corso e sul posto, oltre al medico legale, é intervento il pm Marco Colascilla Narducci. Il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto, interrogato sulla vicenda, la descrive come “immane tragedia che ha colpito la comunità”. I due femminicidi rappresentano il numero 15 e 16 del 2021, a distanza di solo un giorno dal femminicidio di Ornella Pinto a Napoli, e ad una settimana da quello della piccola Edith a Cisliano, in provincia di Milano.

 

Femminicidio, trovato impiccato l’uomo che a Massafra ha ucciso la moglie e la suocera (la Repubblica – 16 marzo 2021)
Antonio Granata è stato trovato morto suicida la mattina di martedì 16 marzo a Palagiano, paese a pochi chilometri da Massafra, dove la sera prima ha assassinato la moglie, Carolina Bruno, di 65 anni, e la suocera Lorenza Addolorata Carano, di 92. Lo ha fatto prima di avvertire i carabinieri e fuggire in auto.
I militari si erano messi subito sulle sue tracce del 60enne dopo aver ricevuto la telefonata con la quale lui stesso raccontava del duplice omicidio nell’abitazione in cui convivevano i tre in via Leonardo da Vinci, nella periferia della cittadina in provincia di Taranto. Granata non aveva precedenti penali. L’assassinio sarebbe maturato dopo un acceso litigio, non il primo secondo alcune testimonianze. Le due donne sono state colpite al capo e alla gola presumibilmente con un coltello e un attrezzo da lavoro.
Dalle prime indagini emergono ulteriori dettagli. L’uomo, che faceva il potatore, si è impiccato a un ulivo con un filo di ferro in un terreno vicino a quello di proprietà di famiglia, in contrada Marziotta. Secondo la ricostruzione dei carabinieri avrebbe tentato di annegare in un pozzo. Il corpo di Granata, infatti, era seminudo e i suoi indumenti intrisi d’acqua. I militari hanno trovato anche la sua auto, una Seat Ibiza color amaranto, con la quale era fuggito dopo aver avvertito i carabinieri e aver staccato il telefono. Alcuni vicini avevano provato a fermarlo mentre si procurava delle ferite prima di mettersi in auto. Le ricerche si erano avvalse anche del Gps e di un elicottero.
Il movente del duplice omicidio sarebbe da ricercare proprio nei ripetuti litigi in famiglia, dovuti a debiti. Le liti avrebbero riguardato l’ex appartamento della coppia, che non aveva figli, al piano di sopra della palazzina in cui vivevano con la madre di lei. I due erano stati costretti a lasciare la casa. L’appartamento in cui convivevano e dove le due donne sono state uccise è stato trovato dai carabinieri in disordine, con oggetti accatastati, segno probabilmente di una sistemazione improvvisata, dopo la perdita del proprio appartamento e il trasloco forzato. “La nostra comunità è sconvolta” ha spiegato Fabrizio Quarto, sindaco di Massafra. Nel frattempo volontari dell’associazione Massafra Unità&Solidale, su segnalazione di una cittadina, hanno recuperato il cane della famiglia, impaurito, prendendolo in custodia, in attesa di affidarlo a qualcuno della famiglia o per provare a farlo adottare.


Duplice femminicidio, trovata l’arma del delitto (Quotidiano di Puglia – 21 marzo 2021)
Prima di fuggire dalla casa in cui ha assassinato la moglie e la suocera ha nascosto il coltellaccio usato per il duplice femminicidio in un armadio. L’arma utilizzata dal massafrese Antonio Granata è stata trovata ieri dai carabinieri nel corso dell’ennesimo sopralluogo nella casa di via Leonardo da Vinci teatro della strage in famiglia avvenuta lunedì scorso nel quartiere San Francesco di Massafra, in provincia di Taranto. Il coltellaccio ha la punta spezzata e combacia perfettamente con il frammento della lama rinvenuto sotto il cadavere di una delle due vittime.
IL DUPLICE FEMMINICIDIO Il duplice omicidio è avvenuto lunedì scorso in quella casa del centro di Massafra al culmine dell’ennesima lite. Antonio Granata, potatore di 61 anni, ha aggredito e assassinato la suocera Lorenza Addolorata Carano, di 91 anni,  e la moglie Carolina Bruno, di 65 anni. A scatenare la violenta lite dissapori sulla proprietà dell’abitazione. Durante il diverbio, l’uomo ha afferrato quel coltellaccio e ha ucciso la suocera con un fendente alla gola. Poi si è scagliato contro la moglie. E l’ha assassinata con un’altra coltellata sempre alla gola. Durante questa seconda aggressione il coltallaccio si è spezzato. La punta dell’arma, infatti, è stata ritrovata immediatamente dai carabinieri sotto il cadavere della sfortunata Carolina Bruno. Ieri, invece, nell’armadio della camera da letto è stata scovata l’altra parte dell’arma, ancora sporca del sangue delle vittime.
LA FUGA E IL SUICIDIO Dopo il tremendo duplice delitto e aver nascosto l’arma nell’armadio, Antonio Granata è fuggito da Massafra a bordo della sua seat amaranto. Dall’auto ha chiamato i carabinieri e ha confessato la strage, spiegando che si sarebbe tolto la vita. Per ora nella notte tra lunedì e martedì scorsi ha vagato con la sua vettura nelle campagne del versante occidentale della provincia di Taranto. I carabinieri lo hanno ritrovato al mattino in un terreno di cui era comproprietario. Per farla finita si è impiccato ad un albero d’ulivo dopo aver tentato inutilmente di annegarsi in una cisterna e di tagliarsi le vene dei polsi.

Duplice femminicidio: trovata in casa vittime arma delitto (Ansa – 21 marzo 2021) 
Era nascosto tra alcuni vestiti, nell’armadio della camera da letto in cui è stata trovata una delle due vittime, il coltello che gli investigatori ritengono sia stato usato da Antonio Granata per uccidere la moglie e la suocera, lo scorso 15 marzo, nell’appartamento in cui vivevano insieme a Massafra (Taranto).  La lama del coltello – spiegano gli investigatori – è spezzata nella parte superiore e risulta perfettamente combaciante con l’altra metà di lama rinvenuta la sera del delitto nel corso dei rilievi di polizia scientifica.
Il 61enne Antonio Granata ha ucciso sua moglie Carolina Bruno, di 65 anni, e sua suocera, Lorenza Addolorata Carano, di 91 anni, e poi è fuggito dopo aver telefonato ai carabinieri confessando il duplice omicidio. Dopo qualche ora, mentre erano in corso le ricerche da parte dei militari, si è tolto la vita impiccandosi a un albero di ulivo. Circa un anno fa i coniugi avevano perso il loro alloggio all’asta e si erano trasferiti al pianterreno dello stesso stabile di via Leonardo Da Vinci, dalla suocera. I vicini hanno riferito agli inquirenti che i litigi erano ormai all’ordine del giorno. Proseguendo con le indagini, i carabinieri hanno nuovamente ispezionato la casa in cui si è consumato il duplice femminicidio trovando un coltello di grosse dimensioni intriso di sangue, ritenuto l’arma del delitto. Il coltello sarà ora sottoposto ad accertamenti tecnici, dattiloscopici e di campionamento del Dna rinvenuto.

 


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