Angelo Zanasi, 90 anni, autista in pensione. Soffoca la moglie e tenta il suicidio. Condannato ai domiciliari in casa di cura, si uccide con una calza di naylon
Torino, 19 Novembre 2015
Titoli & Articoli
Novantenne soffoca la moglie, poi tenta il suicidio (La Stampa – 19 novembre 2015)
Tragedia in un alloggio di via Tunisi: l’uomo è piantonato alle Molinette, accusato di omicidio
Angelo Zanasi, 90 anni, ha ucciso nella notte la moglie Lia Cotronea, di 88 anni. L’ha soffocata con un cuscino, poi ha tentato il suicidio. Ora è in ospedale, alle Molinette, piantonato dai poliziotti: è accusato di omicido. La coppia abita in via Tunisi. La moglie era da tempo sofferente di una malattia degenerativa. L’uomo si sarebbe confidato con un amico, sostenendo che non riusciva più a sopportare la situazione. (di Massimo Numa)
Suicida a 91 anni, sei mesi dopo aver ucciso la moglie malata di Alzheimer (la Repubblica – 6 maggio 2016)
Dramma in una casa di riposo di Trofarello, nel Torinese
Si è ucciso nella clinica di Trofarello dove aveva finito di scontare gli arresti domiciliari per aver ucciso la moglie malata di Alzheimer. Angiolo Zanasi, 91 anni, l’aveva soffocata con un cuscino il 19 novembre nel loro appartamento di via Tunisi, a Torino. Aveva già cercato di togliersi la vita in quell’occasione. Dopo aver ucciso la moglie, Lia Cotronea, 88 anni, aveva aperto il gas del suo alloggio ma era stato fermato dalla polizia. Questa mattina si è ucciso soffocandosi con una calza di nylon nella stanza della clinica di Trofarello. Autista in pensione da oltre 20 anni si era preso cura della moglie per tanto tempo ma alla fine aveva paura di non farcela più, temeva che le forze avrebbero abbandonato anche lui. Quello di novembre avrebbe dovuto essere un omicidio suicidio e così è stato anche se a qualche mese di distanza. Ha lasciato una lettera in cui chiede scusa a tutti. (di Carlotta Rocci)
Suicida a 91 anni, aveva ucciso la moglie malata: “Non riuscivo più ad occuparmi di lei” (Fan Page – 6 maggio 2016)
Aveva già tentato di togliersi la vita all’indomani dell’omicidio della moglie, malata di alzheimer. La polizia era riuscita ad impedirglielo. Sei mesi dopo, Angiolo Zanasi, 91enne di Torino, è purtroppo riuscito nel suo intento. Si è impiccato nella clinica dove stava scontando gli arresti domiciliari.
Alla fine è riuscito nel suo intento, Angiolo Zanasi, il pensionato torinese di 91 anni che lo scorso 19 novembre aveva soffocato la moglie malata di Alzheimer, per poi tentare di togliersi a sua volta la vita. In quell’occasione aveva aperto il gas nel suo alloggio di via Tunisi, a Torino, ma era stato fermato dalla polizia. Ieri si è ucciso nella clinica di Trofarello, dove aveva finito di scontare gli arresti domiciliari per l’omicidio dell’amata, Lia Cotronea, 88 anni. L’uomo, autista in pensione, temeva di non essere più in grado di accudire la donna a cui aveva dedicata una vita. Si sarebbe ucciso, soffocandosi con una calza di nylon, avvolta alla maniglia di una finestra nella stanza che lo ospitava. A trovarlo è stato il personale della struttura. Il pensionato avrebbe lasciato una lettera in cui chiede scusa a tutti.
Autista in pensione, Zanasi per almeno 20 anni era stato vicino alla moglie affetta da demenza senile. Ma col passare del tempo, aveva cominciato a temere di non farcela più. Sembra però che l’idea di lasciare la congiunta in una casa di riposo fosse stata sempre rigettata dal 91enne. “Sapevamo che c’erano dei problemi. La scorsa settimana avevamo parlato con Angelo, ma lui non voleva mandarla in un ricovero” aveva spiegato un inquilino lo scorso novembre. Ad aiutare l’anziano c’era anche una badante: “Li ho lasciati la sera prima dopo averli fatti cenare. Era tutto tranquillo, questa mattina attorno alle 7 quando sono arrivata c’era già la polizia” aveva ricordato la donna. (di Biagio Chiariello)