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Angelo Di Lella, 56 anni, ex guardia giurata, disoccupato o lavoratore saltuario, padre. Uccide la moglie a colpi di pistola davanti a una delle figlie. Le ragazze si costituiscono parte civile.

Apricena (Foggia), 16 Dicembre 2022


Titoli & Articoli

Apricena, Giovanna uccisa dal marito Angelo: «Una persona solare e una gran lavoratrice». «Lui era geloso» Corriere del Mezzogiorno – 16 dicembre 2022)
Erano sposati da una ventina d’anni e avevano avuto tre figlie femmine, due maggiorenni e una minorenne. Una coppia all’apparenza normale. E’ la fotografia di Giovanna Frino, la donna di 44 anni di Apricena uccisa questa mattina, con due colpi di pistola dal marito, una ex guardia giurata di 56 anni, Angelo di Lella. Il delitto è avvenuto nell’abitazione della coppia, in via Saragat mentre una delle figlie, la 18enne era influenzata a letto. L’uomo da alcuni anni aveva perso il lavoro come guardia giurata e da qualche tempo lavorava, saltuariamente, nelle campagne come bracciante agricolo.
Chi erano Angelo e Giovanna «Una persona per bene – lo descrive un vicino di casa -. Sempre gentile e disponibile. Mai avremmo pensato ad una cosa del genere». Chi conosce l’uomo non nasconde però che, da quando aveva perso il lavoro da guardia giurata, Angelo di Lella aveva sofferto molto e aveva avuto dei problemi a trovare un’altra attività lavorativa stabile.
«Una persona solare e gran lavoratrice»: cosi, invece, viene descritta Giovanna Frino. Lavorava in un bar ma in passato aveva svolto tante altre occupazioni. Una donna molto attiva che amava tantissimo le sue tre figlie. «Spesso – racconta una vicina – li vedevamo uscire insieme, abbracciati. Anche a fare la spesa. Ma molto spesso sentivano litigi provenire dalla loro abitazioni. Lei era una bella donna e forse l’uomo era geloso di lei». «Conoscevo sia lei, una ragazza solare e dinamica, che il marito che fino a qualche tempo fa, faceva la guardia giurata», racconta il sindaco di Apricena, Antonio Potenza. «Ieri sera – prosegue il primo cittadino – l’uomo era passato a prendere il pacco natalizio presso il nostro centro anziani e i miei collaboratori mi hanno riferito che sembrava sereno».

“Andate a vedere come sta mia moglie”, Angelo Di Lella non ha confessato l’omicidio della moglie Giovanna. Sul delitto di Apricena il Gip deciderà per la convalida dell’arresto (Puglia Sera – 17 dicembre 2022)
Si indaga sul movente che avrebbe spinto ieri Angelo Di Lella, il 56enne ex guardia giurata, ad uccidere con tre colpi di pistola calibro 9 la moglie Giovanna Frino, barista che di anni ne aveva 44. L’omicidio si è consumato nell’appartamento della coppia ad Apricena (Foggia). L’uomo si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela. La prossima settima sarà ascoltato dal Gip nell’udienza di convalida del fermo.
Di Lella non ha mai confessato il delitto. Quando i militari lo hanno bloccato, dopo essersi barricato in casa, il 56enne è apparso il stato confusionale. Ripeteva: “andate a vedere come sta mia moglie”.
La vittima viene descritta da tutti quanti la conoscevano come una donna sorridente e innamorata della sua famiglia. Oltre a lavorare come barista, svolgeva anche pulizie domestiche per pagare gli studi universitari della primogenita. L’uomo, invece, aveva perso il lavoro come guardia giurata circa 5 anni fa. Da allora era rimasto per un lungo periodo senza lavorare. Attualmente lavora come operaio in una ditta di trasporti. Tanti conoscenti affermano proprio che dopo la perdita del lavoro Di Lella era cambiato, aveva perso la sua serenità.

Domani l’autopsia sul corpo di Giovanna Frino, uccisa dal marito con tre colpi di pistola al petto (Foggia Today – 21 dicembre 2022)
Disposta l’autopsia sul corpo di Giovanna Frino, la 44enne di Apricena, uccisa lo scorso venerdì mattina, con tre colpi di pistola, esplosi al petto, tra le mura domestiche. A premere il grilletto di una pistola calibro 9, legalmente detenuta, è stato il marito della donna, Angelo Di Lella, 56enne ex guardia giurata, arrestato poco dopo dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
L’autopsia è disposta dalla Procura che nella mattinata di domani conferirà l’incarico al medico legale incaricato di eseguire subito dopo l’esame. Di Lella non ha mai confessato l’omicidio, avvenuto nell’appartamento di via Saragat, dove era presente anche una delle figlie della coppia, rimasta a casa perchè influenzata. Lo scorso lunedì, infatti, l’uomo è comparso dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia, ma ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Il fermo è stato convalidato e Di Lella resta in carcere.
Le indagini sono seguite dai carabinieri, coordinati dalla procura di Foggia (pm Mongielli) e dovranno fare luce su dinamica e movente. Secondo quanto accertato, anche tramite la testimonianza di alcuni vicini e conoscenti, i litigi tra i due erano sempre più frequenti, alimentati dalla gelosia dell’uomo e dallo stato di ‘prostrazione psicologica’ derivante alla perdita del lavoro dell’uomo, ex guardia giurata che faticava a trovare una nuova occupazione.
Sui social, il duro sfogo della sorella della vittima: “Mi rivolgo a tutte quelle persone che sentivano ogni volta le litigate di mia sorella con quel mostro”, scrive. “Invece di farvi i fatti vostri, bastava una chiamata ai carabinieri e mia sorella si sarebbe salvata”,
denuncia.Spero che la vostra coscienza non vi dia pace per il resto della vita”.

Uccisa dal marito a colpi di pistola: rinviato a giudizio ex sorvegliante, figlie si costituiscono parte civile (Foggia Today – 3 ottobre 2023)
In aula per l’udienza preliminare erano presenti sia i parenti della vittima che l’imputato. La prossima udienza è stata già calendarizzata per fine ottobre. E’stato rinviato a giudizio, dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia, il 56enne Angelo Di Lella, ex guardia giurata che, nel dicembre scorso, uccise a colpi di pistola la moglie, la 44enne Giovanna Frino. L’uomo è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, e maltrattamenti.
Nella giornata di ieri, dinanzi alla gup Odette Eronia del Tribunale di Foggia, si è celebrata l’udienza preliminare, che ha visto la costituzione delle parti civili, ovvero le tre figlie della donna (una delle quali presente in casa quando avvenne il fatto di sangue), rappresentate dall’avvocato Ermenegildo Russo, e i familiari di Giovanna, difesi invece dall’avvocato Nicola Marro. Hanno presentato istanza di costituzione di parte civile anche le associazioni di tutela e difesa delle donne, Impegno Donna e Filo d’Arianna.
In aula per l’udienza preliminare erano presenti sia i familiari della vittima che l’imputato. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Gabriele Antonio, ha presentato richiesta di rito abbreviato che però è stata rigettata. La donna venne uccisa con tre colpi di pistola, esplosi al petto, con la pistola calibro 9, legalmente detenuta, dal marito, arrestato poco dopo dai carabinieri. Di Lella non ha mai confessato l’omicidio. Dinanzi al gip per l’interrogatorio di garanzia, l’uomo si avvalse della facoltà di non rispondere. Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura di Foggia (pm Mongielli), si concentrarono sul rapporto tra coniugi: come confermato da testimonianze di amici e conoscenti, i litigi tra i due erano sempre più frequenti, alimentati dalla gelosia dell’uomo e dallo stato di ‘prostrazione psicologica’ derivante alla perdita del lavoro e dalle difficoltà riscontrate nel trovare una nuova occupazione. 


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