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Agostino Siciliano, 32 anni, laureato in ingegneria. Sgozza la mamma dell’ex fidanzata. Condannato a 20 anni poi ridotti a 15 anni e 4 mesi

Misterbianco (Catania), 30 Luglio 2016

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Donna sgozzata a Misterbianco, l’ex della figlia confessa: “Ho fatto una pazzia” (Today – 31 luglio 2016)
Agostino Siciliano, 30 anni, laureato, è stato fermato dai carabinieri nel Cosentino dopo una fuga in auto. E’ stato lui ad uccidere Marina Zuccarello, la donna di 55 anni trovata morta in casa in una pozza di sangue
Ha confessato tutto. E’ stato Agostino Siciliano, 30 anni, laureato, ad uccidere Marina Zuccarello, la donna di 55 anni di Misterbianco (Catania) trovata ieri in casa propria con la gola sgozzata e riversa in una pozza di sangue. Siciliano è stato fermato dai carabinieri nel Cosentino, mentre stava rientrando in auto a Taranto, dove vive. Il movente del delitto è passionale: a quanto si apprende l’uomo aveva una relazione con la figlia minore della vittima, una ragazza di 26 anni, che la donna aveva cercato in ogni modo di contrastare.
Subito dopo il delitto, il 30enne è fuggito in auto chiamando anche diverse persone a cui ha detto di aver fatto “una sciocchezza”. Un suo amico aveva anche avvertito il marito della vittima: “Ha fatto una pazzia”. L’uomo si sarebbe costituito spontaneamente consigliato da parenti ed amici.  L’omicidio è avvenuto fra le 7,15 e le 8,45: a trovare la donna è stato il marito un 65enne che lavora come bidello, che si era assentato pochi minuti da casa per andare al bar e scambiare quattro chiacchiere con gli amici. Al suo rientro la macabra scoperta. Siciliano ha raccontato di avere avuto un’animata discussione con la donna che, secondo il suo racconto, lo avrebbe aggredito. Il giovane avrebbe provato a difendersi con un coltello infliggendo però un fendente mortale alla gola della vittima. Un racconto che ora è al vaglio degli inquirenti.
Marina Zuccarello lavorava in un laboratorio di analisi del paese e lascia due figlie di 27 e 26 anni, assenti da casa al momento dell’omicidio. Siciliano aveva avuto una relazione di due anni con la figlia più piccola: i due si erano conosciuti su internet e la loro relazione era finita per volere di lei. Diversi erano stati in passato i tentativi del ragazzo di riappacificarsi con la sua ex.  Carmelo Zuccaro, procuratore della Repubblica etnea, si è detto “molto soddisfatto della risoluzione del caso per un lavoro molto serrato e puntuale da parte della magistratura e dei carabinieri di Misterbianco. La risoluzione di questo caso ha anche una grande importanza perché non getta nello sconforto una intera comunità che si era allarmata per quanto avvenuto stamattina”.

Un caffè e una lite violenta prima dell’omicidio di Marina Zuccarello (La Sicilia – 1 agosto 2016)
Ecco chi è Agostino Siciliano, l’uomo di 32 anni che sabato scorso ha ucciso, sgozzandola, la sua ex suocera Marina Zuccarello. I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno diffuso la sua foto, svelando il volto di un assassino che poche ore dopo il delitto avrebbe riconosciuto di “aver fatto una sciocchezza”. Ma quello che si è consumato nella villetta di Madonna degli Ammalati, a Misterbianco, è stato tutt’altro che una sciocchezza. Una donna di 55 anni, trovata senza vita, sgozzata, uccisa dopo un caffè e una lite. Siciliano, laureato in ingegneria e originario di Taranto dove vive, voleva incontrare la vittima per convincerla a non opporsi al suo  rapporto con la figlia più piccola della Zuccarello. La relazione era già finita da alcuni mesi, ma l’uomo si era probabilmente convinto che avrebbe potuto avere un sostegno dalla madre dell’ex fidanzata conosciuta su Internet e con la quale era stato due anni. L’omicida aveva atteso sin dalle quattro del mattino, che uscisse il marito della vittima, Salvatore Palazzolo, per affrontare la donna.
Non era quello di sabato il primo tentativo di riconciliazione, in quanto pare che l’omicida tra maggio e giugno era ritornato in Sicilia per incontrare il papà  ma senza riuscire a riallacciare il rapporto con la figlia. Probabilmente gli scatti d’ira del giovane e gli atteggiamenti violenti avevano fatto emergere il lato nascosto dell’assassino che aveva convinto sia la sua ex ragazza che l’intero nucleo familiare ad interrompere questo rapporto.
Sicuramente la discussione, sabato mattina, con la vittima all’interno della casetta di campagna si sarà accesa. Lo dimostrano il tavolo spostato, il fornellino a terra e un recipiente da cucina rotto che potrebbe essere la prima arma con cui è stata colpita la Zuccarello, forse anche dopo aver sorbito un caffè, dal momento che la macchinetta è stata trovata accesa. Il fendente alla gola, però, non lascia dubbi sulle intenzioni dell’omicida, sia per la lunghezza del taglio che per la profondità dello stesso che gli ha troncato le arterie. Il giovane, infatti, quando i carabinieri lo hanno trovato in provincia di Cosenza, aveva gli abiti sporchi di sangue, così come li aveva il signor Palazzolo nel tentativo di soccorrere la moglie appena aperta la porta di casa. Questa mattina è stata effettuata l’autopsia.

Uccise l’ex suocera a Misterbianco, ingegnere condannato a 20 anni (GdS – 21 luglio 2017)
Venti anni di reclusione per Agostino Siciliano, l’ingegnere pugliese di 33, anni, che il 30 luglio 2016ha ucciso a coltellate nell’abitazione della zona residenziale della Madonna degli Ammalati, a Misterbianco, Marina Zuccarello, 55 anni, la madre della sua ex fidanzata. Omicidio volontario sì, ma senza crudeltà. Il gup Giuliana Sammartino non ha ritenuto valide le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e della minorata difesa, così come sostenuto dai legali Giacomo Giuliano del Foro di Catania e Rosario Levato, del Foro di Taranto. Siciliano confessò l’omicidio di Marina Zuccarello trovata senza vita, sgozzata dopo un caffè e una lite. Il processo si è celebrato a Catania: la richiesta dell’accusa era l’ergastolo commutato a 30 anni perché l’imputato è stato processato con il rito abbreviato.

 

Uccise la madre dell’ex fidanzata, pena ridotta in Appello (Sicilia Network – 24 aprile 2018)
Quindici anni e quattro mesi di reclusione è la condanna per Agostino Siciliano, 31 anni, ingegnere di Taranto, che il 30 luglio del 2016 uccise Marina Zuccarello di Misterbianco, madre della sua ex fidanzata.
La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania (presidente Elisabetta Messina, sostituto procuratore generale Angelo Busacca, legali della difesa Giacomo Giuliano e Carmelo Passanisi), dopo il concordato con rinuncia ai motivi d’appello tra pubblica accusa e difesa, cioè il “patteggiamento in Appello”, come previsto dal dall’Articolo 599 Bis del C.p.p. .
In sostanza la Procura generale ha rinunciato integralmente ai motivi di ricorso, mentre gli avvocati di Siciliano non hanno rinunciato alle attenuanti generiche che non erano stati riconosciute in primo grado, che, di fatto, vengono compensate dall’aggravante dell’abuso di ospitalità, l’unico riconosciuto richiesto dal pubblico ministero e riconosciuto nel rito abbreviato.
In primo grado l’omicida era stato condannato a 20 anni per omicidio volontario ed ha atteso la sentenza d’appello agli arresti domiciliari in Puglia. Trascorsi i 15 giorni previsti dalla legge per eventuale ricorso in Cassazione, la sentenza sarà definitiva. La richiesta iniziale del pubblico ministero era stata dell’ergastolo per omicidio volontario (poi ridotto a 30 anni per via del rito abbreviato), con le aggravanti della ferocia, dei futili motivi e della minorata difesa da parte della vittima.
I fatti. Nella mattina del 30 luglio del 2016, Marina Zuccarello, 55 anni, impiegata in un laboratorio di analisi chimiche a Misterbianco, veniva ritrovata uccisa con una ferita di arma da taglio alla gola nella sua casa di villeggiatura nella frazione Madonna degli Ammalati del comune nell’hinterland di Catania. A trovare il cadavere, vicino alla cucina, fu il marito Salvatore Palazzolo, bidello di 65 anni, all’epoca dei fatti, che era rientrato dopo avere fatto delle spese.
Le indagini furono avviate subito dai Carabinieri della locale Tenenza e immediatamente indirizzate verso Siciliano che già in passato si era recato a Misterbianco per cercare di riallacciare la relazione, durata due anni, e convincere i genitori della ex fidanzata, che lo osteggiavano perché preoccupati per gli scatti d’ira del giovane.
Agostino Siciliana aveva aggredito la vittima, infatti, perché si opponeva alla relazione con la più piccola delle due figlie di 27 e 26 anni, che aveva conosciuto tramite un social. Quella mattina, dopo aver aspettato nei pressi della casa per alcune ore, aveva deciso di entrare quando la donna era rimasta sola, con l’intento di convincerla – secondo le sue dichiarazioni -. Marina Zuccarello stava probabilmente preparando un caffè per l’ospite, ma la conversazione era poi degenerata probabilmente in una discussione e lui l’aveva colpita con un coltello da cucina “per difendersi”. Subito dopo la fuga, in preda al panico, lo sfogo con alcuni amici incontrati durante la fuga (“Ho fatto una sciocchezza, una grande sciocchezza”) e, infime la decisione di costituirsi. Posteggiata l’auto davanti al Municipio di Tomorano Castello, in provincia di Cosenza, telefonava ai Carabinieri per chiedere di andare ad arrestarlo. In caserma Agostino Siciliano confessava l’omicidio, aveva ancora gli abiti indossati al momento dell’aggressione sporchi di sangue.

 


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