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Kamila Lysadorska, 33 anni, mamma. Massacrata dall’ex compagno con un coltello da pane, muore dissanguata dopo una lunga agonia

Albissola (Savona), 16 Ottobre 2010

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Titoli & Articoli

Donna uccisa a coltellate nel Savonese. Il compagno ha confessato l’omicidio (Corriere della Sera – 16 ottobre 2010)
La vittima è una polacca di 33 anni. Trovata morta nel bagno di casa dai due figli
Ha confessato Niccolò Walter Vivado, il compagno di Kamila Lisadorska, la donna trovata uccisa stamani ad Albissola Marina. A trovarla questa mattina erano stati i figli di 4 e 6 anni: si sono svegliati, hanno chiamato la mamma ma lei non rispondeva. La sorellina più grande è andata a cercarla in bagno e l’ha vista lì per terra, seminuda e coperta di sangue. E insieme con il fratellino è andata a bussare alla porta dei vicini. «La mamma sta male», ha detto piangendo.
Ma lei, Kamila Lysadorska, 33 anni, di nazionalità polacca, da anni residente in Italia e separata dal marito, era già morta, uccisa a coltellate nel suo appartamento ad Albissola Mare (Savona). Alle 7.45 di sabato mattina i due piccoli hanno bussato alla porta dei vicini di casa, in via dell’Oratorio, chiedendo aiuto per la madre: purtroppo non c’era più nulla da fare. I militi della Croce Oro hanno constatato il decesso e chiamato la polizia.
C’E’ UN SOSPETTATO – Sul posto sono arrivati gli uomini della questura di Savona, diretti dal capo di gabinetto Massimo Molinari, e la polizia scientifica per i rilievi. Ha effettuato un sopralluogo anche la pm Alessandra Coccoli, che coordina le indagini e ha già disposto l’autopsia sul cadavere. In casa è stata trovata l’arma del delitto: un coltello da pane seghettato. Sull’identità dell’assassino gli investigatori hanno da subito definito un’ipotesi: doveva essere una persona che la conosceva bene e che conosceva soprattutto le sue abitudini. Immediatamente hanno rintracciato e ascoltato per ore l’attuale compagno della vittima, che alla fine ha confessato. I vicini di casa hanno riferito di aver sentito le urla della donna che stava litigando con un uomo, nella notte, intorno alle tre. «Non ci siamo preoccupati di quei litigi» hanno affermato, perché andavano avanti da tempo.
L’EX MARITO – L’ex marito della donna, Roberto Pallotta, imprenditore, è stato sentito dalla polizia e ha poi lasciato la Questura. Ai poliziotti l’uomo ha fornito la sua versione e soprattutto ha precisato di abitare lontano da Albissola, fuori dalla provincia di Savona. Ora Pallotta pensa solo ai due figlioletti, che solitamente andava a prendere dall’ex moglie il venerdì. Questa settimana però, ha spiegato, non era il suo turno di tenere i bambini. I due piccoli, rimasti in casa dei vicini, sono sotto la tutela della polizia, con il supporto degli assistenti sociali del Comune ed del personale dell’Ufficio minori della questura.

Omicidio Albissola, Vivado: “Mi aveva lasciato e l’ho ammazzata” (IVG – 16 ottobre 2010)
Si erano lasciati due settimane fa Walter e Kamila. O meglio: era stata la donna ad allontanare il partner, con cui conviveva da qualche tempo. Di qui il rancore dell’uomo, la non accettazione di un rifiuto vissuto come un affronto, e il delitto. E’ una cronaca uguale a tante altre quella che descrive l’omicidio di Kamila Lysadorska, la 31enne polacca ritrovata questa mattina in un lago di sangue nel bagno della sua abitazione di via Dell’Oratorio, ad Albissola Marina, dai suoi figlioletti. Storie di uomini che non accettano un “no” e si accaniscono sul proprio oggetto del desiderio.
Quello che impressiona, però, in questa vicenda è la freddezza mostrata dall’uomo dopo l’assassinio.
Nicolò Vivado, detto Walter, dopo aver colpito più volte (sarà l’autopsia a stabilire quante) l’ex compagna alla gola e alle braccia con un grosso coltello da cucina ha agito con una calma da “maestro del crimine”: si è lavato, cambiato, ha gettato gli abiti sporchi di sangue in un cassonetto della spazzatura a Stella San Giovanni, ed è corso in un bar nel tentativo di costruirsi un alibi.
Tutto inutile: gli investigatori sono comunque arrivati a lui celermente: è bastato ricostruire le ultime ore di vita di Kamila per verificare che fosse proprio lui l’ultimo ad averla vista. Le indagini, infatti, si sono subito rivolte ai conoscenti della donna, in particolare ai suoi ex (è stato sentito anche l’ex marito, risultato però totalmente estraneo ai fatti), anche perchè dai riscontri nell’appartamento mancavano segni di effrazione per cui era chiaro che la 31enne avesse aperto la porta ad una persona di cui comunque si fidava. Vivado, 36 anni, con piccoli precedenti per droga, è stato interrogato per circa 7 ore in Questura e ha fornito via via versioni sempre più discordanti, pur mantenedo un atteggiamento di sfida nei confronti degli inquirenti. Incalzato dalle domande, però, ha dovuto alla fine ammettere tutto. L’omicidio è avvenuto a seguito di una lite per motivi di gelosia. Vivado ha detto di aver bevuto prima di recarsi a casa di Kamila e che, anche per questo motivo, avrebbe perso il controllo e, in preda ad un raptus, ammazzato l’ex compagna.


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