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Tiziana Olivieri, 41 anni, operaia, mamma. Strangolata dal compagno che poi ha dato fuoco all’appartamento

incendio-Fontana-Rubiera-vittima-zoom4Rubiera (Reggio Emilia), 20 aprile 2012

Avevano litigato furiosamente per le vacanze e lui, per paura dell’abbandono, in preda a un raptus passa dalle parole ai fatti e  le mette le mani al collo stringendo tanto forte fino a strangolarla. Poi, preso dal panico, prepara la pappa al figlio, lo fa mangiare, porta l’auto fuori dal garage, sistema l’appartamento, e gli dà fuoco. Suona alla vicina di casa dando l’allarme e le mostra con quale coraggio porta il bambino e pure il cane in salvo, fingendo di voler salvare anche la moglie già morta nella camera da letto.

Ivan Forte, 26 anni, autotrasportatore. Si è salvato dall’incendio.

Titoli & Articoli

Gazzetta di Reggio

La mamma: «Lei è morta e lui è vivo? Ma pensa te…»  Rosella Carlini, madre della vittima, sfoga tutta la sua rabbia davanti alla casa …

Gazzetta di Reggio

Delitto di Rubiera: Ivan ha ucciso perché temeva l’abbandono  – Un senso di inadeguatezza e il timore dell’abbandono potrebbero avere spinto Ivan Forte all’omicidio di Tiziana Olivieri, la madre del proprio bambino, con la quale da tempo c’erano disaccordi proprio sulla cura del piccolo.

Nicolò tra pochi giorni compirà un anno e a festeggiarlo non ci saranno mamma e papà …

La Carlini risponde a uno dei tanti messaggi di vicinanza e affetto che sono giunti alla famiglia. Poco più di un mese fa aveva scritto a Tiziana sempre su Facebook, riferendosi a Nicolò: «Titti ricordati che a prescindere da tutto e tutti è tuo». «Su questo non ci piove», aveva risposto la Olivieri. Una confidenza forse non era sfuggita al compagno…

di Miriam Figliuolo

Gazzetta di Modena

Brucia la casa, mamma muore soffocata  – Interrogato per ore il compagno che ha salvato il figlio di 11 mesi …  l’uomo è riuscito a uscire dall’abitazione portando in salvo il piccolo … Secondo i primi rilievi la giovane donna sarebbe morta per soffocamento, per aver respirato troppo fumo. Per lei infatti non c’era più nulla da fare (… ) Il giovane è stato sentito a lungo dai carabinieri di Reggio Emilia, ai quali ha raccontato di essersi svegliato e di aver portato in salvo il piccolo senza riuscire a svegliare la compagna. Il corpo della donna è stato recuperato soltanto più tardi dai vigili del fuoco.

Il Giornale di Reggio

L’ho uccisa preso da un raptus”  Il giovane di 26 anni è provato e ha chiesto del bambino

Per diverse, almeno cinque, Ivan Forte, dopo aver ucciso la convivente Tiziana Olivieri, ha pensato cosa fare, prima di appiccare l’incendio che avrebbe dovuto simulare la morte della donna per soffocamento. Intanto ha accudito il bambino, un piccolo di 11 mesi, gli ha preparato da mangiare, lo ha vestito e poi, verso le 3,30, ha sistemato le candele odorose accanto al letto. Quindi ha appiccato il fuoco. Ma la macabra ed ingenua messa in scena non era stata pensata prima dello strangolamento: l’accusa, del resto, non parla di premeditazione.

l’uomo è apparso molto provato … (ha detto di aver)ucciso la donna come in un raptus, dopo un litigio su dove fare le vacanze: lui avrebbe voluto scendere dai suoi, in Calabria, con il bambino, mentre lei, sempre stando a quanto ha detto l’assassino, avrebbe voluto andare sulla riviera adriatica … Nulla è emerso, almeno ufficialmente, circa precedenti dissapori provocati da eventuali gelosie, da una parte o dall’altra.

Intanto l’arresto è stato convalidato, mentre l’avvocatessa Pingelli ha chiesto, in alternativa al carcere, gli arresti domiciliari. La Pini Bentivoglio si è riservata di decidere.

di  Otello Incerti

Il Resto del Carlino

“Abbiamo litigato, le ho messo le mani al collo e l’ho strangolata”.  – UNA RABBIA cieca. E la lite si è trasformata in tragedia. Ivan Forte (…) ha strangolato con le sue mani la convivente  …  incurante della presenza del figlio nell’appartamento. Un omicidio d’impeto, assurdo quanto brutale … dalle parole, Ivan è passato ai fatti. Nella furia della litigata ha messo le mani al collo di Tiziana, ha stretto talmente forte da ucciderla. Tutto questo senza nemmeno pensare che in quell’appartamento c’era anche il loro figlio di appena undici mesi: il frutto di quello che ormai era stato il loro amore. Secondo il suo racconto, Ivan Forte si sarebbe fatto prendere dal panico. E avrebbe escogitato un modo per allontanare da sé le responsabilità. È passato del tempo. Il 26enne ha cercato di sistemare ogni dettaglio. E poi, verso le 3,30 ha deciso di mettere in scena l’infortunio domestico. Ha appoggiato il corpo di Tiziana di fianco al letto, poi ha dato fuoco al materasso. Lui è uscito con il bambino e il cane … Quindi ha bussato allarmato alla porta dei vicini. E come un perfetto attore, ha messo in scena un disperato tentativo di salvataggio della convivente pur sapendo che Tiziana era già morta.

di Sabrina Pignedoli

Il Resto del Carlino

Preparava la pappa per il bimbo Nell’altra stanza c’era Tiziana morta – Agghiaccianti particolari emergono dalla confessione di Ivan Forte ai carabinieri

LA NAVE della Costa Concordia inclinata dopo il naufragio, la foto che Ivan Forte aveva scelto lo scorso gennaio per il suo profilo su Facebook, è la rappresentazione simbolica di un menage che stava affondando. E’ bastata una discussione su come passare le ferie la prossima estate per scatenare una rabbia incontrollabile, e per questo motivo Tiziana Olivieri ci ha rimesso la vita. Ivan voleva andare in Calabria a trovare la madre, Tiziana invece voleva trascorrere qualche giorno sulla riviera romagnola. Ma prima di discutere sulla meta delle vacanze, c’erano già stati altri litigi, sempre per ragioni trascurabili …

ORA si scateneranno le interpretazioni psicologiche, si scomoderà il ragionamento sul ruolo dei tanti padri-bambini che non tollerano di passare in secondo piano e sentirsi trascurati quando arriva un figlio e la moglie diventa prima di tutto mamma. Tutto tragicamente vero. Ma bisognerà capire se questo discorso vale anche per l’omicidio di Fontana. E prima di scavare nella psiche, prima di capire il movente profondo di quel gesto spaventoso, bisognerà fare i conti con quel bambino rimasto senza mamma e, dalla notte successiva, senza papà. Quel bambino che, nelle lunghe ore passate tra l’omicidio della compagna e la simulazione di un incendio, veniva accudito da un padre sotto choc che viveva il tumulto dell’omicidio commesso nell’altra stanza. Si apprende che Ivan Forte ha pianto a lungo, rievocando lucidamente quei momenti. Più volte (…)  si è detto pentito, ha spiegato di non capacitarsi di quello che ha commesso.

Corriere della Sera

Trovato in giardino con il piccolo in braccio. La pista della messinscena – Lascia lei nelle fiamme dopo aver salvato il figlio – … Delitto d’ impeto, dicono. Una lite più accesa delle altre, solo l’ ultima di una lunga serie. Qualcuno punta il dito sui problemi legati alla differenza d’ età, quei quindici anni che stavano iniziando a pesare sulla relazione, soprattutto dopo che la famiglia si era allargata con l’ arrivo del bambino e le nuove responsabilità. Per cercare di arrotondare, Tiziana aveva continuato a fare i turni nell’ azienda dove lavorava. Il lavoro, la famiglia, i litigi. Poi, giovedì notte, forse Ivan ha perso la testa, un attimo di follia e la tragedia.

di Pasqualetto Andrea

Reggio nel Web

Potrebbe essere la trama di un film thriller, ma purtroppo è successoDopo un crescendo di litigi, alla fine Ivan Forte ha strangolato la compagna e ha inscenato un rogo… Dalle successive indagini è emerso che Tiziana volesse lasciare quest’uomo, venuto dal sud

Ora la linea difensiva focalizzerà verosimilmente l’attenzione sull’omicidio passionale, sul raptus. Ma ancora una volta il grido di una donna che sta dimostrando una forza incredibile, Rosella Carlini avverte: “E’ omicidio premeditato. Era da tempo che ci pensava. Ci sono troppe contraddizioni nel suo racconto”. La realtà è che nel nostro Paese continuano ad aumentare i casi di omicidi da parte di mariti/compagni che non accettano di essere lasciati dalla propria partner.

L’indipendenza conquistata a fatica dalla donna nei secoli le permette oggi di non accettare passivamente di essere infelice, ma di reagire e cambiare vita. Una libertà che molti uomini forse faticano ancora ad accettare.

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