Slobodanka Metusev, 48 anni. Uccisa dal marito con 18 coltellate, muore dissanguata
Capoterra (Cagliari), 6 Novembre 2022
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Compagna uccisa con 18 coltellate, è morta dissanguata (Ansa, 9 novembre 2022)
Slobodanka Metusev, la 48enne serba uccisa domenica scorsa a Capoterra, nella Città metropolitana di Cagliari, dal compagno Stevan Sajn, 50 anni, anch’egli di origine serba, è morta dissanguata dopo essere stata colpita con 18 coltellate inferte dall’uomo con un coltello a serramanico nella stanza che condividevano da poco più di un mese nel Centro di accoglienza straordinario (Cas) per migranti. E’ quanto emerge dall’autopsia eseguita oggi al Policlinico “Duilio Casula” dal medico legale Roberto Demontis, su disposizione della Procura di Cagliari che ha aperto un’inchiesta sul femminicidio. Il compagno, reo confesso e fermato con ancora il coltello insanguinato in mano, è rinchiuso nel carcere cagliaritano di Uta da lunedì, anche se ha dovuto ricorrere alle cure mediche dopo essere stato colto da un malore al termine dell’interrogatorio davanti alla pm Diana Lecca, all’avvocato difensore d’ufficio e ai carabinieri del comando provinciale di Cagliari.
Resta ora da capire il movente del femminicidio che sarebbe da ricercare nella cieca gelosia del 50enne serbo: secondo quanto si è appreso Stevan Sajn avrebbe strappato il cellulare dalle mani della compagna per controllare i messaggi e chiamate e poi l’avrebbe uccisa all’interno della casa di accoglienza. Qualche dettaglio in più potrebbe arrivare dall’interrogatorio di garanzia che si dovrebbe tenere nelle prossime ore, probabilmente domani.
Capoterra, Slobodanka Metusev uccisa con 18 coltellate. L’ipotesi della gelosia come movente (Uniona Sarda – 9 novembre 2022)
È morta dissanguata Slobodanka Metusev, la 48enne serba uccisa domenica scorsa a Capoterra dal compagno Stevan Sajn, 50 anni, anche lui di origine serba. Secondo l’autopsia, la donna è stata colpita con 18 fendenti con un coltello a serramanico nella stanza che condivideva con Sajn da poco più di un mese nel Centro di accoglienza straordinario (Cas) per migranti. L’esame sul corpo è stato eseguito oggi al Policlinico “Duilio Casula” dal medico legale Roberto Demontis su disposizione della Procura di Cagliari che ha aperto un’inchiesta sul femminicidio. Stevan Sajn, fermato con ancora il coltello insanguinato in mano, ha confessato tutto. “L’ho uccisa, l’ho uccisa”, ha ripetuto nell’interrogatorio. L’uomo, cardiopatico, ha avuto un malore davanti alla pm Diana Lecca, all’avvocato difensore d’ufficio e ai carabinieri del comando provinciale di Cagliari. Dopo aver ricevuto le necessarie cure al Policlinico di Monserrato, è stato rinchiuso nel carcere di Uta. Il delitto, domenica, si è consumato al termine di una violenta lite tra coniugi. Il 50enne serbo l’avrebbe colpita per gelosia, dopo averle strappato il cellulare dalle mani per controllare i messaggi. Qualche dettaglio in più potrebbe arrivare dall’interrogatorio di garanzia che si dovrebbe tenere nelle prossime ore, probabilmente domani.