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Romina Acerbis, 28 anni, impiegata in un call center. Strangolata dal marito

Bergamo, 21 ottobre 2011

Lui la minacciava e la picchiava, lei lo aveva denunciato ma lo giustificava e gli voleva bene. Lei voleva un figlio, lui no. Quindi, durante l’ora e mezza in cui lui, agli arresti domiciliari, aveva il permesso di uscire di casa, si è recato nell’appartamento dove lei si era rifugiata e l’ha strangolata.

Maurizio Ciccarelli, 49 anni, invalido con precedenti penali per furti e rapine, era già stato denunciato per maltrattamenti dalla prima moglie. Condannato a 20 anni di reclusione

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L’Eco di Bergamo

Romina era innamorata di suo marito, nonostante tutto gli voleva bene»: una zia di Romina Acerbis ricorda così la nipote, che per qualche giorno era stata ospite a casa sua a Selvino l’anno scorso quando Ciccarelli l’aveva costretta a scappare di casa minacciando di picchiarla.

«Anche in quell’occasione lei continuava a giustificarlo – continua la zia – e a dire che in fondo gli voleva bene. In tanti abbiamo cercato di aiutarla in questi anni, abbiamo cercato di farle capire che quella relazione era sbagliata, ma lei non ha mai voluto sentire ragioni. Adesso resta il dolore per questa tragedia e il rammarico per qualcosa che forse avremmo potuto fare per evitarlo» …Un legame profondo, il loro, ma anche tormentato: lei un anno e mezzo fa lo aveva denunciato due volte per episodi di violenza ed era andata a vivere in via Fermi a Colognola, ma i contatti con lui, che da due mesi era agli arresti domiciliari in via Ruspini (… )non si erano mai interrotti del tutto.

I familiari della ragazza, sconvolti, raccontano che da una ventina di giorni la coppia aveva riallacciato i rapporti e che nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo simile. Il dramma si è consumato venerdì. Ciccarelli (…) era autorizzato ad assentarsi dalle 15 alle 16,30 per farsi curare una malattia, invalidante e ritenuta incompatibile con la detenzione in carcere. Ha quindi raggiunto il condominio (…) dove la moglie, impiegata in un call center, si era trasferita: nell’appartamento al primo piano tra i due sarebbe scoppiata una discussione i cui motivi sono ancora poco chiari.

Alla polizia il quarantanovenne avrebbe raccontato che alla radice delle tensioni con la moglie c’era il fatto che lei voleva un figlio, mentre lui si opponeva, ma gli inquirenti su questo punto appaiono cauti. In cucina l’uomo ha strangolato a mani nude la moglie, poi ha portato il cadavere in una stanza e lo ha adagiato sul letto. Infine è uscito accostando la porta senza chiuderla a chiave ed è tornato nella casa (…)  l’uomo ha telefonato al 113 dicendo di aver fatto “una cosa brutta” e di andarlo a prendere. ..l’uomo, con le valigie già pronte per andare in carcere, ha dato le prime indicazioni agli agenti, che sulle sue mani hanno notato anche escoriazioni ritenute compatibili con il racconto…

L’uomo ha diversi precedenti penali (i primi risalgono al ’97) in particolare per furti, e prima di sposare la ragazza aveva divorziato dalla prima moglie. .. Nel 2010 la ragazza lo aveva denunciato due volte: ad aprile per averla strattonata e ferita (10 giorni di prognosi) durante una lite; a maggio per averla costretta ad andare via di casa, minacciando di picchiarla.

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Ha sempre fatto di tutto per lui…“. Il padre: “Forse non avevamo capito i rischi…” – Romina, strangolata dal marito – “Voleva bene a chi l’ha uccisa”

Un omicidio incomprensibile, che ha messo fine ad una storia d’amore che sembrava impossibile dall’inizio ma per la quale Romina Acerbis aveva fatto di tutto. Ha messo fine alla sua vita … Lei che per Maurizio aveva chiesto ripetutamente gli arresti domiciliari, che aveva curato Maurizio quando ne aveva bisogno, che aveva comunque mantenuto i rapporti con lui anche in quest’ultimo periodo, nonostante fossero di fatto separati.

Quella di Romina Acerbis è una morte violenta che non si capisce. Non la capiscono i condomini … non la comprendono i vicini di casa … Non la capiscono i parenti di Romina … Si rimprovera, il papà, anche se gli altri parenti gli spiegano che non deve rimproverarsi nulla. “Non ho capito che era un rischio il fatto che si frequentassero ancora, forse dovevamo capirlo meglio…” dice. “Però era davvero difficile. Fino all’altro giorno sembrava tutto tranquillo.

Una ragazza tranquilla, che non disturbava maie chiedeva sempre tutto con timidezza” racconta una vicina … Tutti increduli, perché Romina denunciava quel che le accadeva, ma non sbandierava nulla in giro. Nel 2010, vivendo già a Colognola, aveva denunciato già un paio di volte il marito per maltrattamenti. Eppure continuava a fare di tutto per mantenere integro un rapporto corretto, per non perdere completamente di vista l’uomo che aveva sposato.

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