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Naima Zahir, 45 anni, mamma. Uccisa con una coltellata dal marito

Lentini (Siracusa), 12 Marzo 2022


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Omicidio Naima Zahir, la vittima dopo la prima coltellata del marito: «Perché lo fai? Ti ho sempre amato» (Corriere del Mezzogiorno – 19 marzo 2022)
La confessione di Massimo Cannone ai magistrati: dopo le parole della moglie ha affondato una seconda volta il coltello colpendola alla gola
«Perché mi fai questo? Ti ho sempre voluto bene. Ti ho sempre amato»Naima Zahir, la 45enne di origini marocchine uccisa una settimana fa dal marito, era ancora viva quando dopo la prima coltellata ha chiesto al compagno tappezziere il motivo del suo gesto. Massimo Cannone, arrestato dalla polizia martedì sera con l’accusa di omicidio volontario, ieri è stato ascoltato dal procuratore della Repubblica Sabrina Gambino e dal pm Gaetano Bono. Ai magistrati, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’uomo ha raccontato di aver affondato la lama del coltello da cucina nel collo della moglie, che in quel momento era sdraiata a letto con le cuffie nelle orecchie mentre ascoltava musica. La vittima ha avuto solo il tempo di chiedergli «perché». A quel punto Cannone – come ha riferito ai giudici –avrebbe affondato la lama nella gola della moglie. Poi, dopo aver ripulito la stanza dal sangue, si è recato dal fratello raccontando di aver trovato Naima ferita, accennando anche a un probabile suicidio.
Dal falso racconto all’arresto La stessa tesi è stata sostenuta da Cannone, pochi giorni dopo, anche in tv
. Dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato di polizia di Lentini, diretto dal vice questore aggiunto Andrea Monaco e dagli uomini della squadra mobile guidati da Gabriele Presti, attraverso le intercettazioni, sarebbe inoltre emerso che Cannone, convinto di farla franca, avrebbe contattato qualcuno per progettare la fuga.
Da lì la decisione di arrestarlo per un nuovo interrogatorio, che lo avrebbe poi portato all’ammissione. Nel corso dell’interrogatorio assistito dal legale di fiducia, Alfio Caruso, Cannone avrebbe dichiarato di fare uso di alcool e droga, di frequentare il Sert e di assumere farmaci contro la dipendenza. Ieri pomeriggio in una sala del commiato a Lentini, intanto, l’ultimo saluto a Naima Zahir. Solo i familiari hanno potuto assistere alla cerimonia privata per dare l’estremo saluto alla donna. La salma sarà poi trasferita in Marocco.


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