Marisa Monopoli, 65 anni. Uccisa con un colpo di fucile dal marito, che uccide anche la cagnolina Kira
Udine, 1 Gennaio 1999
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UDINE. Il male di vivere che sfocia nel sangue. La depressione e il dolore che tracimano, scivolando nella violenza. L’età che avanza, la paura di restare soli o di veder soffrire il compagno o la compagna di una vita. La mattinata del Capodanno del 1999 Virgilio Vismara, 66 anni, originario di Campolonghetto di Bagnaria Arsa, imbraccia il fucile da caccia regolarmente detenuto. Lo punta alla testa della moglie, Marisa Monopoli, sessantacinquenne, che dorme nel letto: non fa in tempo ad accorgersi di nulla, un unico colpo basta a ucciderla. Prima di rivolgere l’arma contro sé stesso e togliersi la vita, fredda anche Kira, la cagnolina che lo accompagnava nelle battute di caccia.
L’omicidio suicidio si consuma di prima mattina, nella casa dei coniugi Vismara, in via Cividale. Sopra la televisione un biglietto, con cui Virgilio spiegava i motivi del gesto estremo.