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Lucia Andreotti, 38 anni, lavoratrice saltuaria, mamma. Uccisa in strada con due colpi di pistola alla nuca dal marito, da cui si stava separando, davanti alla figlia di 7 anni

Chivasso (Torino), 22 Novembre 2005


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Uccisa come in un’esecuzione (la Repubblica/Sentinella del Canavese – 24 novembre 2005)
CHIVASSO. Due colpi alla nuca. Gli accertamenti degli inquirenti non lascerebbero dubbi: così martedì sera un uomo di Chivasso ha ucciso l’ex moglie, sparandole in strada, in via Bertola. Lo ha fatto davanti agli occhi atterriti della loro figlia di sette anni. Adesso Antonio Molinaro, 40 anni, operaio di un cantiere dell’Alta Velocità del Chivassese, è in carcere con l’accusa di omicidio. Lucia Andreotti, 38 anni, madre di due ragazze, avute dal Molinaro e con il quale è stata sposata per quasi vent’anni, ha lottato disperatamente contro la morte. Ricoverata in condizioni disperate presso il nosocomio chivassese, la donna è morta dopo un’agonia durata quattro ore. E poco di più è durata la latitanza di Antonio Molinaro. Braccato dai carabinieri di Chivasso, l’operaio si è costituito nella prima mattinata di ieri, mercoledì, agli uomini dell’Arma. Difficile, per ora, stabilire le cause del gesto da parte dell’uomo, descritto come un gran lavoratore.
Ma il suo gesto, secondo una prima ricostruzione dei fatti, non sarebbe dettato da un raptus improvviso. La pistola, una calibro 9 semiautomatica, l’operaio l’aveva in tasca quando ha incontrato l’ex moglie l’altro ieri sera. Anche i colpi, due, precisi, diretti sulla tempia della donna farebbero pensare ad una fredda determinazione. Nemmeno la presenza della loro bambina, adorata da genitori, ha fermato la sua mano omicida. Ha sparato e lo ha fatto per uccidere.
I FATTI.Mancano alcuni particolari, ma la ricostruzione del delitto da parte delle forze dell’ordine (i titolari delle indagini sono i carabinieri della Compagnia di Chivasso al comando del capitano Michele Tamponi), non lascerebbe spazio a dubbi. Un omicidio che potrebbe avere origine dalla gelosia e dalla folle passione verso quella donna che gli aveva dato due figlie.
Ultimamente Lucia, due anni più giovane del marito, dopo tante litigi e incomprensioni, non ne voleva più sapere di continuare la relazione con Antonio e avrebbe voluto chiedere la separazione. Adesso i due vivevano separatamente, le figlie erano a casa della madre, a Livorno Ferraris, nel Vercellese.
L’altro ieri sera, martedì, la coppia si dà un appuntamento alle 20,30 circa all’inizio di via Bertola, a Chivasso, nei pressi di una piazzetta, solitamente utilizzata come posteggio, di fronte alla circonvallazione di via Ivrea, la grande arteria che porta in città. Sull’altro lato della strada ci sono l’ingresso del Pronto Soccorso e le camere mortuarie dell’ospedale. Triste presagio. Antonio Molinaro deve incontrare Lucia Andreotti per consegnarle la figlia più piccola che aveva trascorso il pomeriggio in sua compagnia. Devono discutere anche delle modalità del divorzio, la donna vorrebbe trovare al più presto un accordo soprattutto per il bene delle ragazze. Ma l’uomo sembra non volersi rassegnare.
Lucia Andreotti arriva in compagnia di un’amica che abita poco distante, in via Momo. Il tempo di riabbracciare la bambina e poi la coppia inizia a discutere. E’ l’ennesima lite, volano parole grosse, lui sembra non ragionare più: grida, insulta l’ex moglie. Lucia Andreotti e l’amica capiscono allora che potrebbe succedere qualcosa di grave. Invocano aiuto. Un’automobilista in transito sul cavalcavia assiste alla scena: si ferma ed un giovane scende per prestare aiuto alle due donne e alla bambina.
Antonio Molinaro, ormai, ha perso ogni controllo. Estrae la pistola e minaccia tutti. A quel punto il giovane automobilista si allontana e va a cercare aiuto, lo stesso fa l’amica di Lucia che tiene per mano la bambina. L’operaio, armato, afferra invece per un braccio l’ex moglie. La trascina per un paio di metri. La donna è in ginocchio. Chiede pietà. Partono due colpi, una vera e propria esecuzione. Lucia crolla a terra tra due auto in sosta in un lago di sangue. L’operaio fugge alla guida di un’auto che in un primo momento pare non essere di sua proprietà.
Intanto il giovane soccorritore dà l’allarme, a poche centinaia di metri si trova la caserma della Polizia stradale. In ufficio c’è l’ispettore capo Armando Italiano. «Presto. Correte c’è una donna a terra» sono le prime parole del ragazzo ai poliziotti che immediatamente si recano sul posto. Dal vicino ospedale arrivano i soccorsi, mentre sul luogo dell’agguato si precipitano i carabinieri della Compagnia di Chivasso. Lucia Andreotti respira ancora quando l’équipe medica del 118 tenta l’impossibile. Pochi minuti la donna è nel reparto di rianimazione del vicino ospedale. Ma le sue condizioni sono disperate. Impossibile tentare subito un’operazione: una pallottola le ha trapassato il cranio. I medici tentano in tutti i modi di strapparla alla morte. Ma il cuore della donna si ferma all’una e trenta.
CACCIA ALL’UOMO.Pochi minuti dopo la sparatoria gli uomini del capitano Tamponi sono sulle tracce del presunto omicida. I carabinieri cercano l’operaio anche nell’abitazione di corso Galileo Ferraras, nella zona del quartiere Coppina, dove vive con uno dei fratelli. Lui non c’è. Passano alcune ore e la caccia all’uomo diventa serrata. Nelle prime ore della mattina di ieri, mercoledì, Antonio Molinaro viene rintracciato anche grazie alla collaborazione dei familiari che lo convincono a costituirsi agli uomini dell’Arma. Anche la pistola viene ritrovata nei pressi del canale Cavour. E l’alba quando Antonio Molinaro varca la caserma dei carabinieri di Chivasso.


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