Luana Bussolotto, 27 anni, stilista. Strangolata e soffocata dall’ex fidanzato
Noventa Vicentina (Vicenza), 4 Aprile 2010
Titoli & Articoli
Il delitto di Pasqua. L’elettricista ragazzino e la modellista in fuga. Il dramma della gelosia (Corriere del Veneto – 6 aprile 2010)
Due anni d’amore, poi la crisi e il trasloco. La sorella: lui calmo e gentile, inspiegabile
CINTO EUGANEO (Padova) — Si erano lasciati da un mese. Lei non lo amava più. Aveva tentato di dirglielo per l’ultima volta. Ha passato appena un giorno nel suo nuovo appartamento prima di essere soffocata come ogni suo desiderio. Luana Bussolotto aveva 27 anni e il giorno di Pasqua aveva varcato per la prima volta la soglia della sua nuova casa in affitto a Noventa Vicentina. Il pomeriggio l’aveva trascorso con Luca Bedore, 24 anni, il suo ormai ex fidanzato, almeno dietro le apparenze. Lui era diventato possessivo appena lei aveva deciso di trasferirsi. Perché quella casa era solo per sé stessa. Sono rimasti insieme, dopo pranzo, assieme all’amica del cuore di Luana e il suo fidanzato per ammirare la casa. Quando la coppia è rimasta sola è iniziato l’incubo.
Ieri mattina Luana è stata trovata morta nel suo soggiorno strangolata con un sacchetto di plastica. Luca aveva vegliato il suo corpo tutta la notte. I genitori non avevano visto la figlia al pranzo pasquale e l’aspettavano per la messa delle sei nella piccola frazione di Valnogaredo a Cinto Euganeo (Padova). Non è mai arrivata. I suoi avevano pensato ad un normale contrattempo. E solo l’indomani mattina, ieri, hanno scoperto quanto si era consumato nella casa di loro figlia.
Luana da sette anni disegnava modelli di abiti per le grandi firme alla Staff International di Noventa Vicentina, azienda di proprietà di Renzo Rosso, patròn della Diesel. Finalmente era riuscita a uscire di casa per vivere la sua indipendenza, senza dimenticare gli affetti in famiglia ma con lo spirito di una donna che vuole fare la sua vita. Lei e Luca si erano innamorati due anni e mezzo fa, si erano incrociati nel giro di amici e si erano messi insieme. Fino a quando qualcosa si è incrinato, il mese scorso, appena sono emersi i desideri di indipendenza della ragazza.
Lui, elettricista, di Stanghella (Padova) non era mai riuscito a sopportare l’idea della fine del loro rapporto. Continuavano a frequentarsi ma lei aveva deciso di chiudere quella relazione con un ragazzo più piccolo e a volte più immaturo. E l’altra sera gliel’avrebbe detto che quella casa era solo per lei e non per «loro». Non sarebbero mai andati a convivere. Era finita.
Sopra il tetto della villetta abbarbicata sui colli dei genitori di Luana, in via Fattorelle a Cinto Euganeo, ieri pomeriggio tre colombe bianche stavano immobili a guardare l’ulivo che lambisce le tegole. Tania Bussolotto, la sorella della ragazza uccisa, è incredula davanti alla tragedia. «Era entusiasta della sua casa — ricorda di Luana — Era un’arredatrice e disegnava modelli d’abbigliamento per le grandi firme, non posso credere che sia finita così il primo giorno nel suo nuovo appartamento. E lui era talmente calmo e gentile, era uno di famiglia ed era stato a cena da noi per il compleanno di mia madre domenica scorsa».
Tania e Luana lavoravano assieme nella stessa azienda, i genitori, Angelo e Graziosa, non hanno avuto la forza di uscire di casa sostenuti dalla sorella maggiore e dal secondogenito Damiano. Intanto, poco distante, Chiara, la sua migliore amica, tornava nella casa accanto, di ritorno dalla caserma dove ha raccontato assieme al fidanzato le ultime ore di vita dell’amica del cuore. Solo lei può raccontare come ha visto Luana e Luca per l’ultima volta assieme.
Nel paese del giovane, che ha lavorato per la Italcementi di Monselice ed ora, come elettricista, impiegato alla Gemmo di Thiene, si passa il centro e si arriva alla villetta dove viveva con i genitori a Stanghella, in via Arzellini 35. Le serrande abbassate e il campanello staccato ieri erano il segno di un silenzio che si faceva assordante. Dopo la tragedia il papà di Luca è stato chiamato dal figlio nell’appartamento della fidanzata a Noventa Vicentina. E’ arrivato ieri mattina assieme ai soccorsi del 118. Luca era ferito dopo aver tentato il suicidio per aver commesso un delitto atroce. Luana ormai non respirava più da tempo.
(di Martino Galliolo)
«Ciao Lulù, ci resterai vicina per sempre» (Corriere del Veneto – 12 aprile 2010)
Padova, il paese di Valnogaredo di Cinto Euganeo si ferma per i funerali di Luana Bussolotto, la 27enne designer uccisa nel suo appartamento
«Ciao Lulù». L’addio a Luana. Un rintocco ha infranto il silenzio assordante lunedì mattina nella piccola frazione di Valnogaredo di Cinto Euganeo, nel Padovano. La chiesa, che ricorda con la geometria le colline che spuntano oltre il campanile, era in attesa. Un paese intero si è stretto in lutto per salutare la bara bianca di Luana Bussolotto. Lei aveva 27 anni. E’ stata uccisa nel suo soggiorno prima ancora di trascorrere una sola notte nel nuovo appartamento in affitto il giorno di Pasqua. «Ti ricordo non con forzata aria di rispetto ma leggera come quel tuo sorriso – dice un’amica – Avevamo bevuto una coca venerdì sera e ora tu qui non ci sei più. La vita continua, sapendo che ora ci resterai vicina per sempre».
Angelo e Graziosa, erano sorretti sotto braccio dai figli Tania e Damiano, sorella e fratello di Luana. Papà Angelo accarezzava il legno bianco negli estenuanti passi che lo hanno portato fuori dalla chiesa.
Luana, designer della Staff International del marchio Diesel, è stata uccisa nel suo nuovo appartamento a Noventa Vicentina. Luca Bedore, ormai il suo ex fidanzato, dopo il pranzo l’ha soffocata con un sacchetto di plastica. L’elettricista di 24 anni ha chiamato dopo dodici ore i genitori per chiedere aiuto dicendo di avere ucciso Luana. E’ ricoverato, in attesa di essere trasferito in carcere, per le ferite che si è procurato quando ha compreso di avere messo fine alla vita della sua innamorata.
(di Martino Galliolo)
E’ passato un anno dall’omicidio di Luana (il Mattino di Padova – 2 aprile 2011)
Un anno senza Luana. Domani pomeriggio, alle 18, nella chiesa di Valnogaredo verrà celebrata una messa per ricordare Luana Bussolotto (nella foto), la ventisettenne uccisa il due aprile del 2010, a Noventa Vicentina, dall’ex fidanzato Luca Bedore, ventiquattrenne di Stanghella. Domenica pomeriggio, nella chiesa di Valnogaredo ci saranno tanti amici di Luana, i colleghi di lavoro della «Staff International» di Noventa Vicentina e tanta gente di Valnogaredo che si stringerà, ancora una volta, attorno a mamma Graziosa e a papà Angelo.
Graziosa e Angelo non sono mai stati lasciati soli durante questo lungo anno senza la loro Luana. Sorretti dai figli Damiano e Tania e dall’affetto di tanti amici, affrontano giorno dopo giorno la disperazione per la perdita della figlia, accompagnati da un dolore che non è destinato a placarsi. Mamma Graziosa, mossa dalla tenacia di chi vuole conoscere la verità, ha assistito silenziosa, in aula, al processo a Luca Bedore, condannato in primo grado a trent’anni per aver ucciso la giovane. Nei giorni scorsi la notizia dell’appello, proposto dall’omicida, ha scosso nuovamente la famiglia di Luana. La possibilità che il giudizio di secondo grado possa portare a una riduzione della pena per Bedore, angoscia i familiari della ragazza. «Deve pagare per quello che ha fatto e passare il resto dei suoi giorni in carcere» tuona mamma Graziosa, che continua: «Non accetto che, dopo quello che ha fatto, si permetta d’infangare il nome di mia figlia parlando di un “gioco amoroso finito male”. Il nostro dolore aumenta ogni giorno – conclude la donna – e certe affermazioni ci straziano ancora di più».
(di Sara Gattolin)
«Ha tentato di infangare la sua memoria» (il Mattino di Padova – 1 marzo 2013)
La famiglia della ragazza in questi giorni ha parlato più volte in tivù , il sostegno di molte associazioni
«La sentenza di oggi dà dignità alla memoria di Luana, che dopo essere stata uccisa è stata anche oggetto di un tentativo di infangamento con l’assurda invenzione del gioco erotico». Commenta così la sentenza della Cassazione la famiglia di Luana Bussolotto. Mamma Graziosa, papà Angelo, il fratello Damiano e la sorella Tania: oltre a perdere un familiare, i quattro hanno dovuto subire un iter processuale con una condotta difensiva che ha rasentato gli eccessi dell’umiliazione. «Non possiamo che ringraziare quanti ci sono stati vicini, in particolare l’avvocato Fabio Pinelli e il responsabile delle investigazioni a cui ci siamo affidati, Emanuele Balbo».
A sostenere la famiglia Bussolotto ieri, a Roma, sono arrivati anche i rappresentanti di numerose associazioni femministe e di gruppi che si battono contro il rischio di femminicidi in Italia. Con loro, peraltro, il mese prossimo saranno organizzate delle iniziative dedicate a Luana.
La vicenda della ventisettenne è salita in questi ultimi giorni anche alla ribalta del piccolo schermo. Lunedì la famiglia è stata ospite della trasmissione di Canale Cinque, “Mattino Cinque”, mentre martedì pomeriggio Tania e Damiano avevano parlato ai microfoni de “La Vita in Diretta” di Rai Uno.
«Quando guardo una foto di Luana non riesco a non emozionarmi» ha confessato Tania «Purtroppo questo processo ha rischiato di umiliare la memoria di mia sorella. Luca aveva confessato, poi ci ha presi in giro con quelle bugie. Non capisco ancora, poi, come si possa concedere il rito abbreviato per reati del genere: doveva scontare 30 anni? E 30 dovevano essere!».
Forte la delusione anche nelle parole di Damiano: «La famiglia Bedore non si è mai fatta viva. Bastava anche una parola scritta, almeno per i miei genitori».