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Grazia Gioviale, 18 anni, studentessa. Uccisa a coltellate da un pretendente respinto

Tito (Potenza), 27 Aprile 2009

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Titoli & Articoli

Potenza, la tragedia di Grazia e Bruno – Lui la uccide e poi si suicida sulla A1 (l’Unione Sarda – 29 aprile 2009)
Lei, Grazia, 18 anni, bellissima, è stata uccisa a Tito (Potenza) con una coltellata alla gola sferrata dal fidanzato. Lui, Bruno, 32 anni, l’assassino, poche ore dopo si è suicidato sull’autostrada A1, nei pressi di Cassino (Frosinone)
Grazia Gioviale e Bruno Condelli, entrambi di Potenza, avevano allacciato una relazione sentimentale alcune settimane fa. Ieri sera erano in una mansarda, all’ingresso di Tito, di proprietà di un amico dell’uomo che spesso lo ospitava. Di frequente i due fidanzati andavano proprio in quell’ appartamento dove è cominciata la lite, forse per motivi di gelosia o per la differenza di età.
Qualche urlo,
qualche – come raccontato più tardi ai Carabinieri dai vicini di casa – rumore sospetto e poi la follia omicida.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Condelli ha ucciso la sua ragazza con un’arma da taglio, molto probabilmente un coltello. Un colpo alla gola è stato letale. Sangue, tanto sangue sul pavimento. E una scena raccapricciante agli occhi del proprietario dell’appartamento che ha scoperto il cadavere. Sono bastati pochi riscontri ai Carabinieri per capire chi fosse stato il responsabile del delitto.
BRUNO, IRREPERIBILE. A quell’ora, però, Condelli era irreperibile. Era già molto lontano da Tito. Con la sua automobile era fuggito dalla Basilicata: attraverso la Campania, aveva imboccato l’A1, in direzione di Roma. Ma, a Cassino, un tamponamento con un tir. Sceso dalla sua automobile, l’autista ha cercato di calmarlo.
IL SUICIDIO. Ma non c’e stato nulla da fare: l’uomo, in evidente stato confusionale, si è lanciato contro i veicoli in corsa. E’ stato trascinato per alcune decine di metri. La Polizia stradale ha identificato il cadavere e comunicato la notizia ai Carabinieri della Compagnia di Potenza, che lo stavano cercando. Il suicidio ha così chiuso di fatto le indagini su un omicidio che tuttavia resta e resterà inspiegabile.
I FIDANZATI. I due fidanzati si frequentavano da un pò. Lei, appena maggiorenne, “fisico da modella”, all’ultimo anno delle scuole superiori. Lui, di 14 anni più grande, idraulico, si divideva tra Potenza, Tito e Pignola, un altro paese del circondario del capoluogo lucano. Riparava caldaie.
Gli amici raccontano “di una persona generosa”. Nulla, ovviamente, lasciava presagire la tragedia. Su Facebook, Grazia e Bruno condividevano foto e amicizie. Su Net Log, un altro social network, il nick-name di Bruno era “Bruko” che si presentava così: “Chi sono? Come sono? Booh…non ve lo so proprio dire…”.
E ora resta solo la tristezza di due famiglie e tanti amici. “E’ un episodio a cui non siamo abituati – ha spiegato il sindaco di Tito, Pasquale Scavone – e che ha creato sgomento in tutta la nostra piccola comunità. Non conoscevo queste due persone – ha aggiunto – anche perché Tito è in costante crescita di abitanti e di nuove residenze. Ora – ha concluso – c’è solo profonda amarezza per la morte di due giovani“.

OMICIDIO GIOVIALE – reso noto l’esito del referto autoptico (Giornale Lucano – 29 aprile 2009)
Grazia Gioviale, la ragazza di 18 anni di Potenza uccisa due sere fa in una casa di Tito dall’uomo col quale aveva una relazione – Bruno Condelli, di 32, che si e’ poi suicidato sull’autostrada A1, a Cassino – e’ stata colpita piu’ volte alla gola di sicuro con un forchettone, durante un litigio per motivi di gelosia cominciato in cucina e finito in camera da letto.
La conferma e’ arrivata ai Carabinieri del comando provinciale di Potenza dall’autopsia e dall’esame degli elementi raccolti nella casa dove e’ avvenuto il delitto: gli investigatori hanno sequestrato vari attrezzi da cucina sporchi di sangue. Le conclusioni del medico legale chiariranno di preciso quale o quali sono stati usati per colpire Gioviale (i funerali si svolgeranno domani, a Potenza). Gli investigatori stanno valutando altri elementi per chiarire cosa e’ avvenuto nella casa prima e durante il litigio finito con la morte della ragazza.
Compiuto il delitto, Condelli e’ fuggito in auto: dopo aver tamponato un autoarticolato sull’autostrada Roma-Napoli, e’ sceso dalla sua vettura e si e’ lanciato fra gli autoveicoli – secondo alcuni testimoni quasi deliberatamente – venendo colpito prima da un’auto e poi da una bisarca, che lo ha travolto e trascinato per un centinaio di metri.

La vita su facebook di Grazia e Bruno (Gazzetta del Mezzogiorno – 29 aprile 2009)
«Eh, non si finisce mai con queste tarantelle…. ». Grazia non avrebbe mai pensato che l’ultimo messaggio lasciato agli amici sarebbe stato questo. Eppure è stato proprio così. Storie del 2009, terzo millenio, era di internet, orizzonte di facebook. Su quel «social network» in cui ogni giorno si parlano milioni di persone, nascono amori e inimicizie, proprio come nella vita reale, Grazia Gioviale e Bruno Condelli erano amici.
E ora, gli amici dell’uno come dell’altra sfogano lì il proprio dolore, la propria rabbia. Sentimenti diversi che si mescolano. Come diverse sono le età delle persone che lasciano un messaggio e diversi sono i linguaggi. Alla generazione di chi usa la «k» e omette le vocali si affianca quella di chi, anche sul web, osserva le regole dell’Italiano classico. Ma il dolore è lo stesso per tutti. E a leggere i messaggi sul web il dolore sembra proprio non avere distinzione.
Al di là della rabbia di chi ha visto un fiore e di appena 18 anni reciso dalla mano di un ragazzo di 32, il dolore degli amici di Grazia è lo stesso che si legge sulla «home page» di Bruno Condelli. Le sue «ultime parole» su facebook sono state una settimana fa «m’avessa fa a barba…..» scrisse in un pomeriggio svogliato dopo aver ritrovato on line un’amica che non vedeva da tempo e che oggi lo piange disperata.
Gioviali nella vita, gioviali in internet. Ma i contatti tra i due non ce ne sono, almeno «in pubblico». Anche andando indietro nei giorni, nelle settimane, sulle «bacheche » di Grazia e di Bruno non si incrociano messaggi anche se l’uno e l’altra sono nella stessa lista di amici. Potrebbero essersi, comunque, scritti per posta elettronica, ma questo aspetto, che rientra nella sfera privata, avranno modo di vederlo i carabinieri. Pochi contatti, tra i due, anche nel giro delle amicizie. Erano 58 gli amici on line di Grazia, molti di più, 222, quelli di Bruno. Ma gli amici comuni erano appena 12, tra cui l’amico con cui viveva nella mansarda Bruno e un ristorante che frequentavano entrambi. Entrambi di ottobre (lei nata il 10, lui il 31) ma Grazia bilancia, Bruno scorpione.
Ed entrambi nelle informazioni personali si proclamano «single», entrambi frequentano il network «in cerca di amicizie». Alla fine, però, in rete resta l’odio. È quello mostrato, in serata da un nuovo «gruppo» che lancia epiteti contro Bruno. Parla di una relazione tra i due avviata da qualche settimana e finita in tragedia. In 14 aderiscono. Ma all‘a fine’interno, c’è solo un «post»: Fatti come questi lasciano tutti senza parole. Nel mondo reale e in quello virtuale. [g.riv.]

”Addio Grazia” Potenza in lacrime (Gazzetta del Mezzogiorno – 30 aprile 2009)
Bella e sorridente, come appare nelle foto sulla bara e sullo striscione che gli amici hanno esposto davanti alla chiesa di San Giuseppe: nel rione Lucania di Potenza stamani sono stati celebrati i funerali di Grazia Gioviale, la ragazza di 18 anni uccisa lunedì scorso a Tito (Potenza) da Bruno Condelli, di 32 anni, con il quale aveva una relazione sentimentale e che si è poi suicidato sull’A1 dopo aver avuto un incidente stradale.
Sul sagrato della chiesa c’erano tanti ragazzi, amici d’infanzia e compagni di scuola dell’Istituto Marconi di Potenza, ad aspettare la bara bianca, coperta di fiori candidi. E proprio ai giovani si è rivolto il parroco, don Giuseppe Nolè, che nell’omelia ha suggerito loro di vivere “con più spiritualità per superare il disagio di un’età troppo materialista”. Poche frasi, quelle del sacerdote, che ha spiegato di “non voler usare parole fuori luogo in questa tragedia”, chiedendo poi una preghiera, “una supplica” per Grazia e Bruno, i cui funerali si svolgeranno nel pomeriggio a Pignola (Potenza).
Al termine della celebrazione, la bara è stata accompagnata da un lungo applauso, dedicato a una ragazza “bella e libera, come uno stormo di rondini a cui qualcuno ha spezzato le ali”, come ha scritto la famiglia in un manifesto affisso a Potenza.
IL SINDACO: DARE RISPOSTE VALORIALI AI GIOVANI
Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha partecipato stamani ai funerali di Grazia Gioviale “non solo per esprimere alla famiglia il dolore della città, ma anche perchè ben consapevole del fatto che un dramma di questo tipo chiama anche le Istituzioni ad un duro esame di coscienza”.  In una dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa, Santarsiero ha evidenziato che “non c’è manifestazione di disagio e di violenza che non porti con sè una forma di inadeguatezza della intera comunità a prevenire, formare, ascoltare, solidarizzare, recuperare. Ho colto però nello sguardo attonito e smarrito dei tanti giovani presenti in Chiesa qualcosa di più. La paura verso una società non solo carente di valori, riferimenti, strutture cui ancorare una esistenza, ma anche drammaticamente permeata di una cultura che spesso vuole la donna ancora un oggetto privato su cui poter scaricare violenze inaudite”.  Per il sindaco, “saremo società nuova, democratica e civile quando sapremo coniugare il rispetto sovrano per l’altro senza alcuna distinzione di sesso e quando, in ogni contesto, ed in ogni situazione, sapremo guardare alle donne come l’altro con cui confrontarci e rapportarci sempre e solo – ha concluso Santarsiero – con civiltà e riguardo assoluto”.


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In memoria di

Grazia, uccisa per aver detto “No” (RaiNews – 22 novembre 2023)
Quattordici anni fa Grazia Gioviale veniva uccisa con 48 coltellate da un uomo che si era invaghito di lei senza essere ricambiato. Un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica e segnato per sempre la vita della sua famiglia
Nel servizio, l’intervista a Vito, fratello di Grazia Gioviale, che ci ha raccontato la sua storia, il suo dolore, la sua lotta per la giustizia e la speranza per un futuro libero dal veleno della violenza sulle donne.

https://www.rainews.it/tgr/basilicata/video/2023/11/grazia-gioviale-uccisa-per-aver-detto-no-femminicidio-tito-potenza-basilicata-2009-bruno-condelli-81728957-0196-4c43-b401-32d2892b112f.html