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Giuseppina Loredana Dinoi, 71 anni. Uccisa a coltellate dal compagno

Manduria (Taranto), 12 Ottobre 2021


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L’ennesimo caso di femminicidio: Manduria piange l’uccisione di un’anziana donna (Paisemiu – 13 ottobre 2021)
Alle 9 del mattino del 12 Ottobre, quella che sembrava essere un’abituale giornata si rivela come una delle più tragiche nel comune di Manduria, in provincia di Taranto. Un caso di femminicidio si consuma in via Manfredi, all’interno del condominio “Mimosa” strutturato  in sei appartamenti. I protagonisti della triste vicenda sono due anziani conviventi, trasferitisi in quel quartiere  poco più di un anno fa.
L’omicidio, compiuto tra i muri domestici, vede come vittima  Giuseppina Loredana Dinoi, casalinga pensionata di sessantuno anni che, a seguito di un’accesa lite, è stata brutalmente assassinata dal compagno Pietro Dimitri, volto già tristemente noto alle Forze dell’Ordine perché pluripregiudicato per rapina, estorsione, reati associativi e già sorvegliato speciale.
L’uomo, probabilmente accecato dall’ira, ha rivolto verso la sua compagna un taglierino di grosse dimensioni colpendola ripetutamente al volto, al torace e sugli arti superiori fino a sgozzarla, abbandonandola esanime sul pavimento.
Secondo le prime testimonianze fornite da alcuni conoscenti della coppia, il rapporto tra Pietro e la sfortunata Giuseppina era discontinuo e caratterizzato da alti e bassi.
A denunciare l’accaduto sono stati i vicini di casa che, dopo aver sentito le urla della donna mentre cercava di sfuggire all’aggressione, hanno provveduto a chiamare tempestivamente i carabinieri, già allertati dallo stesso Pietro il quale aveva confessato l’uccisione dicendo: “Venite, l’ho ammazzata.”
Purtroppo l’intervento dei carabinieri è risultato invano; al loro arrivo la donna era già morta mentre l’uomo presentava lesioni da taglio sulle braccia e sul collo, quasi certamente un atto autolesionista nel tentativo di porre fine anche alla propria vita. Dimitri, comunque, è stato soccorso e trasferito presso il locale nosocomio “Giannuzzi” per essere medicato. L’uomo è poi stato piantonato in attesa del suo trasferimento presso la Casa Circondariale di Taranto.


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