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Franca Iaciofano, 51 anni, titolare di una ditta di pulizie, mamma di tre figli. Freddata dall’amante con un colpo di fucile a canne mozze

Valle Soda (Isernia), 28 Gennaio 2013


Titoli & Articoli

Isernia, due corpi in un bosco: probabile omicidio-suicidio (la Repubblica – 28 gennaio 2013)
I cadaveri di Giuseppe Del Riccio e Franca Iaciofano erano in un’auto ferma in una zona impervia. Dei due non si avevano più notizie da lunedì
I cadaveri di un uomo e di una donna sono stati trovati dai carabinieri in un’auto in un bosco a Valle Soda, non lontano da Isernia. Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi, anche se la più probabile sembra quella di un omicidio-suicidio. Di Giuseppe Del Riccio, 59 anni di Macchia d’Isernia, e Franca Iaciofano, 50 anni di Isernia, non si avevano più  notizie da lunedì, da quando le rispettive famiglie ne avevano denunciato la scomparsa. Ieri sera un uomo ha telefonato ai carabinieri segnalando l’auto nel bosco. La vettura, una Rover, era in una zona impervia cui si arriva con difficoltà percorrendo una strada sterrata. All’interno è stato trovato un fucile a canne mozze.
L’uomo aveva una ferita da arma da fuoco all’altezza dell’addome, mentre sulla donna i primi accertamenti non hanno riscontrato ferite evidenti. Secondo quanto si è appreso, Del Riccio in questo periodo non lavorava. Aveva la passione per la caccia e conosceva bene la zona di Valle Soda. Sia lui sia Franca Iaciofano avevano tre figli.

 

Giallo di Valle Soda: sciolti i dubbi sulla dinamica dei fatti, il movente resta un mistero (isNews – 8 febbraio 2013)
Nuovi e importanti dettagli emergono sull’ormai noto giallo di Valle Soda, avvenuto presumibilmente tra il 29 e 30 gennaio scorsi. Si tratta di omicidio-suicidio: Giuseppe Del Riccio, 60 anni di Macchia d’Isernia,  prima di togliersi la vita ha sparato alla sua amante, Franca Iaciofano, 51 anni di Isernia. È ancora da chiarire se ad entrare in contatto con la polvere da sparo sia stato soltanto l’uomo:  saranno i risultati della prova stub a togliere ogni dubbio.
Nel frattempo, però, si riscontrano alcune stranezze nel caso: alle due morti corrisponde il ritrovamento di un solo bossolo. La posizione in cui è stato ritrovato il fucile, riposto accuratamente sul cruscotto, rappresenta un altro elemento che desta perplessità; infine la posizione della donna, sdraiata, con il braccio destro piegato sotto la testa, fa presumere che la stessa sia stata colta di sorpresa.
Alcune fonti investigative che, tuttavia, rimangono nell’anonimato, hanno fornito una ricostruzione attendibile dei fatti. I due amanti si sono incontrati  nel pomeriggio del 29 gennaio nel parcheggio del cimitero di Via Santo Spirito, hanno lasciato qui l’auto dell’uomo, il quale si è messo al volante della vettura della Iaciofano per dirigersi, con la stessa, verso il bosco di Valle Soda. L’uomo ha portato con sé una borsa e l’ha sistemata nel portabagagli, dove si trovava già riposta una scala di ferro tra gli attrezzi da lavoro della donna. Una volta appartati, Del Riccio, sceso dalla vettura, ha estratto dalla sacca un fucile e, sparando dall’esterno, ha colto di sorpresa l’amante che riposava sul sedile della vettura. Il colpo, fuoriuscito da un fucile a canna liscia, è a pallini. È per questo che, nonostante il corpo della donna fosse lacerato, non presentava foro d’uscita ed è questo il motivo per cui sulla scena del delitto è stato ritrovato un solo bossolo. L’uomo, infatti, successivamente ha riservato per sé il proiettile del fucile da caccia,che ha perforato il sedile e la scala sistemata sul retro, ha infine attraversato la lamiera dell’auto fuoriuscendo e finendo a terra, accanto alla ruota posteriore sinistra dell’auto. Resta il mistero sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo ad utilizzare due armi differenti: sarà compito dei consulenti tecnici d’ufficio, nominati dalla procura di Isernia, Pierluigi Bontempo e Costantino Ciallella, chiarire tali ambiguità.

Giallo di Valle Soda, prime indiscrezioni dalle autopsie (Primo Piano – 5 febbraio 2015)
Trapelano le prime indiscrezioni dalle autopsie effettuate sabato sui corpi di Giuseppe Del Riccio e Franca Iaciofano, morti lunedì scorso nel bosco di Valle Soda in circostanze ancora da chiarire. Franca sarebbe stata colpita al fianco sinistro da una cartuccia a pallini. La ristrettezza della rosa dei fori lascia supporre che il colpo sia partito da distanza ravvicinata. Giuseppe, invece, sarebbe morto per una cartuccia a pallettoni esplosa al centro del petto, sempre da distanza ravvicinata. Le due cartucce sono compatibili con il fucile a canne mozze rinvenuto sulla scena del crimine e sembrano avvalorare la tesi dell’omicidio suicidio.
Intanto i carabinieri del comando provinciale di Isernia stanno esaminando i vestiti indossati da Franca e Giuseppe al momento del decesso alla ricerca di indizi utili alle indagini. Determinante per la risoluzione del giallo sarà la prova dello stub eseguita sulle mani dei due cadaveri. Dirà con certezza se è stato Del Riccio a far fuoco. Il sostituto procuratore Marco Gaeta, titolare delle indagini, attende dal Ris di Roma un responso entro dieci giorni. Il medico legale incaricato dal tribunale di Isernia, Costantino Ciallella, ha invece a disposizione meno di sessanta giorni per comunicare in Procura i risultati delle due autopsie alle quali ha partecipato anche il dottor Pierluigi Bontempo, il medico legale che ha effettuato i primi rilievi sulla scena del crimine. Sarà lo stesso Ciallella a richiedere la perizia d’un esperto balistico qualora dovesse ritenerlo necessario.
Gli inquirenti stanno cercando di escludere con assoluta certezza la presenza di un terzo uomo lunedì sera nel bosco di Valle Soda sulla scena del crimine. Provano a verificare l’ipotesi investigativa in base alla quale Del Riccio, in piedi davanti allo sportello del lato guida, avrebbe esploso un colpo al fianco sinistro di Franca prima di rivolgere l’arma contro se stesso. Il movente, tuttavia, è sconosciuto. Franca sembrava tranquilla la mattina della scomparsa. Aveva parlato con uno dei figli prima di uscire di casa e sembrava assolutamente ignara del tragico destino che l’attendeva. Ieri intanto si sono svolti i funerali.

 

 


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