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Erica Ferrazza, 28 anni, mamma. Uccisa con dieci coltellate dall’ex

Padova,  7 ottobre 2012

Erica era una di quelle donne che sbattono nelle porte, addirittura nei cancelli provocandosi trauma cranici e frattura dei canini.

Lui invece, Paolo, era in cura per disturbi della personalità e depresso per la morte del conosciutissimo padre, avvenuta circa un anno prima. Per questo motivo, o forse per un sms letto sul telefonino della ex compagna, l’estate precedente aveva ferito la figlioletta di due anni con un coltello e poi, in un raptus omicida, ha ucciso l’ex compagna con dieci coltellate.

Paolo Rao, 30 anni, ingegnere. Cerca di impiccarsi ma viene salvato dalle forze dell’ordine.

 Figli: 1 bambina di 3 anni

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Corriere del Veneto

Rao un anno fa ferì la figlia con un coltello: fu denunciato – Precedente inquietante, ma il fatto forse è stato accidentale

C’è un precedente inquietante nell’omicidio di Erica Ferrazza, la 28enne uccisa domenica a Padova dall’ex compagno, Paolo Rao: l’uomo aveva già ferito con un coltello, forse accidentalmente, la loro figlioletta nell’estate 2011, quando la bimba aveva 2 anni. Un fatto avvenuto l’8 agosto all’interno della pizzeria di un camping di Marina di Bibbona (Livorno). Per quell’episodio Rao era stato denunciato da Erica, e deferito dai carabinieri alla Procura di Livorno per lesioni personali. Una vicenda riemersa oggi, mentre si sta scavando per cercare di capire cosa sia scattato nella mente del giovane laureato in ingegneria, che domenica dopo l’aggressione mortale alla donna, ha cercato di suicidarsi, impiccandosi.

Una sequenza choccante quella dell’omicidio di via Canestrini, che ha visto come vittima impotente del raptus di Rao anche la figlia di tre anni.

Gli investigatori l’avevano trovata nella sua stanzetta, ma dal racconto dei testimoni (alcuni vicini di casa) emerge che il padre l’aveva vicina a sè quando è uscito urlando su un terrazzino della casa, dopo aver accoltellato l’ex compagna.

L’episodio del 2011, invece, era avvenuto mentre mamma e figlioletta era in vacanza in Toscana, assieme ai nonni. Paolo si era recato al camping «Free Beach» di Bibbona per salutare l’ex compagna e la figlia. Durante la cena in pizzeria aveva ad un certo punto sollevato la bimba dal seggiolone, mentre teneva in mano un coltello, e l’aveva ferita alla gola, forse involontariamente.

La bambina aveva avuto poi 7 giorni di prognosi. Una dinamica mai chiarita; davanti ai carabinieri i familiari avevano ricostruito la dinamica di un incidente, una lesione colposa. Ma la madre della piccola aveva sporto denuncia, e il giovane era stato deferito alla magistratura.

Visto oggi quell’«incidente» potrebbe essere stato la spia di qualcosa di pericoloso che minava lo stato psicologico di Rao. Già all’epoca lui ed Erica non vivevano più assieme, anche se lei, originaria di Gallarate, era rimasta a Padova, assieme alla figlioletta. (Ansa)

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… Rao, appartenente ad una famiglia molto conosciuta in città, era figlio di un dirigente sanitario, scomparso un anno fa, stroncato da una malattia.

Si dice che il figlio Paolo da tempo soffrisse di depressione e che fosse in cura per questo. Fino al tragico epilogo, questa mattina, con l’omicidio di Erika Ferrazza e il tentato suicidio, nell’appartamento signorile di via Canestrini, in una delle zone più tranquille di Padova.

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Le cartelle cliniche, conservate dai medici che seguivano Paolo Rao, in cura da tempo per la sua depressione, sono al vaglio delle forze dell’ordine, che cercano di capire se possano essere ravvisate ulteriori responsabilità, magari per altri segni di squilibrio, mostrati dal giovane, forse non presi nella giusta considerazione o sottovalutati.

Erika si reca per 2 volte al pronto soccorso in circostanze che rimangono senza una spiegazione dettagliata. La prima volta, presenta una ferita alla mano, che sembra provocata da un coltello. Riferisce ai medici di essersi ferita, ma non precisa le circostanze. Un anno dopo si presenta all’ospedale con fratture, un trauma cranico e la rottura degli incisivi. Racconta di essere stata spinta contro un cancello durante una festa, ma dice di non ricordare da chi. Episodi che letti alla luce dell’accaduto domenica scorsa, spingono gli inquirenti a voler capire più a fondo un rapporto, quello fra Paolo ed Erika, che forse è sempre stato problematico, fin dalle sue origini.

… Cosa possa aver spinto il giovane a compiere un gesto così estremo, all’alba di domenica, è ancora un mistero. Forse un sms letto nel telefono dell’ex compagna. Forse una lite che ha mandato in corto circuito la mente di lui. Per questo ora si indaga sui cellulari della coppia, si cerca di riepilogare gli ultimi istanti prima del dramma, attraverso le conversazioni telefoniche e i messaggi, acquisiti dai tabulati telefonici. Ma si cerca anche sui pc di Paolo ed Erika. Intorno a tutto quanto possa portare a capire il motivo di tanto orrore.

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