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Eliana Maiori Caratella, 41 anni, bancaria, mamma. Uccisa con un colpo di pistola in faccia, sparato con una pistola illegalmente detenuta dal compagno già denunciato per minacce. Si era anche rivolta ai Servizi Sociali, ma nessuno ha fatto niente

Miglianico (Chieti), 19 Dicembre 2022


Titoli & Articoli

Eliana Maiori uccisa dal compagno a colpi di pistola: l’arma detenuta illegalmente, lei ha tentato di fuggire (il Gazzettino – 20 dicembre 2022)
Giovanni Carbone, 41 anni, le ha sparato al viso poi ha confessato tutto ai carabinieri
Un rapporto ormai avvelenato culminato in tragedia: uno sparo al viso, al corpo, la disperazione e poi il senso di colpa per aver ucciso la sua compagna con la confessione ai carabinieri. È accaduto a Miglianico, paese dell’entroterra Chietino, a pochi chilometri dal capoluogo. Eliana Maiori Caratella, 41 anni, di Francavilla al Mare e Giovanni Carbone, 41 originario di Matera e residente a Montesilvano, uno che aveva alle spalle piccoli reati patrimoniali, si erano conosciuti da circa due anni.
A Miglianico, in via Antonelli, ci abitavano da poco tempo: quello doveva essere il loro nido d’amore e invece si è tramutato in un luogo d’inferno. Lei sperava in un futuro migliore dopo un matrimonio fallito, ma l’amore per i suoi due figli, avuti dal primo marito che ha una piccola impresa edile, la manteneva serena con il suo splendido sorriso che spiccava sul viso come la sua cascata di riccioli biondi, nonostante il rapporto con il nuovo compagno fosse diventato in fretta burrascoso. I vicini parlano oggi di liti continue, ma di certo potevano immaginare che la tragedia potesse essere dietro l’angolo.
L’ULTIMA LITIGATA
Ancora, dunque, non si sa cosa abbia spinto, ieri mattina, il 39enne, a impugnare una pistola e sparare a bruciapelo i colpi che hanno posto fine alla vita di Eliana. Non si sa perché avesse con sé quell’arma, che pare fosse detenuta illegalmente, e ancora non è stato neanche possibile capire se lei, trovata esanime in una taverna, abbia tentato di sfuggire alla furia di quell’uomo al quale spesso aveva anche affidato i suoi figli e che fortunatamente ieri mattina erano ancora a scuola e alla loro uscita sono stati affidati alle cure del nonno. Giovanni Carbone si è costituito quasi subito, presentandosi ai carabinieri di Miglianico e poco prima delle 18 è stato trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
LA SORELLA DISPERATA
Dopo poco nell’appartamento maledetto, in un complesso di villette a schiera poco distante dal centro del paese, è arrivata, disperata, in lacrime, la sorella di Eliana che ha inveito a più riprese contro il destino brutale della sorella. «Ditemi che non è vero, non è possibile morire a 41 anni». Urla e parole inconsolabili, poi una vicina di casa l’ha abbracciata provando amorevolmente a tranquillizzarla. «Erano qui da poco tempo – dicono gli abitanti della zona – li abbiamo conosciuti molto poco. Certo, non ci aspettavamo un fatto del genere». Poi il sostituto procuratore di Chieti Lucia Campo e il medico legale Cristian D’Ovidio hanno lasciato l’abitazione dove si è svolto un lungo sopralluogo. Neanche l’avvocato Franca Zuccarini, legale assegnato d’ufficio al 39enne, ha parlato all’uscita della caserma dei carabinieri, ma di certo si sa che Carbone, durante l’interrogatorio, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
LE DIFFICOLTÀ QUOTIDIANE
Ciò che accadeva nella casa in cui ieri si è consumato il delitto qualcuno le conosceva. «I servizi sociali del Comune – ha raccontato il sindaco Fabio Adezio – avevano sentito più volte la vittima di questo insensato omicidio, cercando di stare vicino alle difficoltà di una mamma di famiglia alle prese con una situazione particolare della propria vita affettiva, ma quando accadono queste tragedie ognuno di noi sente di non aver fatto abbastanza per chi si è trovato a soccombere di fronte ad un gesto insensato e incomprensibile e che tra l’altro non aveva avuto alcun segno premonitore». L’intera comunità di Miglianico ora è sconvolta. «Questo è un evento – ha riflettuto il primo cittadino – che mai si era verificato nel nostro territorio e che segnala come purtroppo le relazioni sociali, familiari, sentimentali stiano accusando pesantemente le conseguenze di una situazione generalizzata che non consente più alle persone di ritrovare il senso di equilibrio dopo una frattura. Viviamo – sottolinea ancora il sindaco – in una realtà in cui generalmente i problemi venivano risolti comunitariamente, in cui il vicinato, la cerchia familiare allargata, la comunità civica aiutavano con grande delicatezza e spesso in maniera incisiva le persone a superare i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana fornendo un supporto che ora l’evoluzione della società, l’individualismo imperante, la rincorsa ad avere l’immagine più bella possibile sui social e, buon ultimo, lo straniamento imposto dalla pandemia di Covid-19 hanno fatto venire meno, amplificando le fragilità e il senso di solitudine, mali che spesso conducono a gesti incomprensibili. Oggi però credo che l’atteggiamento giusto da tenere sia il silenzio, unito, per chi crede, alla preghiera, sia per la vittima, sia per i suoi figli, rimasti senza madre, e anche per chi ha compiuto un gesto che non ha possibilità di giustificazione».

 

Femminicidio Miglianico, Eliana aveva denunciato il suo compagno un anno fa: “Lo Stato ha fallito” (FanPage – 21 dicembre 2022)
Eliana Maiori Caratella, 41 anni, aveva denunciato il suo compagno un anno prima di essere uccisa nella sua casa di Miglianico. Lo stesso l’aveva minacciata con un’arma. Lo rivela l’avvocato Maria Franca D’Agostino, presidente della Commissione pari opportunità della Regione Abruzzo.
L’aveva minacciata con un’arma un anno fa, per questo Eliana Maiori Caratella, 41 anni, si era rivolta alle forze dell’ordine denunciando il suo compagno, il 39enne Giovanni Carbone, lo stesso che l’ha uccisa dodici mesi dopo a colpi di pistola. Lo rivela l’avvocato Maria Franca D’Agostino, presidente della Commissione pari opportunità della Regione Abruzzo, parlando di “fallimento dello Stato” in merito al femminicidio consumatosi lunedì a Miglianico.
In seguito a quella denuncia infatti non ci sarebbero state conseguenze per l’uomo che è stato poi libero di procurarsi un’arma, una Beretta calibro 9, detenuta illegalmente, con la quale ha colpito a morte la compagna la mattina del 19 dicembre. “Mi risulta risalire a un anno fa una denuncia nei confronti del 39enne, avente ad oggetto una minaccia con arma da fuoco che lo stesso aveva fatto nei confronti dei querelanti – spiega D’Agostino aggiungendo di essersi informata a riguardo – denuncia che non sembra aver avuto seguito da parte delle autorità competenti. Mi chiedo come mai l’uomo continuasse a detenere l’arma nonostante, come apparso su alcuni organi di stampa, avesse vari precedenti penali: aveva forse un regolare porto d’armi e se è così, come mai a seguito della denuncia questo non era stato revocato?”.
Secondo l’avvocato la situazione familiare che coinvolgeva la donna uccisa è molto più complessa di quanto si possa immaginare: “Una cosa è certa: ha fallito ancora una volta lo Stato”. “Mi chiedo – continua l’avvocato D’Agostino – che ruolo abbiano avuto i servizi sociali in tutto questo. Voglio augurarmi che gli stessi non fossero stati informati dalla vittima di eventuali episodi di violenza, anche se, considerata la specificità della materia, qualora ciò fosse avvenuto, non sarebbe stata di loro competenza la gestione del caso. Competenza che, invece, in Italia è dei centri antiviolenza (Cav) con i quali i servizi sociali dovrebbero rapportarsi”.

Eliana, chiesa di Sant’Alfonso gremita per l’ultimo saluto (Chieti Today – 24 dicembre 2022)
L’abbraccio ai suoi figli di 9 e 11 anni. Tanta commozione durante le esequie che sono state celebrate a Francavilla nel pomeriggio della Vigilia di Natale
È il giorno del ricordo e dell’abbraccio forte a Stefano e Paolo, i figli di Eliana Maiori Caratella, la mamma di 41 anni uccisa lunedì scorso dal compagno Giovanni Carbone, che non era il padre dei bimbi, suicida in carcere pochi giorni dopo. La chiesa di Sant’Alfonso nel pomeriggio della vigilia di Natale si è riempita per l’ultimo saluto alla donna di Miglianico, bancaria, sportiva, una persona solare e sorridente e che ora ha raggiunto i suoi genitori. In chiesa c’erano il fratello Ilario, la sorella Valeria, l’ex marito Angelo con i due figli.
A loro è rivolto il messaggio più dolce di don Massimiliano, che ha celebrato le esequie: “Mi auguro che possano trovare una seconda mamma nella nonna paterna, nelle persone vicine. Noi, come comunità, ci saremo”. Nella toccante omelia, il parroco ha ricordato Eliana come una persona gioviale, che aveva avuto modo di conoscere prima della morte della madre. La procura ha aperto un fascicolo per il suicidio in carcere.
Lunedì mattina, mentre i figli erano a scuola, Giovanni Carbone ha spento per sempre il sorriso di Eliana nella villetta dove abitavano a Miglianico sparandole con un colpo di pistola alla testa per poi costituirsi poco dopo, consegnandosi ai carabinieri. Tre giorni dopo il 39enne si è tolto la vita impiccandosi nel carcere di Lanciano, dove era rinchiuso.


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