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Denise Fernella Graham, 42 anni, mamma. Uccisa a colpi di mazza da softball e coltellate dal marito

Attimis (Udine), 2 Marzo 2013

I due litigano violentemente come ormai succedeva già da qualche tempo, forse per problemi di soldi dovuti all’alcolismo di entrambi o forse per la gelosia dell’uomo.

 

Silvano Cantarutti, 51 anni, padre. Ubriaco.

 


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Omicidio ad Attimis, il marito uccide la moglie a bastonate per gelosia

Il delitto è avvenuto nel pomeriggio nella località collinare. L’uomo avrebbe colpito la compagna con un bastone, per poi finirla con un coltello. Dopo il delitto ha avvertito le forze dell’ordine e le ha aspettate in casa. All’arrivo nella casa, i soccorsi e gli inquirenti hanno trovato l’uomo, Silvano Cantarutti di 51 anni, in salotto, mentre fumava una sigaretta. Poco lontano, il cadavere della moglie, Denise Fernella Graham. I due, al rientro a casa della donna, litigano violentemente come ormai succedeva già da qualche tempo, forse per problemi di soldi dovuti all’alcolismo di entrambi o forse per la gelosia dell’uomo. Cantarutti avrebbe quindi colpito la moglie con una mazza da baseball alla testa. Poi ha preso un coltello di piccole dimensioni, ricordo di un viaggio in Arabia, e ha colpito la vittima con più di dieci coltellate. Lasciando il corpo della moglie in camera da letto, si sarebbe seduto in salotto per più di due ore. Alla fine la figlia 22enne e la madre dell’uomo, insospettite dal silenzio, avrebbero trovato il cadavere e chiamato i soccorsi, ormai inutili. La donna, 42enne originaria di Antigua e Barbuda, era in Italia da dieci anni. I due si erano sposati ad Antigua, e dopo qualche anno si sono spostati in comune di Attimis insieme alla figlia, dove vivevano con i genitori del cinquantunenne.

Massacra la moglie a colpi di mazza
Attimis, Silvano Cantarutti, 51 anni, ha trafitto Denise anche con un coltello. Era ubriaco e se n’è tornato a dormire. Solo la madre ha dato l’allarme
L’ha presa prima a bastonate e poi a coltellate, fino a ucciderla. Poi l’ha coperta con un piumino e l’ha lasciata stesa sul pavimento, in una pozza di sangue. Ed è andato ad assopirsi sul divano, a sentire musica. Come se volesse fare in modo che ciò che era accaduto un attimo prima diventasse solo un brutto sogno. Denise Fernella Graham, 42 anni, originaria di Antigua, ieri è stata assassinata nella sua casa di via Divisione Julia 9, ad Attimis. E con l’accusa di omicidio i carabinieri hanno arrestato il marito, Silvano Cantarutti, 51 anni. Ancora un delitto tra le mura domestiche in Friuli. Ancora una donna che, almeno stando alla prima ricostruzione degli inquirenti, è stata sopraffatta dalla violenza di un uomo. All’origine di tutto ci sarebbe una situazione di disagio fatta di continui litigi. E, ad aggravare la situazione, sempre secondo gli investigatori, ci sarebbe anche l’alcol. L’allarme, sono le 16.32. A quell’ora squilla il telefono alla centrale operativa del 118. È una donna anziana, Carla Piccini, chiede aiuto perchè la nuora si è sentita male, è ferita e non risponde ai ripetuti richiami. Quando i soccorritori arrivano a casa per Denise non c’è più nulla da fare. Vengono comunque tentate disperate manovre di rianimazione. Ma niente. Agli operatori non rimane altro da fare se non constatare il decesso.
La tragica scoperta. È Milena, la figlia di 22 anni di Denise e Silvano, ad accorgersi per prima che la mamma è in camera da letto, stesa supina accanto al letto. La ragazza entra nella stanza per riporre della biancheria e si ritrova così davanti agli occhi quell’immagine choccante. Chiama la mamma. Prova a toccarla per vedere se si sveglia. Poi chiede aiuto alla nonna Carla, 86 anni, la madre di Silvano che subito corre a vedere che cosa è successo. L’arrivo dei carabinieri. In via Divisione Julia si precipitano il magistrato di turno, il sostituto procuratore Maria Caterina Pace, i carabinieri del Nucleo investigativo (con il comandante Fabio Pasquariello) e i colleghi della Compagnia di Cividale (con il comandante Pasquale Starace). I militari entrano nella villetta isolata su un unico piano, costruita a pochi metri dal torrente Malina e dal campo sportivo, in mezzo alla vegetazione. Nella camera da letto il corpo senza vita di Denise, Silvano è in soggiorno e in casa ci sono appunto la figlia Milena e i suoi nonni paterni. La ricostruzione. Gli investigatori, osservando il cadavere di Denise insieme al medico legale Carlo Moreschi, capiscono che è già morta da un po’, almeno da un paio d’ore. Collocano dunque l’aggressione tra le 13 e le 14 di ieri. La donna, infatti, era rincasata proprio verso l’una e poi non si era più vista in giro per casa.
I colpi. Come accennato, Denise è stata colpita più volte, verosimilmente prima con un bastone nero simile a una mazza da baseball e poi con un piccolo coltello da cucina. I due oggetti, ritenuti le “armi del delitto”, sono stati posti sotto sequestro. Sarà l’autopsia a rivelare quante volte e in quali punti esattamente sia stata colpita la donna. Secondo il primo esame esterno colpi particolarmente violenti sono arrivati al capo e i fendenti sotto al collo e alla schiena.
L’arrestato. Silvano Cantarutti è stato accompagnato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine per essere sottoposto all’alcoltest in quanto i carabinieri hanno avuto il sospetto che potesse aver abusato di bevande alcoliche. I risultati saranno trasmessi agli investigatori nelle prossime ore. È stato poi condotto nella caserma dei carabinieri di Cividale dove, assistito dall’avvocato nominato d’ufficio Elena Antoniazzi, è stato interrogato dal pm Pace. Non si è avvalso della facoltà di non rispondere. Da quanto si è potuto apprendere, ha parlato a lungo con gli inquirenti di un rapporto difficile con la moglie, di insulti e sfuriate.
I precedenti. Non era la prima volta che Denise e Silvano litigavano. Già in passato le forze dell’ordine erano intervenute in occasione di diverbi. Secondo quanto hanno potuto rilevare i carabinieri, i rapporti tra i coniugi erano deteriorati da anni.

Reperti al Ris. Oltre alla mazza e al coltello, i carabinieri hanno sequestrato anche il piumino che copriva Denise, i vestiti e le scarpe che indossava. Tali reperti saranno inviati al Ris, il reparto investigazioni scientifiche dell’Arma che ha sede a Parma. Su disposizione del magistrato, inoltre, sono stati posti anche i sigilli alla villa di via Divisione Julia.


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