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Cristina Biagi, 38 anni, barista, mamma. Uccisa a colpi di pistola dall’ex marito, già denunciato più volte anche per le minacce di ammazzare le figlie

Marina di Massa (Massa Carrara), 28 Luglio 2013

biagiLei era tornata a casa dei genitori e lo aveva già denunciato più volte, sia alla polizia sia ai carabinieri per minacce e aggressioni. Lui minacciava di uccidere le figlie e portarle i cadaveri. Insieme a lei viene ferito gravemente un conoscente che i giornali etichettano come amante.

 

loiolaMarco Loiola, 40 anni, operaio, padre. Minacciava di uccidere i figli e portarle i cadaveri.

 


Titoli & Articoli

Giornalettismo 
Marco Loiola, Cristina Biagi e la storia della sparatoria di Massa
“Salutamela tanto la mia mamma, ti prego”, Marco Loiola, 40 anni, operaio all’industria chimica Solvay guarda tremante la datrice di lavoro della sua ex moglie Cristina Biagi. Cristina giace a terra, nel ristorante di Marina di Massa(Massa Carrara), in un lago di sangue. Marco l’ha appena uccisa. Finita quella frase si infila la pistola in bocca e preme il grilletto. Sono gli ultimi atti di una tragedia annunciata. Annunciata perché Cristina, madre di due bambini (di 3 e 10 anni) aveva segnalato il suo marito aguzzino già due settimane fa. Cercava di calmarlo, evitava che i bimbi lo frequentassero, eppure nulla. Sul cellulare di lei arrivavano continui sms di minaccia per lei e i suoi piccoli. Frasi che annunciavano già la tragedia. La donna si è rivolta sia alla polizia che ai carabinieri per raccontare le persecuzioni subite, i pestaggi e i continui appostamenti di lui sul posto di lavoro.
La procura di Massa stava già indagando sul caso e il pm aveva già affidato alcune deleghe sull’indagine. Loiola ha prima raggiunto Salvatore Gambino, il compagno della ex moglie, ucciso nella sua abitazione poco distante dal ristorante dove la donna lavorava. Loiola ha quindi raggiunto il locale di Cristina, affollato, e ha sparato contro la ex moglie. E’ quindi fuggito in strada e, quando qualcuno gli ha urlato contro “assassino”, si è fermato e si è ucciso. Le condizioni di Gambino, raggiunto da piu’ colpi di pistola, sarebbero gravissime.
OMICIDIO DI MASSA: MARCO LOIOLA SU FB “Non perdono tutto” Marco Loiola, prima di uccidere l’ex moglie Cristina aveva postato una frase su Facebook: “Perdono molto,ma non tutto! Dimentico subito, ma non sempre! Non porto rancore ma detesto chi mi prende in giro”. Sempre sul social network aveva postato: “Sai… ho 2 difetti: il primo è che sono troppo buono… Il secondo è che so essere troppo bastardo dopo che te ne sei approfittato del primo”.
OMICIDIO DI MASSA: LA DENUNCIA DELLA TITOLARE – Lacrime e rabbia. La proprietaria del ristorante dove lavorava Cristina Biagi, si sfoga a Repubblica: “Possibile che con tutte le denunce che aveva fatto Cristina, quello girasse indisturbato e per di più con una pistola in mano? Lo sapevano tutti che la minacciava, tutti. Evidentemente le donne devono farsi ammazzare per essere prese sul serio”. (…)
Dentro il Lorens, sigillato dai carabinieri, i titolari non fanno entrare nessuno, chiudono le porte alle telecamere, non vogliono farsi fotografare e neppure dire i loro nomi. “Questa cosa non deve essere spettacolarizzata, perché riprendere le immagini del sangue o della segatura per terra? La morte di Cristina però deve servire per aprire gli occhi ancora di più sui pericoli che corrono le donne a cui tocca in sorte il destino di avere un compagno violento. Cristina era andata a denunciarlo, lui era qua anche ieri sera (sabato per chi legge), si agitava, era stranissimo, sembrava fuori di testa. C’era da aspettarselo che facesse qualcosa di brutto, era un violento, le lasciava dei messaggi terribili nel telefono, minacciava di uccidere le bimbe e di portarle i cadaveri lui davanti. Cristina aveva paura, anche se cercava sempre di farlo ragionare, di calmarlo. Una situazione così non va sottovalutata, questa morte si poteva evitare. Lui ha premeditato tutto, prima è andato a cercare Salvatore e poi lei, aveva deciso in anticipo di far fuori tutti e due”.
Anche il vicino racconta dei precedenti sul Corriere: Più volte aveva minacciato la moglie – racconta un vicino di casa—e gli aveva gridato che avrebbe ucciso anche i due figli (una bambina di 3 anni il fratellino di 10) che aveva avuto da lei. Ma se la prendeva anche con l’ex suocero che pochi giorni fa, dopo una discussione, aveva accusato un malore
OMICIDIO DI MASSA: PAROLA DELL’ESPERTO – Anna Costanza Baldry, responsabile degli Sportelli Antistalking di Differenza Donna e docente della Seconda Università degli Studi di Napoli spiega in un corsivo sul Corriere: “Meglio sopportare, tacere? No. Se è vero che Cristina non ha avuto tempestivamente la tutela necessaria, è vero anche che ogni anno in Italia sono migliaia le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza e concretamente, protette, che abbiamo tolto dalla conta ormai inesorabile dei casi di femminicidio. Quando tutti si assumono le loro responsabilità e si attivano, il rischio di recidiva di violenza diminuisce. A tutti gli uomini che usano la violenza, al di là delle spiegazioni che danno a se stessi e agli altri, bisogna dire che è una via senza uscita. Che devono riconoscere che una relazione così, senza rispetto per sé e per l’altra, è un danno e un delitto che commettono anche nei propri confronti

Blitz quotidiano
Massa, Marco Loiola era geloso: “Cristina Biagi lo aveva denunciato per minacce”
Marco Loiola era geloso e in preda alla furia irrazionale del suo sentimento potrebbe aver agito domenica, quando ha ucciso la sua ex moglie, Cristina Biagi, dopo aver sparato al compagno di lei, Salvatore Gambiero, ora in fin di vita. “Lei lo aveva denunciato spesso, viveva con i suoi genitori e lui veniva sotto casa a minacciarla”, racconta Maria, una vicina di casa dei genitori di Cristina. La donna aveva chiesto la separazione ed era tornata a vivere con i suoi insieme ai suoi due figli.
Marco Loiola, di origine campana ma residente a Massa, domenica mattina, all’ora di pranzo era andato a cercare l’amico della ex moglie, in un locale di Marina di Massa, dove di solito si intratteneva con gli amici, entrando con la pistola in mano e chiedendo ad alta voce di lui. Non avendolo trovato era uscito in strada e si era diretto verso il mare. Poco dopo lo ha incrociato in bicicletta: lo ha visto svoltare in via Fosdinovo e lo ha rincorso iniziando a sparare da lontano, colpendo auto parcheggiate, e il muro del terrazzo di una palazzina dove stava pranzando una famiglia. L’ultimo colpo lo ha sparato in fondo alla strada prima di fuggire verso il ristorante dove lavorava l’ex moglie. Gambiero ora lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Carrara. Cristina invece è morta, Loiola l’ha raggiunta sul posto di lavoro e l’ha uccisa, a pochi passi dalla spiaggia affollatissima di Marina di Massa.
Un altro testimone, Andrea Pollastri, racconta un altro episodio avvenuto nel ristorante dove è stata uccisa la donna: “Qualche giorno fa l’ex di Cristina era venuto qua per parlare con lei ed hanno litigato, tanto che il padre di Cristina era intervenuto per cercare di mettere un po’ di calma fra i due”.
All’uscita dal locale, domenica, prima di spararsi e togliersi la vita, ha affidato le sue ultime parole ad una donna che ha tentato invano di fermarlo: “Salutami tanto i miei, saluta tanto la mia mamma”. “Era pallido, sudato, tremava – racconta Nicoletta Bertini, proprietaria del bagno Maria Pia, accanto al luogo della tragedia – Ho provato a fermarlo, gli ho detto ‘Ti prego,non farlo, anch’io sono una mamma’ “.
Di delitto passionale si è trattato, lo lasciano intuire le testimonianze, oltre che la scelta mirata delle sue vittime. Loiola, in passato, è stato in cura presso i servizi psichiatrici del Comune. All’origine del gesto, probabilmente, c’è il rifiuto dell’uomo a concedere il divorzio e rendere definitiva la separazione.

Today 
Uccise la moglie e si suicidò: l’Inps chiede 120mila euro alle figlie
Se la richiesta alle eredi di Marco Loiola e Cristina Biagi non sarà esaudita l’Inps potrà passare al recupero coattivo. L’avvocato: “Rischiano di perdere la casa dei genitori”.
Il 28 luglio del 2013 Cristina Biagi venne uccisa dal marito Marco Loiola che poi si uccise, non prima di ferire un uomo napoletano che credeva erroneamente rivale in amore. Ora l’Inps batte cassa e chiede alle due figlie, eredi della coppia, la restituzione di 124mila euro. La richiesta dell’Inps – avanzata con due lettere datate ottobre 2019 – per “le spese di indennità di malattia e per l’assegno di invalidità” erogato all’uomo sopravvisuto che oggi 54enne, vive con i segni delle sei pallottole sparate da Marco Loiola in quel momento di furia cieca.
“La richiesta dell’Inps è una richiesta legale anche se umanamente resta difficile comprenderla” spiega l’avvocato Francesca Galloni, legale di fiducia della famiglia Biagi a La Nazione. “Questa vicenda mette il dito su un aspetto dei femminicidi che ancora non emerge con la rilevanza necessaria. Vittime di violenza non sono solo le donne che vengono uccise ma anche i familiari che restano e in questo caso due figlie”. Se la richiesta dell’Inps non sarà esaudita l’istituto di previdenza potrà passare al recupero coattivo: per le due orfane il rischio è perdere la casa dei genitori.
Tridico: “Da Inps nessuna azione per il recupero coattivo”. ”Sto seguendo da vicino la vicenda ed intendo assicurare alla famiglia Biagi che troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l’Inps è tenuto ai sensi della normativa in vigore”. Lo assicura il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. “Dall’inizio della vicenda l’Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell’individuazione di una via d’uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni”. “In settimana – annuncia Tridico – vedrò le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma già domani si terrà una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro. Intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale prenderanno contatto con l’avvocato della famiglia.”
L’appello di Alessio Biagi a Mattarella Alessio Biagi, zio delle ragazzine, si rivolge da Facebook anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella.”L’Inps chiede alla sue nipoti minorenni di pagare colpe non loro, di risarcire i costi sostenuti per una vittima sopravvissuta a un progetto criminale che alcune ore dopo ha strappato loro la madre”. Nel post, firmato anche dai nonni materni delle due ragazzine, Alessio Biagi spiega: Questa è la nostra battaglia. Spesso, ricordando l’orrore delle vittime di femminicidio, chiedendo maggiore impegno affinché le istituzioni tutelino e prevengano gli atti d’una violenza oramai incontrollata, dimentichiamo ciò che queste tragedie lasciano indietro: figli, in molti casi minorenni, affidati alle cure dei nonni, degli zii, che hanno il difficile compito di crescere, educare, arginare con tutto l’amore possibile un vuoto ed un dolore comunque impossibile da colmare. Nel nostro caso specifico dopo il complesso e lungo percorso familiare tra psicologi e assistenti sociali, Tribunale dei Minori, problemi legali di varia natura, si è aggiunta una richiesta di risarcimento. Questa è la vicenda della famiglia Biagi, invitata a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, che rendiamo pubblica per sensibilizzare l’Italia“.

Femminicidio Massa, uccide moglie e spara all’amante. Poi si toglie la vita.


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