Carmen Saran, 40 anni. Il convivente le sputa addosso una bottiglia di benzina e le dà fuoco, lei muore dopo un mese di agonia
Roma, 24 Dicembre 2014
Al Pronto Soccorso lui racconta che lei ha bevuto per sbaglio della benzina mentre stava fumando
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Roma, il mangiafuoco incendia la moglie: “Gli uomini ti guardano troppo”
Bruciò viva la compagna, condanna dimezzata da 30 a 16 anni
Esclusi i «futili motivi», perché «lei lo aveva tradito». Il partner la cosparse di benzina e appiccò il fuoco il giorno di Natale 2014: Carmen Saran morì in ospedale un mese dopo
Il tradimento subito rende meno grave l’omicidio della partner. Sembra essere questa la tesi con cui la prima Corte d’Assise d’Appello ha ridotto da 30 a 16 anni la condanna per omicidio a carico di un 43enne che nel giorno di Natale del 2014 diede fuoco alla sua compagna, morta poi un mese dopo. Secondo i giudici di secondo grado, non è contestabile all’assassino l’aggravante di aver agito per futili motivi. E dunque il colpevole ha diritto a un ulteriore sconto di pena dopo quello che scatta in automatico per aver scelto il rito abbreviato in primo grado, evitando così il possibile ergastolo.
L’aggressione, diventata poi mortale per le ustioni inferte alla vittima, avvenne in una baracca in via Sepino, a Lunghezza, dove vivevano Felix Haidau e Carmen Saran, entrambi romeni. I due litigavano per il presunto tradimento compiuto dalla donna, 40 anni, quando lui le versò addosso una tanica di benzina e le diede fuoco.
Tutt’altro che pentito, l’uomo provo pure a farla franca (difeso anche dalla vittima) raccontando ai medici del Sant’Eugenio, reparto grandi ustionati, una versione incredibile dei fatti. Prima parlando di esplosione di una bombola, poi – quando gli agenti di polizia non rilevarono tracce compatibili con questa ricostruzione nella loro ispezione della baracca – sostenendo che Carmen avesse bevuto per errore da una bottiglia contenendo benzina, scambiata per vino, il tutto mentre stava fumando.
Diversa la realtà accertata dalla polizia,che ottenne anche una confessione dell’assassino: Haidau bevve una sorsata di benzina, la sputò sulla compagna e le diede fuoco con un accendino. Le fiamme avvolsero il volto e le braccia della donna, devastandola. Il romeno venne fermato con l’accusa di tentato omicidio, riqualificato in omicidio alla morte di Carmen. Portato a processo, Haidau venne condannato a 30 anni. Ieri l’appello, che riscrive non solo la condanna ma l’intera lettura della vicenda.
NOTIZIA VERA Dà fuoco alla compagna e la uccide: condanna ridotta perché lei lo tradiva
Ci segnalano questo articolo pubblicato il 18 Novembre 2016 su Fanpage.it:
E’ stato tradito più volte e per questo non è valida l’aggravante dell’omicidio per futili motivi, sostengono i giudici. E così la prima Corte d’Assise ha deciso di ridurre da 30 a 16 anni la condanna di Felix, 43 anni, che il giorno di Natale 2014 diede fuoco alla sua compagna. La donna morì un mese dopo in seguito alle gravissime ustioni. Un ulteriore riduzione di pena è stata concessa, in automatico, per aver scelto il rito abbreviato.
La terribile aggressione avvenne in una baracca in via Sepino, a Lunghezza, dove la coppia viveva. Lui era geloso, sospettava un tradimento, e dopo una lunga e furibonda discussione versò una tanica di benzina sulla donna e le diede fuoco. Ai medici del Sant’Eugenio che avevano in cura la donna disse che era stata un’esplosione provocata da una perdita di gas. Poi, quando gli investigatori non ritennero credibile questa versione, sostenne che la donna aveva bevuto per sbaglio da una bottiglia piena di benzina, scambiandola con il vino, proprio mentre stava fumando. In primo grado l’uomo, fermato inizialmente con l’accusa di tentato omicidio (e poi omicidio quando la donna è morta) è stato condannato a 30 anni di reclusione. Ieri la decisione in appello: condanna ridotta perché la donna lo tradiva.
Ci ritroviamo a dover confermare. Nostro malgrado sì, la notizia è vera.
Andando a ritroso troviamo un articolo di Libero Quotidiano del 27 Dicembre 2014, redatto quando ancora la donna si trovava in vita. Libero Quotidiano, nel titolo, descrive l’uomo come mangiafuoco e non sappiamo se questo sia un tentativo di schernire il femminicida. La donna, ai tempi della notizia, riportava il 25% di ustioni di secondo e terzo grado. Secondo l’articolo l’uomo avrebbe sputato benzina addosso alla compagna, dunque non avrebbe gettato il liquido da una tanica direttamente sulla donna. L’uomo era stato poi trasportato al commissariato Casilino.