Bruna Belletti, 79 anni, pensionata, mamma. Uccisa con un colpo di pistola dal marito
Bologna, 25 Novembre 2014
Titoli & Articoli
La moglie vuole lasciarlo dopo 55 anni di matrimonio: le spara e la uccide (il Mattino – 26 novembre 2014)
Lo aveva sposato 55 anni fa, ma da tempo discuteva con il marito 79enne e voleva andare via di casa. Questo il motivo che ha spinto Luciano Zironi, 79 anni, a uccidere ieri pomeriggio la moglie sua coetanea, Bruna Belletti, nell’ appartamento di Bologna dove vivevano.
Lo ha spiegato l’anziano, bancario in pensione ed ex istruttore di tiro, nell’ interrogatorio davanti al Pm Marco Mescolini. Le discussioni erano legate anche alle condizioni di salute della donna. Ieri pomeriggio, all’ennesima lite e dopo che la donna ha manifestato con forza l’intenzione di andarsene di casa, l’uomo ha riferito di essere andato in camera, di aver preso una pistola 765 dalla cassaforte e di essere rientrato in cucina in silenzio. La moglie era seduta e gli dava le spalle e continuava a dire a voce alta che se ne voleva andare. Lui allora avrebbe perso il controllo e le ha sparato da vicino, un colpo alla nuca, per farla morire nel modo più indolore possibile. Quindi ha chiamato la figlia, che abita nello stesso palazzo di via San Donato, poi 118 e Polizia.
Agli inquirenti ha detto di essere consapevole di aver commesso un gesto atroce, che se potesse tornare indietro non ripeterebbe, ma di essere stato spinto dalla disperazione che la moglie manifestava per le gravi patologie che l’affliggevano.
Sessant’anni di vita insieme annientati in uno sparo (Quotidiano Nazionale – 26 novembre 2014)
Sessant’anni di matrimonio spenti da uno sparo. E due vite che, in un attimo, finiscono. Quella diBruna Belletti, casalinga di 79 anni, freddata con un colpo di pistola in testa al culmine di una lite per futili motivi. E quella di suo marito, Luciano Zironi, stessa età, funzionario di banca in pensione, che ha premuto il grilletto (FOTO).
Dietro un gesto che pare inspiegabile, per una coppia che aveva vissuto insieme quasi tutta una vita, l’ombra della malattia e della depressione. Da venticinque anniLuciano e Bruna vivevano nell’appertamento al civico 42 di via San Donato dove, ieri pomeriggio intorno alle 18,30, qualcosa, nella mente dell’uomo, si è inceppato. Una lite, una delle tante, è degenerata: lui, che è appassionato di armi e a casa detiene regolarmente sei pistole, ne afferra una e, arrivato in cucina, dove si trova la moglie, esplode un colpo, a distanza ravvicinata. La donna si accascia, in un lago di sangue, priva di vita.
Zironi allora torna lucido: si rende conto di cosa ha fatto, chiama i soccorsi. «Ho sparato a mia moglie», dice. Nell’appartamento al secondo piano di quel complesso appena prima del ponte di San Donato arrivano insieme ambulanza, carabinieri e polizia.
A squadra volanti, Squadra mobile e Scientifica tocca chiarire una dinamica fin troppo semplice nella sua tragicità. Poco dopo l’arrivo del sostituto procuratore Marco Mescolini e del medico legale Matteo Tudini, sale in casa anche la figlia della coppia, Stefania, che abita nello stesso complesso residenziale. Sconvolta, gli occhi pesti da un pianto dirotto. Non apre bocca.
Lei, che ha ereditato il mestiere di suo padre, non riesce a credere a cosa sia accaduto. Poi, nel viavai di ‘volanti’ e lampeggianti, Zironi viene accompagnato fuori. Berretto in testa, sguardo perso, sale senza dire una parola sull’auto della polizia, che lo ha arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio. Il Pm Marco Mescolini, che lo ha interrogato fino a tarda notte, non ha contestato la premeditazione. L’uomo, 79 anni come la donna, con cui era sposato da quasi 60 anni, ha ammesso le proprie responsabilità, in un racconto interrotto spesso dal pianto. Quello che appare non conta. Nell’anima è morto anche lui.
Ho ucciso mia moglie perchè se ne voleva andare (Corriere di Bologna – 26 novembre 2014)
Il racconto dell’uomo che ha sparato alla donna sposata 55 anni fa: «Un colpo alla nuca, per non farla soffrire»
BOLOGNA – Da tempo discutevano e lei continuava a ripetere che se ne voleva andare: non intendeva più vivere con l’uomo che aveva sposato 55 anni fa. Sarebbe questo il motivo che ha spinto Luciano Zironi, 79 anni, a uccidere martedì pomeriggio la moglie sua coetanea, Bruna Belletti, nell’appartamento di Bologna dove vivevano.
Lo ha spiegato l’anziano, bancario in pensione ed ex istruttore di tiro, nell’interrogatorio davanti al pm Marco Mescolini. Le discussioni, ha riferito l’uomo, erano legate anche alle condizioni di salute della donna.
Martedì pomeriggio, all’ennesima lite e dopo che lei ha manifestato con forza l’intenzione di andarsene di casa, l’uomo ha detto di essere andato in camera, di aver preso una pistola 765 dalla cassaforte e di essere rientrato in cucina in silenzio. La moglie era seduta e gli dava le spalle e continuava a dire a voce alta che se ne voleva andare. Lui a quel punto ha perso il controllo: le ha sparato da vicino, con un colpo alla nuca, per farla morire – sempre secondo il suo racconto – nel modo più indolore possibile.
Quindi ha chiamato la figlia, che abita nello stesso palazzo di via San Donato, poi 118 e polizia. Agli inquirenti ha detto di essere consapevole di aver commesso un gesto atroce, che se potesse tornare indietro non ripeterebbe, ma di essere stato spinto dalla disperazione che la moglie manifestava per le gravi patologie che l’affliggevano. Dopo aver chiamato i soccorsi, l’uomo ha scaricato l’arma del secondo colpo che aveva messo in canna. (fonte: Ansa)