Stefano Moruzzi, 61 anni, operaio ceramico in pensione, sposato, padre. Uccide l’amante e si suicida
Modena , 26 Aprile 2011
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Uccide l’amante per gelosia e scappa. Poi si spara davanti ai carabinieri (Corriere della Sera – 26 aprile 2011)
La donna è una brasiliana di 50 anni, uccisa a Modena a colpi di pistola. Lui è un pensionato di 61 anni, che dopo il delitto si è asserragliato in casa, a Crevalcore
Ha ucciso la propria amante brasiliana di 50 anni, Cibele Maria de Johnson Assis, a Modena. Poi, dopo un pomeriggio di rimorso passato inviando sms agli amici, si è sparato con la stessa pistola davanti ai carabinieri, a Crevalcore. Stefano Moruzzi, pensionato di 61 anni, originario della cittadina al confine tra Bologna e Modena, non riusciva più a controllare la gelosia nei confronti della donna con la quale aveva una relazione e nella giornata di martedì vi ha scritto definitivamente la parola fine. Quando i carabinieri modenesi sono arrivati in via Testi 16, intorno alle 16.15, Cibele Maria è già senza vita da alcune ore. In una palazzina a due piani, a est del centro cittadino, giace sul letto, i lunghi capelli scuri macchiati di sangue come la vestaglia che indossa; sulle ginocchia il computer portatile, come se fosse stata presa alla sprovvista mentre lo utilizzava. È bastato un solo colpo di pistola: gli ha trapassato la testa da parte a parte.
Secondo le prime ricostruzioni, la coppia di amanti aveva qualche problema da tempo e il motivo dei litigi era sempre lo stesso: una folle, incontenibile, gelosia per quella donna dagli occhi scuri e la pelle ambrata. Moruzzi, ex operaio ceramico per una ditta di Sant’Agata Bolognese, la uccide intorno alle 10 di mattina, dopo gira in macchina per la provincia e si dirige verso una frazione di Crevalcore, Beni Comunali, in via degli Orsi, dove abita con la figlia e una moglie dalla quale era separato in casa.
Intorno alle quattro del pomeriggiola consapevolezza di quanto appena compiuto spinge il pensionato a inviare una serie di messaggi ai cellulari di alcuni amici (circa una decina) in cui confessa quanto commesso poche ore prima, «ho appena ucciso la mia fidanzata Maria», e preannuncia l’intenzione di togliersi la vita «ora la faccio finita». Tra i vari destinatari ci sono anche due brasiliani residenti a Roma, che si recano immediatamente dai militari della Capitale. Nel tentativo di fermarlo gli inquirenti contattano telefonicamente l’assassino, che risponde però in maniera confusa, ribadendo più volte la sensazione di un voltafaccia da parte di Cibele «mi sento tradito, basta, lei mi ha tradito» e la conferma di un triste epilogo «adesso la faccio finita».
Mentre i militari di San Giovanni in Persicetoraggiungono l’abitazione di Moruzzi, i colleghi modenesi scoprono il cadavere della donna in via Testi. Sul posto oltre al medico legale e il magistrato Marco Niccolini, i residenti sgomenti: nessun testimone era presente al momento della sparatoria, per i vicini la vittima era una donna riservata che non aveva stretto particolari amicizie.
Alle 17 i militari arrivano a Beni Comunali: Moruzzi è asserragliato in casa e non vuole uscire. Numerosi i tentativi a distanza per farlo desistere invitandolo a liberarsi dell’arma, regolarmente detenuta, ma vani. Il 60enne urla, si sgola e non ha intenzione di arrendersi, anzi ribadisce, per l’ultima triste volta, le proprie intenzioni di voler concludere quella storia da solo. Dopo aver sparato un primo colpo in aria, fa fuoco verso se stesso contro la tempia, come Cibele Maria, accasciandosi al suolo con la semiautomatica caduta al fianco. I carabinieri i non hanno potuto far altro che constatarne la morte.
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Ritrovati sul letto un miniregistratore e un caricatore con otto colpi inseriti. In diversi biglietti, poi, l’uomo ha ricostruito con frasi sconnesse la relazione con la donna
Diversi biglietti in cui l’assassino ripercorre, con frasi sconnesse, la sua relazione con la vittima, e una registrazione audio in cui confessa l’omicidio e dice di avere fatto «cose orribili». È quanto hanno trovato i carabinieri nella casa a Beni Comunali di Crevalcore, nel Bolognese, dove ieri pomeriggio si è ucciso Stefano Moruzzi, il pensionato di 61 anni che alcune ore prima aveva sparato a Modena all’ex amante brasiliana Cibele Maria Johnson De Assis, 50 anni.
La registrazione, ancora all’esame degli investigatori, era su un miniregistratore analogico, trovato sul letto insieme a un caricatore con otto colpi inseriti. Un altro caricatore, con quattro colpi, era nella pistola semiautomatica (detenuta regolarmente) trovata vicino al corpo senza vita del pensionato. In tutto i militari hanno recuperato 12 proiettili calibro 9×21, e i bossoli dei due colpi esplosi dall’uomo nella stanza, uno in aria e uno verso se stesso.
Intanto, proseguono le indagini anche per chiarire con maggiore precisione il movente dell’omicidio-suicidio. Oltre alla gelosia del pensionato verso la brasiliana, non si esclude che all’origine dei loro litigi ci fosse anche del denaro che l’uomo le aveva prestato e che non gli sarebbe stato restituito.
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