Mustafà Hashuani, 46 anni, disoccupato, padre di due figli. Massacra l’ex moglie a coltellate. Condannato a 18 anni
Bernareggio (Monza Brianza) , 19 Gennaio 2013
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La procura non fa appello contro la sentenza di condanna a 18 anni di reclusione emessa nei confronti di Mostapha Hasouani, l’assassino della ex compagna Antonia Stanghellini di Bernareggio accoltellata in casa sua al termine di una furibonda lite il 19 gennaio 2013. Lo si è appreso martedì da palazzo di giustizia. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo, contestando anche l’aggravante della premeditazione. Il tribunale, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, ha ritenuto invece che quello di Hasouani, immigrato marocchino, sia stato un “omicidio d’impeto”, commesso “in un ennesimo accesso di gelosia” non essendoci prova, si legge nelle motivazioni della sentenza, “che si sia recato a casa della vittima già armato”. La vicenda giudiziaria sembra dunque chiusa, a meno che la procura generale in Corte d’Appello non decida di impugnare la sentenza.
Diventa definitiva la condanna per l’assassinio di Antonia Stanghellini.
Anche la Corte di Cassazione, così come prima anche la Corte di Appello di Milano, ha confermato la pena di 18 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato e maltrattamenti in famiglia per Moustafa Hashouani. Il marocchino, 46 anni, la sera del 18 gennaio del 2013 ha ucciso a coltellate per gelosia la ex compagna di 46 anni, da cui aveva avuto due figlie. Il 46enne, che si trova ancora detenuto in carcere, è stato anche condannato al risarcimento dei danni alle parti civili che si sono costituite al processo, le figlie (che ora vivono con i parenti materni), un’altra figlia che la vittima aveva avuto da un precedente matrimonio e i familiari, genitori e fratelli di Antonia Stanghellini