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Michaele Emmanuel Ocampo Ballestas, 28 anni, pizzaiolo. Soffoca la moglie, prova a tagliarsi le vene ma non ci riesce e va a sdraiarsi sui binari del treno

Rovereto (Trento), 9 Ottobre 2013

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Titoli & Articoli

Si suicida dopo aver ucciso la moglie: la tragedia a Rovereto (Trento Today – 10 ottobre 2013)
Si è disteso sui binari in stazione ed ha atteso il treno. Alcune ore prima sembra che abbia soffocato la moglie, sconosciuto il movente. Un pomeriggio di indagini a Rovereto per la squadra mobile della Polizia, la città scossa dalla tragedia di Michaele e Yourani, entrambi di 28 anni, sposati da 4
Si è disteso sui binari al passaggio della Freccia Argento nella stazione affollata, poco prima di mezzogiorno, Michaele Emmanuel Ocampo Ballestas, colombiano di Cartagena residente a Rovereto. Un gesto estremo ma non l’unico compiuto dal ragazzo, 28enne, nella giornata di ieri. Solamente alle 18.30 gli agenti della squadra mobile della polizia di Trento sono entrati nell’appartamento di Michaele, con le chiavi trovate in tasca al suicida, ed hanno trovato la moglie di lui senza vita, distesa sul letto. Attorno c’erano macchie di sangue e coltelli di diversi tipi. Il medico legale sopraggiunto a tarda sera ha stabilito che la donna, Yourani Cuadrado Jimenez, coetanea e connazionale del marito, era morta per soffocamento molte ore prima, forse nella notte. Sulle due morti sono stati aperti due fascicoli, ma il quadro, dopo un pomeriggio di indagini, sembra chiaro; il movente rimane però ancora misterioso. Michaele potrebbe essersi tolto la vita proprio perchè in preda al rimorso di aver ucciso Yourani: il sangue trovato in casa, vicino alla vittima, è in realtà quello di lui, che avrebbe usato diversi tipi di coltelli per tagliarsi le vene senza riuscirci. In preda allo choc si è quindi diretto verso la stazione, dove ha trovato la morte sotto al treno, facendo così scattare l’allarme che ha condotto al ritrovamento del corpo della ragazza. I due erano sposati da 4 anni e lavoravano entrambi a Rovereto, lei barista e lui pizzaiolo, vivevano insieme in un appartamento in via Fiumi.

 

Michaele era molto geloso e «spiava» in segreto Yuranis (Il Nuovo Trentino – 17 ottobre 2013)
La rivelazione di uno zio: «Aveva collocato un Gps nel telefono di lei per controllarne i movimenti» Nell’ultimo viaggio in Colombia il giovane si mostrava infastidito se la moglie parlava con un uomo
Sembravano una coppia felice. Ma c’era qualcosa, invisibile ai più, che da tempo minava il loro amore: la patologica gelosia di lui. Che alla base della tragedia accaduta mercoledì 9 ottobre scorso – quando il ventottenne colombiano Michaele Emmanuel Ocampo Ballestas ha prima stangolato la moglie Yuranis Jimenz Cuadrado e poi si è gettato sotto un treno – ci fosse la gelosia lo si era intuito da subito, ma le parole pronunciate da Libardo Square, zio della giovane uccisa, sembrano davvero togliere ogni dubbio. Al quotidiano colombiano El Heraldo, che ha ovviamente seguito la vicenda, l’uomo ha dichiarato che, in occasione dell’ultimo viaggio della coppia nel paese natale, tra gennaio e febbraio di quest’anno, Michaele aveva dato evidenti segni di gelosia nei confronti della bella moglie. Lo si capiva chiaramente ogni volta che a Yuranis rivolgeva la parola a un uomo, fosse un vicino di casa o un amico che non vedeva da anni: Michaele mostrava una scomposta insofferenza che non era sfuggita ai parenti della ragazza. Sempre secondo lo zio, negli ultimi tempi la gelosia del giovane era peggiorata a tal punto da spingerlo a installare nel telefonino della compagna, ovviamente ad insaputa di lei, un minuscolo localizzatore Gps così da sapere in ogni istante dove si trovasse. E questo nonostante le testimonianze di chi conosceva bene Yuranis siano univoche nel dire che lei non aveva mai dato al marito alcun motivo per essere geloso. Possibile che il giovane abbia scoperto qualcosa da sconvolgerlo tanto da fargli perdere il lume della ragione? O ad accecarlo sono state più semplicemente le sue paure, cresciute senza controllo fino a sopraffarlo? Eppure, come scrive il quotidiano, la loro era una bellissima storia d’amore, iniziata sui banchi di scuola. Yuranis e Michaele, infatti, si conoscevano da quando avevano 5 anni. L’amicizia tra i due bambini si era poi trasformata in amore con l’arrivo dell’adolescenza e nei quartieri di Los Cerezos e Los Alpes, dove i due erano cresciuti, sono ancora molti a ricordarli, innamoratissimi. Poi, però, Michaele era partito per l’Italia insieme alla madre: il legame con Yuranis era rimasto forte, anche grazie a Facebook, ma certo la distanza si faceva sentire ed entrambi ne erano ben consci. Così, prima che la storia potesse naufragare, il ragazzo era tornato dalla sua amata. Nel frattempo, la mamma aveva ottenuto la cittadinanza italiana e la coppia (nel frattempo lei aveva terminato gli studi di economia) aveva potuto raggiungerla. Si erano sposati quattro anni fa, Yuranis aveva trovato lavoro e iniziato studiare e anche Michaele aveva trovato occupazione in bar e ristoranti. Poi il trasferimento a Rovereto. Sembrava uno di quegli amori da favola. Fino a quel terribile mercoledì della scorsa settimana. A separarli, la morte: lui sarà sepolto qui, Yuranis tornerà nella sua Cartagena.


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