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Massimo Bellugi, 40 anni, giardiniere disoccupato, padre separato di tre figli che non vivono con lui, precedentemente aveva patteggiato per maltrattamenti in famiglia verso la prima moglie. Uccide a coltellate la mamma della nuova compagna (che tre anni dopo muore per un malore improvviso). Condannato a 15 anni con rito abbreviato

Vighizzolo di Cantù (Como), 1 Ottobre 2019

 


Titoli & Articoli

Uccide la madre della convivente poi chiama i carabinieri: “Ho commesso una sciocchezza” (Qui Como – 2 ottobre 2019)
I dettagli della drammatica vicenda di sangue che ha scosso Cantù
“Venite, ho fatto una sciocchezza”. Con queste parole l’omicida, Massimiliano Bellugi di 40 anni, residente a Cantù, ha ammesso telefonicamente ai carabinieri di avere ferito a morte Celestina Castiglia, 79 anni, madre della sua convivente. L’omicidio che ha scosso Cantù, e più in particolare la frazione di Vighizzolo, si è consumato il 1 ottobre 2019 all’interno dell’appartamento della piccola palazzina di tre piani di via Cartesio.
L’micidio è arrivato al culmine di una lite che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Cantù, sarebbe scoppiata per futili motivi. Massimiliano Bellugi in preda all’ira avrebbe afferrato un coltello da cucina colpendo con numerosi fendenti la madre della convivente. La violenza del 40enne ha letteralmente sopraffatto la 79enne Celestina Castiglia: alcune coltellate le sono state fatali e la donna è morta in casa.
Si è allontanato sporco di sangue. Bellugi si è subito reso conto di cosa aveva fatto e ha chiamato i carabinieri. “Ho commesso una sciocchezza” ha detto al telefono. Poi si è allontanato da casa con i vestiti ancora sporchi di sangue.
L’arresto. Bellugi è stato ritrovato nei pressi dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù. Le indagini e i rilievi effettuati nella casa dell’omicidio hanno consentito ai carabinieri di incriminare e arrestare il reo confesso Massimiliano Bellugi. L’uomo, infatti, ha ammesso spontaneamente ogni responsabilità nell’interrogatorio avvenuto davanti al pm Massimo Astori. Adesso Massimiliano Bellugi si trova al carcere Bassone di Como.
Dissidi famigliari. Secondo quanto appreso da alcuni vicini di casa, confermato anche dai carabinieri, il litigio che ha portato al tragico fatto di sangue sarebbe solo l’ultimo di una lunga serie di dissidi famigliari. Più volte, infatti, le forze dell’ordine sono dovute intervenire in passato a causa delle violente grida che provenivano dall’abitazione.

 

Cantù, uccise la suocera. Condannato a 15 anni (la Provincia – 15 luglio 2020)
La confessione ha evitato a Massimiliano Bellugi, pregiudicato, una pena decisamente più pesante
C’era pure lui, nell’aula delle udienze preliminari, ad ascoltare il giudice che lo condannava a 15 anni di carcere per omicidio volontario. Massimiliano Bellugi ha ascoltato la sentenza impassibile, forse sperando in qualche anno di meno rispetto alla pena finale. Il pubblico ministero, Massimo Astori, aveva sollecitato 16 anni ovvero il massimo possibile, considerata la confessione dell’uomo e la scelta del rito abbreviato, che gli ha permesso di ottenere uno sconto di un terzo (otto anni in meno netti).
Bellugi, canturino, 42 anni, è l’uomo che nell’ottobre dello scorso anno ha impugnato un coltello da cucina, ha raggiunto Celestina Castiglia, 78 anni, madre della sua compagna nel locale ripostiglio accanto al giardino di casa, e l’ha ammazzata con cinque fendenti. Si era ipotizzato un gesto folle, ma dettato dall’istinto, inizialmente. Poi i carabinieri e la Procura hanno recuperato il video del sistema d’allarme della casa teatro dell’omicidio, e hanno ricostruito un raid più lucido, più pensato, ancorché non premeditato.


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