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Marco Di Muro, 23 anni, barista. Annega la fidanzata nell’acqua gelida del lago. Condannato con rito abbreviato a 18 anni di reclusione, ridotti a 14 in Appello e confermati in Cassazione. Nel 2015, mentre è ai domiciliari, non viene trovato in casa per due volte, ma viene assolto

Anguillara (Roma), 1 Novembre 2012


Titoli & Articoli

Possessivo, violento, pronto alla fuga Il fidanzato di Federica visto dal gip (Corriere della Sera – 14 dicembre 2014)
Il caso della ragazza del lago. Dopo il delitto per due anni l’accusato non è uscito di casa
Un ragazzo con un’«indole violenta» che, consapevole della gravità della situazione, pensava di fuggire. Usa una frase stringata il gip per descrivere Marco Di Muro, il 25enne arrestato con l’accusa di aver annegato la fidanzata Federica Mangiapelo nel lago di Bracciano la notte dell’1 novembre del 2012. Rimane oscuro, in ogni modo, il motivo del litigio che lo avrebbe spinto ad affogare la sedicenne. Lui, per adesso, si dichiara innocente, ma non aggiunge altro. Non fornisce spiegazioni, non è collaborativo.
Un ragazzo «antipatico»
La storia giudiziaria ricalca la personalità introversa di Di Muro. C’è una parola pronunciata più volte da chi l’ha visto crescere e che spiega meglio di ogni altra definizione chi sia il presunto assassino di Federica: un antipatico. Un sentimento che accumuna chiunque lo abbia conosciuto. E, infatti, non si ricorda una sola dichiarazione di solidarietà o di difesa per questo ragazzo, fin da piccolo relegato ai margini dai suoi stessi coetanei. Prima della morte di Federica, Di Muro aveva un lavoro in un bar e aveva qualche amico con cui andare a una festa o bere una birra. I conoscenti lo descrivevano come una persona chiusa, talvolta aggressiva, ma mai violenta. Anche il rapporto con Federica si muoveva sulle note dello stesso spartito. Lui si limitava a sillabare qualche parola, mentre lei era chiacchierona.
Dopo il delitto. La storia, però, stava per concludersi perché Marco era diventato possessivo. Non voleva che Federica uscisse con le amiche e la obbligava a indossare vestiti che celavano la sua femminilità.
La tragedia ha moltiplicato i lati oscuri del carattere di Di Muro che, fin dal momento successivo al decesso della ragazza, ha cominciato a vivere come un fantasma. I pochi amici sono scomparsi senza che lui abbia mai fatto qualcosa per evitare questa deriva. Ha perso il lavoro di barista e, al tempo stesso, non si è ingegnato per trovare una nuova occupazione. Da due anni trascorreva intere giornate solo nella camera della casa a Formello. Ad Anguillara o Bracciano nessuno ricorda di averlo visto passeggiare da quella notte dell’1 novembre del 2012. Il padre di Federica, Luigi Mangiapelo, l’ha sempre indicato come l’assassino. «È stato una persona ambigua, era debole con me e aggressivo con la madre di Federica», ha ricordato più volte.
Le frasi su Facebook L’incapacità di Di Muro di crearsi un ambiente favorevole è emersa nello scorso aprile, quando sul suo profilo Facebook si rivolse direttamente al papà e alla mamma di Federica: «Se un giorno mi andasse di parlare farei uscire i pessimi genitori che siete realmente e neanche mi farei pagare per farmi intervistare, perché io non ce mangio sopra alla morte de mi’ figlia». Affermazioni quantomeno inopportune dalle quali sentirono di dover prendere le distanze senza indugi addirittura i suoi avvocati, Cesare Gai e Massimiliano Sciortino. Malgrado il fastidio che ha saputo generare verso la sua figura Di Muro era sempre rimasto ai margini dell’inchiesta, al punto che la procura aveva chiesto l’archiviazione del caso, respinta solo grazie all’intervento di Andrea Rossi, legale dei Mangiapelo. Scavare sulla morte di Federica d’altronde significava anche studiare la personalità del ragazzo. Con il quale nessuno voleva avere rapporti.

 

Federica Mangiapelo – Il Delitto del Lago (ModusOperandi – 3 aprile 2020)
Halloween è una leggenda Irlandese legata ad un uomo ubriaco che riuscì a prendersi gioco del Diavolo. Simboleggiava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Una volta giunta in America e resa più popolare venne considerata da molti la notte in cui si apriva un varco tra il regno dei morti ed il regno dei vivi. La Notte di Halloween cade il 31 Ottobre ed è proprio durante questa notte, nel 2012, che trova la morte una ragazza di appena 16 anni.
Federica Mangiapelo è il suo nome. Un’adolescente solare, allegra ed innamorata. Il suo fidanzato si chiama Marco Di Muro, 21 anni. Quella sera, alle 22,30 Federica esce di casa e non vi rifà più ritorno. Il suo corpo viene trovato da un passante all’alba del 1 Novembre sulle sponde del lungolago di Bracciano, a Nord di Roma, a pochi chilometri di distanza da Anguillara Sabazia, dove abitava la ragazza.

Inizialmente si pensò ad un incidente. Federica poteva essere annegata in seguito ad un malore. Ipotesi presto abbandonata per le sue doti da nuotatrice e le buoni condizioni fisiche. Il susseguirsi delle indagini portò alla luce che Marco, il ragazzo di Federica, l’aveva fatta scendere dall’auto lasciandola sola, in un luogo isolato durante una notte fredda e piovosa. Venne accusato inizialmente per omissione di soccorso, in seguito per abbandono di. Sicuramente Marco è stata l’ultima persona ad averla vista viva.
Le indagini successive rafforzarono l’ipotesi che Federica potesse essere stata assassinata dal giovane in seguito ad un litigio, scaturito dalla gelosia. Sebbene non furono trovati segni di violenza sul corpo la morte di Federica sarebbe stata causata con la forza. Le venne trattenuta la testa immersa nell’ acqua.

Marco Di Muro

Nel frattempo varie perizie autoptiche effettuate sul corpo della ragazza aprirono una diatriba sulla causa del decesso. Tre periti vennero nominati dal Tribunale di cui due dichiararono che il decesso era sopraggiunto in seguito ad una miocardite, il terzo Dottore dichiarò che il decesso sopraggiunse in seguito all’annegamento e che la miocardite era solo una concausa.
Nella sentenza di primo grado, in seguito al processo celebrato con il rito abbreviato, Marco de Muro è stato condannato a 18 anni di reclusione. La difesa non accettò la condanna ma la Corte d’Appello ha emanato la seconda sentenza: condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato. La Cassazione, il terzo grado di giudizio, l’ 11 Dicembre 2017 ha condannato, in via definitiva, Marco Di Muro a 14 anni di reclusione perché ritenuto responsabile della morte di Federica Mangiapelo.

 

 

FEDERICA MANGIAPELO: QUELL’ORRENDO MESSAGGIO DI MARCO DI MURO AL PADRE DELLA RAGAZZA (OsservatoreItalia – agosto 2014)
Se un giorno mi andasse di parlare farei uscire i pessimi genitori che siete realmente e neanche mi farei pagare per farmi intervistare perché io non ce mangio sopra alla morte de mi fia! Ti auguro di soffocare ogni volta che dirai il mio nome”. Marco Di Muro lo ha scritto a maggio, questo maggio 2014. Di Muro era il fidanzato di Federica Mangiapelo, la ragazza di soli sedici anni trovata morta all’indomani della notte di Halloween del 2012. Un messaggio terribile che nasconde sentimenti di profondo astio nei confronti dei genitori di Federica e dal quale hanno preso immediatamente le distanze i legali del ragazzo. Di Muro però ha deciso di non parlare ma è stato ascoltato molte volte dagli inquirenti e sembrerebbe che abbia dato versioni poco credibili.
Ecco la nota degli Avvocati: I sottoscritti avvocati Massimiliano Sciortino e Cesare Gai, difensori di fiducia del signor Marco Di Muro, preso atto della appresa notizia dell’ avvenuta pubblicazione, sui noto sito facebook, di un messaggio riconducibile al proprio assistito, dai contenuti che non si esita a definire improvvidi e scriteriati, con la presente intendono dissociarsi totalmente da tale non condivisibile iniziativa, manifestando ancora una volta piena solidarietà e vicinanza alla famiglia di Federica Mangiapelo e potendo esclusivamente ricondurre il gesto posto in essere dal signor Di Muro ad uno stigmatizzabile momento di confusione e disperazione, che non merita giustificazione alcuna e che e stato determinate dalla condizione di totale isolamento e sconforto in cui attualmente versa il signor Di Muro, travolto dalle note vicende giudiziarie e alla prima esperienza di tal guisa. Nella nostra qualità auspichiamo esclusivamente che tale deprecabile iniziativa non abbia riflessi sullo sviluppo delle indagini in corso e degli accertamenti di carattere medico legale disposti nel cui esito si continua a confidare. Quanto sopra evidenziato risponde peraltro non soltanto ad una doverosa presa di distanza dal gesto inconsulto sopra descritto, ma ad una rivisitazione critica della propria condotta operata prontamente dal Di Muro, il quale ha manifestato e intende manifestare nostro tramite, i propri sentimenti di sconforto rassegnando, ove possibile, le proprie scuse ai genitori della povera Federica”.
Capire come fossero i rapporti tra i genitori della ragazza e Marco Di Muro, allora ventitreenne, può forse far emergere particolari che altrimenti verrebbero tralasciati. Le litigate tra Federica e Marco Di Muro erano molto frequenti. Almeno secondo quanto raccontato dal papà di Federica, Luigi, una persona di una dignità incredibile che non ha mai lanciato accuse verso il ragazzo ma che ha chiesto soltanto che chi è al corrente di cosa sia successo a sua figlia parli una volta per tutte, ha raccontato che Marco aveva comunque una forma di possesso molto forte per Federica e non sono mancati anche piccoli scontri tra lo stesso padre e il fidanzato.
Federica e i genitori. Federica era nel pieno dell’adolescenza e della bellezza. Era una ragazza con i suoi “grilli adolescenziali” come tutte le altre e anche dal carattere molto forte. Era solita quindi, come tutti i figli, discutere con i propri genitori. Ma negli ultimi tempi tra il papà Luigi e sua figlia il rapporto stava maturando e sfociando in una reciproca comprensione, infatti in quel periodo Federica dormiva dal padre piuttosto che dalla mamma con la quale, screzi a parte, aveva comunque un ottimo rapporto. Rosella, mamma di Federica, aveva manifestato più volte alla figlia il suo disappunto nei confronti del ragazzo. Non lo vedeva per sua figia, non solo perchè era più grande ma soprattutto per le continue litigate ed episodi violenti che hanno portato i genitori anche a parlarne oltre che tra di loro anche ad altre persone che ne erano a conoscenza.
Era capitato che Federica utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il propri dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto una pioggia battente sulla via Anguillarese. Ma come è andata realmente? Federica è davvero scomparsa dopo che il fidanzato la scaricata in mezzo alla strada di notte? Oppure i due si sono incontrati ancora e magari hanno continuato a litigare?
Non possiamo saperlo, almeno per il momento. Fatto sta che sono molti elementi che non tornano e gettano dubbi sul ragazzo, unico indagato per omicidio volontario.
Le contraddizioni  Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne Federica Mangiapelo trovata morta la mattina del 1 novembre del 2012 sulle rive del lago di Bracciano ad Anguillara Sabazia, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avrebbero trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.
Quel messaggi inutile E non è tutto, il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.
Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.
Tra l’altro sia il telefono che la borsetta non sono mai stati ritrovati. E’ il papà di Federica, Luigi Mangiapelo a ricordare questi particolari che gettano ancora più dubbi sul comportamento insolito del fidanzato il giorno che Federica è morta. Torna dunque a pesare in questa storia la posizione del fidanzato della ragazza Marco Di Muro, unico indagato per omicidio volontario sui cui vestiti sono state trovate abbondanti tracce di diatomee, cioè alghe lacustri, le stesse rinvenute all’interno del corpo di Federica. La ragazza, quindi, sarebbe probabilmente stata trascinata dentro l’acqua e lì sarebbe morta per annegamento. Anche la ferita sul collo non sarebbe una piaga da decubito, come ipotizzato all’inizio, ma deriverebbe da un attrito.
La nuova perizia Federica quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite. Questa è la conclusione della perizia disposta dal gip di Civitavecchia nel corso dell’incidente probatorio per fare luce sul decesso della sedicenne a seguito dell’opposizione da parte della famiglia alla richiesta di archiviazione del pm lo scorso dicembre. “I dubbi della famiglia a carico del Di Muro – continua il legale dei Mangiapelo – adesso sono suffragati da elementi scientifici: nel corpo di Federica sono state trovati gli stessi funghi d’acqua dolce rinvenuti sui vestiti del ragazzo. Questo significa che Di Muro probabilmente non ha scaricato Federica in mezzo alla strada dopo un litigio”. Secondo il medico, Daniela Marchetti a capo del pool di esperti nominati dal giudice, Federica Mangiapelo è deceduta dopo aver bevuto molta acqua del lago e a provarlo sono proprio i funghi ovvero le diatomee rinvenute nel suo corpo. Eppure Federica era una ottima nuotatrice, per un periodo ha frequentato anche lezioni di nuoto come sostenuto dalla sua ex insegnante.
Le telecamere Proseguendo sulla strada che da Anguillara porta a Vigna di Valle, l’unico ristorante ad avere le telecamere attive quella notte è “La Caletta”.  In linea d’aria di fronte il ristorante si vede il punto dove è stata trovata morta Federica, all’altezza dello stabilimento “Rosa dei Venti”. Il raggio della telecamera del ristorante prende la larghezza dell’intera strada, l’unica che porta a Vigna di Valle da Anguillara, e sembrerebbe che non abbia inquadrato, quella notte, una persona a piedi. Dunque Federica era in una macchina? E’ passata la macchina di Di Muro per quella strada quella notte? Marco Di Muro ha fatto lavare immediatamente i propri vestiti tornato a casa, ha lavato la macchina sotto la pioggia e nella sua macchina i Ris hanno trovato la stessa sabbia di Vigna di Valle. Sono tutte coincidenze. Sarà la magistratura a continuare a dare delle risposte a tutti questi interrogativi.
La prossima scadenza Il prossimo 18 settembre è prevista la discussione sulla nuova perizia, depositata il 23 luglio 2014 al Tribunale di Civitavecchia, che attesta che la sedicenne è morta per annegamento e non per miocardite la notte di Halloween del 2012.

 

Uccise Federica Mangiapelo, accusato di evasione è stato assolto (la Repubblica – 31 maggio 2022)
Quando era 23enne affogò la ragazzina nel lago di Bracciano. Fu arrestato due anni dopo. Nel 2015 per due volte non fu trovato in casa mentre era ai domiciliari. In aula ha detto: “Io rispetto sempre le regole”
“Rispetto sempre le norme che mi vengono date”. Sono queste parole pronunciate da Marco Di Muro, già condannato a 14 anni di reclusione per l’omicidio della 16enne Federica Mangiapelo, comparso di fronte al giudice monocratico di Roma per rispondere di evasione: secondo l’accusa non era stato trovato a casa nel maggio e nel luglio del 2015, quando era ai domiciliari.


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