Luca Adamo, 55 anni, appuntato scelto della Guardia di Finanza, padre. Aspetta l’ex moglie con un coltello da 13 cm e la colpisce una ventina di volte, poi le spara una raffica di colpi di pistola. Si suicida. Tutto davanti alla figlia di 12 anni
Vigevano (Pavia), 1 Maggio 2019
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Omicidio suicidio: chi era Luca, il finanziere che ha ucciso la moglie Erika e si è sparato (Milano Today – 2 maggio 2019)
In casa c’era anche la figlia 12enne della coppia: la ragazzina ha chiesto aiuto sotto choc Erika Cavalli faceva l’agente immobiliare. Aveva 38 anni ed è stata ammazzata con un coltello da suo marito per il solo fatto di aver deciso di interrompere la relazione con l’uomo. Lui, Luca Adamo, originario di Sannicola in Puglia, si è sparato un colpo di pistola alla testa, in garage, dopo l’omicidio. Aveva 55 anni. Era un appuntato scelto delle fiamme gialle, faceva parte della Compagnia della guardia di finanza di Corsico (Milano). Sono loro i protagonisti del terribile omicidio suicidio avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì in Ivra a Vigevano (Pavia). E’ successo tutto in pochi istanti. In casa c’era anche la loro figlia di 12 anni. Adamo ha accoltellato a morte la moglie che ha cercato di fuggire all’esterno della loro villetta bifamiliare. Nel frattempo l’uomo si è ucciso sparandosi con la pistola d’ordinanza.
La figlia di 12 anni non sarebbe stata coinvolta nella furia omicida del padre. E’ stata la ragazzina a chiedere aiuto al telefono ad un altro parente e poi a lanciare l’allarme a polizia e 118. Sembra che alla base del femminicidio ci sia la gelosia del killer: poi non accettava l’intenzione della donna di separarsi. Contro Luca Adamo non c’era alcun tipo di denuncia per episodi violenti precedenti. Pare che la relazione si fosse inclinata nelle ultime settimane. Sull’omicidio suicidio indaga la polizia di Vigevano, intervenuta con la polizia scientifica sul posto.
Vigevano, pianificato l’omicidio-suicidio (il Giorno – 9 maggio 2019)
L’appuntato aveva preparato un coltello da 13 centimetri per accoltellare la ex prima di spararsi. La tragedia ripresa dalle telecamere
Un coltello da cucina con una lama lunga 13 centimetri, seghettata. Appoggiato da qualche parte nel breve spazio tra il cancello e la porta di casa, a porta di mano. Non sarebbe stata una reazione d’impeto, ma un’azione premeditata quella di Luca Adamo, il 54enne appuntato scelto della Guardia di Finanza, che mercoledì della scorsa settimana ha colpito a morte la sua ormai ex-compagna, Erika Cavalli, 37 anni.
Lo confermerebbero le immagini del sistema di videosorveglianza della casa di via Ivrea che hanno ripreso tutto. Lui che impugna il coltello e vibra un fendente all’addome, poi una grandinata di colpi che non si fermano nemmeno quando la donna si accascia. Il numero delle coltellate, che verrà definito dalle risultanze dell’autopsia eseguita ad inizio settimana, supera la decina.
Non si rassegnava, Luca Adamo, alla fine della relazione con la madre della sua unica figlia, una ragazza di 12 anni che avrebbe assistito all’aggressione. La donna aveva deciso di dare una svolta alla sua vita e da un mese non viveva più nella bella villa alla periferia della città. Ci era tornata quella sera per accompagnare la figlia, che viveva con il padre, dopo aver trascorso la giornata insieme. Ha varcato quel cancello e, qualche minuto dopo, era morta.
Dopo averla uccisa il finanziere è sceso nella taverna di casa, si è seduto, ha impugnato la sua arma di ordinanza e si è sparato. Forse anche quel gesto non è stato frutto del momento. Gli agenti del commissariato di Vigevano, che sono intervenuti sul posto e hanno svoltole indagini, hanno ritrovato anche un biglietto, una sorta di testamento con il quale l’uomo lascia tutti i suoi averi alla figlia. Ma non è chiaro quando sia stato scritto.
Stamattina alle 9 intanto, nella chiesa dell’Addolorata, sono in programma i funerali di Erika Cavalli. La donna, agente immobiliare, da qualche tempo era tornata a vivere alla frazione Molino del Conte di Cassolnovo. Adesso l’attenzione è tutta concentrata sulla ragazzina che avrà bisogno di sostegno per superare la tragedia della quale è stata sua malgrado testimone. Sarà il giudice del Tribunale per i Minorenni di Milano a stabilire a chi sarà affidata: quasi certamente non ai nonni, anziani e malati. Forse alla famiglia del fratello di Luca Adamo, che vive lontano dalla Lombardia. Oppure agli amici di famiglia.