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Giuseppe Canzan, 45 anni, operaio. Taglia la gola alla moglie e si suicida

Sedico (Belluno), 25 Aprile 2008


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Taglia la gola alla moglie e si uccide (Corriere delle Alpi – 25 aprile 2008)
Laura Forcellini (dipendente della De Rigo) viveva con il marito dietro villa Patt. Giuseppe Canzan, operaio Luxottica, ha colpito la donna mentre stava dormendo
Accoltella la moglie nella notte, poi si suicida nel lago del Mis. Giuseppe Canzan, 45 anni, originario di La Muda ha ucciso la moglie Laura Forcellini, 36 anni, al terzo piano della palazzina di via Ai Patt a Sedico, dove i due vivevano coi familiari. Poi è salito sull’auto della donna, una Renault Scenic, e s’è diretto in valle del Mis. Problemi di soldi e forse di gelosia, indicati pare in due biglietti. Un assassinio avvolto nel silenzio, quello avvenuto la notte scorsa nella casa rurale situata dietro Villa Patt a Sedico. Silenzio intorno, silenzio nei vari appartamenti, familiari che non si accorgono di nulla pur abitando ai piani inferiori. E il silenzio di Laura che non si alza più.
Giuseppe Canzan si pensa abbia accoltellato la moglie in piena notte, nel sonno: la donna era ancora sul letto quando è stata trovata in un lago di sangue. Sul suo corpo fendenti alla gola e al torace, inferti con un coltello da cucina che è stato ritrovato dai carabinieri. Pare che i due dovessero andare in banca, perchè Canzan doveva saldare dei debiti.
Ai piani inferiori della casa, i familiari non hanno sentito nulla: mamma Pasqualina e papà Sergio, ieri mattina sono stati visti in paese intorno alle 9.30. La tragica notizia è arrivata due ore più tardi, quando rincasando si sarebbero insospettiti del fatto che l’auto della donna non c’era e che lei comunque ieri a lavorare non poteva andare perchè in malattia. Alla signora Pasqualina toccherà il tragico rinvenimento, la scena che una madre non vorrebbe mai avere davanti agli occhi: Laura in un lago di sangue. Lì per lì si pensa che la poveretta sia ancora viva: si allertano Suem e carabinieri. Purtroppo non sarà così: Laura, in camicia da notte, era già morta.
Il corpo nel lago. E’ grazie a un pescatore e a un operaio di Veneto Strade che ieri mattina, nel lago del Mis a Sospirolo, viene ritrovato un cadavere galleggiante: sono le 9.35 circa, quando il corpo viene visto nell’acqua, a livello del ponte che attraversa la Val Falcina. Sul posto arrivano i vigili del fuoco con un gommone, i carabinieri, il Soccorso alpino e poi un medico. La corrente e il vento stavano portando il corpo verso l’interno del canale: i vigili del fuoco hanno dunque messo in acqua il gommone, hanno arpionato il cadavere e lo hanno portato verso riva. Da qui, vigili e soccorso alpino l’hanno ripescato e sistemato in strada. Il corpo è quello di Giuseppe Canzan, operaio della Luxottica, 45 anni: un suicidio tentato già l’anno scorso e problemi di salute che si sono prorogati fino a qualche tempo fa. Il medico ha condotto una prima ispezione cadaverica esterna sul corpo dell’uomo, dalla quale non sarebbero emerse ferite particolari: probabilmente il 45enne agordino s’è fatto scivolare nell’acqua. E’ passata un’ora circa, un’ora e mezza. Si è suicidato Canzan, in un periodo in cui questi episodi sembrano avere una recrudescenza: non è il primo caso in questi giorni.
Una quindicina di metri più lontano viene ritrovata l’auto: una Renault Scenic azzurra, che però risulta intestata a una donna. La macchina è di Laura Forcellini, 36 anni, la moglie di Canzan: lui aveva lasciato la sua Panda bianca parcheggiata sotto casa, a Sedico. Dentro, pare che l’uomo abbia lasciato un flacone di medicinali, almeno cinque tipi diversi di tranquillanti e di barbiturici. Un suicidio, ma la tragica notizia va data ai familiari, a quelli che restano: dunque i carabinieri stanno per fare il numero della casa di via Ai Patt a Sedico per dare la brutta notizia. Lì però incrociano l’altra tragedia: Laura Forcellini ritrovata uccisa nel suo letto, uccisa nel sonno dall’uomo che aveva sposato 15 anni prima.
L’omicidio nella casa dietro villa Patt. Una casa isolata a tre piani con una corte, dei garage e un cancello automatico che mentiene la riservatezza della famiglia Forcellini, composta da tre nuclei che abitano sui tre diversi piani della struttuta: papà Sergio e la mamma Pasqualina, Laura e Giuseppe Canzan, coppia consolidata da ormai 15 anni, la sorella Sara con il suo compagno, uno straniero. Lavorano tutti nell’occhialeria, tranne i due anziani pensionati. Nessuno ha avvertito rumori che potessero far nutrire sospetti, figurarsi addirittura un omicidio.
Quando mamma Pasqualina apre quella porta non crede ai suoi occhi.
I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale e quelli della compagnia di Feltre avrebbero ritrovato su dei fogli di carta i motivi per cui Canzan ha prima ucciso la moglie e poi s’è suicidato: problemi economici, legati alla sua passione per videogiochi e in generale per il gioco, che l’hanno spinto a fare debiti e presumibilmente a spendere anche quel che non era suo. Ci aveva già provato un anno fa. Ultimamente aveva problemi di salute e anche di depressione. Quel coltello da cucina a portata di mano e quella folle idea di disperazione e gelosia irrefrenabile…


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