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Gabriele Milito, 75 anni, ragioniere, padre separato. Uccide la moglie che dorme con un colpo di pistola alla nuca, simula una scomparsa e inizia a vagare nei boschi. Arrestato, dice che è stato un incidente. Ai domiciliari in attesa del processo, evade e viene portato in carcere dove rifiuta il cibo fino a morire

Sapri (Salerno), 29 Aprile 2018


Titoli & Articoli

Sapri: omicidio Antonietta Ciancio, i particolari (Golfo Network – 3 maggio 2018)

 

Omicidio Sapri. “Ha ucciso mia zia ma ha fatto intendere alla sorella che fosse ancora viva”: la testimonianza del nipote di Antonietta Ciancio (Italia2Tv – 10 maggio 2018)
“Ha ucciso la moglie e nella stessa giornata che l’aveva sparata a morte ha lasciato intendere ai familiari di lei che era ancora viva”. E’ il racconto di Gianfranco Conte nipote di Antonietta Ciancio, uccisa dal marito Gabriele Milito domenica 29 aprile. Come riporta il “Mattino” Conte racconta uno scenario che potrebbe aprire importanti risvolti nell’omicidio di Sapri. Secondo il nipote della maestra uccisa con un colpo di pistola alla testa la zia ogni mattina e ogni sera “si sentiva telefonicamente con la sorella Giuseppina di 82 anni  che vive a San Severino Lucano. Durante la conversazione che le due avevano avuto sabato 28 aprile, era emerso – ha raccontato Gianfranco – che Antonietta era giù di morale per un diverbio avuto con il marito. La mattina del giorno successivo e quindi domenica, Giuseppina ha telefonato a casa e Gabriele le ha nuovamente risposto dicendole che la moglie, dopo una lite tra loro, era uscita”. L’incongruenza – secondo il nipote – però continua. “Nella tarda mattinata Giuseppina è tornata a chiamare sul telefono fisso e Gabriele ha risposto ancora spiegando che Antonietta era rientrata ma era uscita con la macchina. Intorno alle 19 è stato Gabriele a chiamare la cognata per dirle che lui non era in casa e che la moglie non aveva fatto rientro per questo sarebbe andato a denunciarne la scomparsa. Da quel momento in poi – conclude il nipote della vittima – i telefoni hanno iniziato a squillare a vuoto”. È quanto raccontato al Procuratore di Lagonegro. Il diverbio tra Antonietta e Gabriele è nato in seguito a una visita medica. La donna è stata uccisa all’alba domenica 29 aprile mentre dormiva. Il marito sostiene che il colpo sia partito in modo accidentale mentre maneggiava la sua pistola regolarmente detenuta. Il proiettile è stato trovato sul pavimento. Il cadavere  nel letto mercoledì 2 maggio, e nello stesso giorno il marito è stato ritrovato in una campagna di Rivello in stato confusionale.

Sapri, omicidio Antonietta Ciancio: domiciliari per il marito (Salerno Today – 15 maggio 2018)
Accolta la richiesta avanzata dagli avvocati dell’uomo, accusato di omicidio volontario. Ha lasciato il carcere di Potenza dov’era detenuto
Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta avanzata dagli avvocati del marito di Antonietta Ciancio, uccisa nel sonno da un proiettile partito dalla pistola dell’uomo, accusato di omicidio volontario. Dopo la decisione del Riesame ha lasciato il carcere di Potenza dov’era detenuto.

Omicidio Ciancio, il marito assassino è morto in ospedale: in carcere da giorni rifiutava il cibo (il Mattino – 2 agosto 2018)
Rifiutava il cibo da diversi giorni e pare che fosse caduto in una profonda depressone. Gabriele Milito, il ragioniere di 75 anni accusato dell’omicidio della moglie Antonietta Ciancio, è morto durante il suo ricovero nell’ospedale di Paola. L’uomo si trovava in Calabria perché era rinchiuso nel carcere di Paola dopo aver evaso i domiciliari dalla casa di Praia a Mare, in provincia di Cosenza, che aveva preso in affitto non avendone una a disposizione a Sapri. Quella in cui viveva insieme alla moglie, dal giorno della tragedia, è sotto sequestro e quella di Tortorella non è stata ritenuta dalla Giustizia adeguata, per la sua posizione periferica, ad accogliere un anziano con diversi  problemi di salute come Gabriele. Per questo la sua vita è finita a Paola. Pare, ma è solo un’ipotesi, che la giustizia calabrese sia intenzionata a disporre l’autopsia.
Fino all’ultimo Milito ha sostenuto che il colpo dalla pistola omicida sia partito accidentalmente ma la Procura di Lagonegro non ha mai creduto a questa tesi e fin dall’inizio dell’indagine l’ha accusato di omicidio volontario. Il drammatico episodio si è consumato all’alba dello scorso 29 maggio nella casa dei coniugi che affaccia sul centralissimo corso Garibaldi di Sapri.   Antonietta, 68 anni e docente in pensione, è morta inseguito ad un colpo di pistola alla nuca, sparato mentre dormiva.  L’arma era regolarmente detenuta. Il cadavere è stato rinvenuto dopo alcuni giorni dall’omicidio. Giornate che Milito ha trascorso vagando tra Sapri e le campagne di Rivello dove è stato ritrovato appena scattate le ricerche. Le indagini sull’omicidio Ciancio non erano  terminate  e l’appartamento è ancora sotto sequestro. Dopo la morte dell’omicida è probabile che il caso venga chiuso. Milito aveva due figli avuti da un precedente matrimonio ma nessuno dei due pare avesse rapporti con il padre, perché quest’ultimo da tempo aveva preso le distanze da loro.


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