Enrico Brandimarte, 48 anni, primario chirurgo vascolare. Riviato a giudizio per molestie sessuali, uccide l’ex moglie e le due figlie a martellate. Poi si suicida (strage di Taranto)
Taranto, 10 Marzo 2008
Titoli & Articoli
Corriere della Sera – 11 marzo 2008
«Il chirurgo-killer pianificò l’omicidio di moglie e figlie» (la Gazzetta del Mezzogiorno – 11 marzo 2008)
Per gli investigatori, non ci sarebbero più molti dubbi intorno al fatto che starebbe stata premeditata e studiata la strage compiuta ieri mattina nella sua casa da Enrico Brandimarte, il medico tarantino che ha ucciso a colpi di martello la moglie e le due figlie e si è poi suicidato tagliandosi un’arteria femorale col bisturi. In casa è stato trovato un biglietto scritto a mano dal medico, ma non contiene frasi che riguardino il pluriomicidio. Ci sono appunti del tipo: «chiudere il box, aprire la serranda, ricordarsi di chiudere la luce». Ogni frase è sbarrata. Anche su questi appunti si stanno concentrando le attenzioni per cercare di capire come si sia giunti al gesto estremo di ieri mattina.
I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Taranto stanno scavando nel passato del medico che, a quanto pare, negli ultimi due anni si assentava spesso dal lavoro presentando certificati medici. E oggi sono stati interrogati parenti e conoscenti della famiglia Brandimarte.
Per il momento ciò che è emerso è che l’uomo aveva lasciato la casa coniugale da una decina di giorni.
Brandimarte era andato a vivere da solo nella villetta estiva di Gandoli, sulla litoranea salentina, dove una ventina di anni fa si era suicidata sua madre lanciandosi dal balcone. Continuava tuttavia a tenere le chiavi dell’appartamento di via Gobetti, dove è avvenuto il massacro.
LA RICOSTRUZIONE DA FILM DELL’ORRORE
Intorno alle sei di ieri mattina ha bussato alla porta di quella che fino a pochi giorni prima era stata la sua abitazione. La moglie, un’infermiera, che l’aveva cacciato di casa dopo avere saputo del suo rinvio a giudizio per molestie su una paziente, gli ha aperto. Enrico Brandimarte, chirurgo vascolare di Taranto che ieri ha assassinato a martellate la moglie, Annamaria Fanelli, e le due figlie, appena entrato nell’appartamento ha subito aggredito la moglie tappandole la bocca con del nastro adesivo. Lei ha cercato disperatamente di difendersi: vicino alla porta dell’appartamento di via Gobetti è stato trovato il braccialetto che avrebbe perso durante la colluttazione. Il marito l’ha scaraventata per terra ed è andato a prendere il martello che teneva nella cassetta degli attrezzi nello sgabuzzino, in fondo al corridoio. Le bambine, intanto, si erano rifugiate in cucina terrorizzate chiudendosi la porta alle spalle.
Brandimarte è tornato verso la moglie, stordita e confusa, ma ancora viva, e le ha dato una prima martellata in testa. I carabinieri hanno trovato all’ingresso la prima grossa chiazza di sangue. A quel punto ha afferrato la donna e l’ha trascinata in camera da letto. Poi si è diretto verso la cucina, dalle bambine, e ha massacrato anche loro a a martellate. I corpi sono stati trovati uno sull’altro.
A quel punto è tornato in camera da letto, ha spogliato la moglie, le ha legato le caviglie con filo di ferro e serrato le braccia dietro al corpo, fratturandogliene una, e infine ha stretto il nastro adesivo passandoglielo dietro la nuca e nella bocca spalancata. Poi si è accanito sulla moglie – la donna probabilmente era ancora viva – sfondandole il cranio con diverse martellate.
A quel punto l’uomo si è seduto sul divano della cucina, si è abbassato i pantaloni e si è reciso l’arteria femorale col bisturi. Mentre si stava tagliando, sono arrivati i vigili del fuoco, chiamati dalla caposala della moglie. La donna, preoccupata perché l’infermiera non si era presentata al lavoro e aveva scoperto che le bambine non erano andate a scuola, aveva provato a bussare a casa e non le avevano aperto.
Il vigile del fuoco ha appoggiato la scala alla finestra della stanza in cui l’uomo si stava per suicidare e l’ha visto seduto sul divano. Appena si è accorto dell’arrivo dei pompieri il chirurgo, che ancora non aveva perso i sensi, si è allargato la ferita con le mani per accelerare il dissanguamento. E’ morto poco dopo in ospedale.
Il martello usato per il massacro era in bagno. Nello studio i carabinieri hanno trovato un foglietto in cui l’uomo aveva annotato punto per punto il suo folle programma di morte:
«riporre il martello, usare il filo metallico per legare, chiudere serrande e finestre, spegnere cellulari».
Secondo gli investigatori Brandimarte voleva sigillare con il nastro i buchi delle serrature, probabilmente per chiudersi in casa e ritardare il momento del ritrovamento dei cadaveri.
La Curia: niente funerali per l’omicida-suicida (il Giornale – 12 marzo 2008)
La diocesi di Taranto: “La legge ecclesiastica proibisce le esequie ai peccatori manifesti, tra cui chi attenta alla propria vita o a quella altrui”. Oggi nella Concattedrale l’ultimo saluto alla moglie e alle due figlie
Non ci saranno funerali per Enrico Brandimarte, di 48 anni, il medico tarantino che due giorni fa ha ammazzato la moglie e le due figlie prima di suicidarsi. Per lui, la Curia diocesana ha deciso che sarà solo impartita la benedizione alla salma, insieme con una preghiera funebre. Questo, perché – spiega la Curia – “la legge ecclesiastica proibisce le esequie ecclesiastiche ai peccatori manifesti, tra i quali vanno annoverati coloro che attentano alla propria vita e a quelli altrui, in specie se vi sono legami naturali e familiari”. La decisione di impartire comunque la benedizione – fa sapere ancora la Curia – è legata al fatto che per Brandimarte sussistono dubbi a proposito delle sue perfette facoltà psichiche.
Le vittime Si svolgono oggi nella Concattedrale Gran Madre di Dio i funerali della donna e delle due ragazzine uccise a martellate dal loro marito e padre due giorni fa in un appartamento al sesto piano, in via Gobetti, in una zona periferica di Taranto. Le vittime – Annamaria Fanelli, infermiera professionale di 43 anni, e le due figlie di 11 e 15 anni – sono state uccise da Brandimarte, 48 anni, chirurgo vascolare dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto. L’uomo, dopo la mattanza, si è reciso le arterie femorali con un bisturi, ed è morto dissanguato. Era affetto da depressione, ma il 27 febbraio scorso era anche stato rinviato a giudizio per molestie sessuali: anche per questo, i litigi con la moglie erano diventati talmente frequenti che era stato costretto ad andare a vivere da solo, nella casa al mare, la stessa nella quale una ventina di anni fa si era suicidata sua madre.