Loading

Emiliano Frocione, 37 anni, disoccupato. Uccide con 17 coltellate l’ex moglie con cui ancora convive. Condannato con rito abbreviato a 18 anni poi ridotti a 14, gli vengono riconosciute le attenuanti della gelosia e della provocazione. Scarcerato per problemi psicotici, delinque nella struttura clinica dove è in cura. I medici denunciano una simulazione psicotica per essere liberato e delinquere. Tornato in carcere, viene di nuovo scarcerato perchè tenta il suicidio.

Alatri (Frosinone), 9 Settembre 2014

Emiliano-Frocione630

 


Titoli & Articoli

Frosinone. Uccise la ex moglie Alessandra Agostinelli e tentò il suicidio. Oggi dall’ospedale al carcere…
Nel pomeriggio di oggi, 29 Settembre, a Frosinone, i militari del dipendente Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Alatri, hanno arrestato Emiliano Frocione 37enne di Alatri. L’iniziativa è stata presa in esecuzione di un’ordinanza misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Frosinone. L’uomo era già in regime di arresti domiciliari presso l’Ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, per omicidio e maltrattamenti in famiglia che cagionavano, la sera dell’8 Settembre scorso, la morte della consorte 35enne Alessandra Agostinelli. Dopo aver ucciso la moglie tentò il suicidio.

Uccise la moglie, non era in carcere: «Pena ridotta». Ma torna dentro per il furto di un gelato
Condannato per l’omicidio della moglie, non era in carcere: ma incredibilmente, il furto di un gelato lo ha fatto tornare dentro.
Non è uno scherzo o una fake news ma è successo davvero: il protagonista del clamoroso caso si chiama Emiliano Frocione, 37 anni, ed è stato condannato a luglio scorso a 14 anni di reclusione in appello (in primo grado ne aveva presi 18) per aver ucciso la moglie, la 34enne Alessandra Agostinelli, con tredici coltellate. L’uomo sta seguendo un percorso riabilitativo, dopo che la Corte d’Appello di Roma gli aveva ridotto la pena riconoscendogli l’attenuante della provocazione: i magistrati respinsero la richiesta di far tornare l’uomo in carcere, mandandolo invece in una casa di cura di Cassino. Il furto di un cremino da una macchinetta erogatrice, invece, gli ha riaperto le porte del carcere, ed è stato trasferito nel penitenziario di via Sferracavalli, a Cassino.
La dirigenza della casa di cura ha segnalato quel comportamento alla procura generale che ha avviato la procedura per far scattare l’arresto. Nella giornata di oggi il legale difensore presenterà istanza di scarcerazione. L’omicidio della signora Agostinelli, nel settembre 2014, si consumò nell’abitazione di Pignano ad Alatri nel settembre del 2014. Frocione, secondo l’accusa al culmine di una lite per motivi di gelosia colpì a morte la donna con un’arma da taglio.

 

Uccise la moglie con 17 coltellate, scarcerato per la seconda volta per problemi psichiatrici  
Emiliano Frocione, il 43enne residente ad Alatri, padre di due figli, che il 9 settembre del 2014 uccise con 17 coltellate la moglie – Alessandra Agostinelli di 34 anni – per motivi di gelosia, finirà di scontare la sua pena detentiva ai domiciliari perché affetto da gravi disturbi psichiatrici. Il legale difensore Tony Ceccarelli ha sostenuto davanti al giudice del tribunale di Sorveglianza di Roma che il regime detentivo sarebbe incompatibile con la patologia del suo assistito. Più volte l’uomo avrebbe cercato di togliersi la vita nel carcere di Rebibbia. L’ultima volta ha tentato di impiccarsi, ma è stato salvato da un agente penitenziario. Inoltre Frocione ha manifestato atteggiamenti ossessivi riferendo di sentire delle voci che lo spingono a farsi male. Insomma, comportamenti psicotici che, secondo il legale, richiedono la cura di strutture appropriate. Il giudice ha accolto la richiesta di scarcerazione ed ha disposto che inizialmente il detenuto venga collocato in una comunità terapeutica, poi quando le sue condizioni psicologiche miglioreranno potrà fare ritorno a casa.
Frocione era stato condannato dalla Cassazione a 14 anni di carcere da scontare in una struttura riabilitativa. In primo grado Frocione che era stato giudicato con rito abbreviato, ed a cui era stata riconosciuta l’attenuante della gelosia, era stato condannato a 18 anni. La pena era stata poi ridotta in appello a 14 anni e confermata dalla Cassazione.
Per quanto riguarda la comunità terapeutica dove l’imputato avrebbe dovuto scontare la pena, la scelta era caduta su una clinica psichiatrica del Cassinate. Ma in questo istituto, secondo quanto riferito dai sanitari che lo tenevano in cura, aveva messo in atto ripetuti comportamenti delinquenziali. A cominciare dal fatto che all’interno della struttura avrebbe fatto uso di sostanze stupefacenti e che aveva divelto il distributore automatico per rubare dei gelati.
Secondo i medici Frocione per evitare il carcere aveva simulato problemi di natura psichiatrica.
A seguito di tali fatti l’uomo era finito di nuovo dietro le sbarre, Prima era stato detenuto presso il carcere di via Sferracavalli a Cassino e poi trasferito nella casa circondariale di Rebibbia di Roma. Ma negli ultimi due anni la situazione è precipitata. L’uomo che mostra atteggiamenti autolesivi e viene sorvegliato a vista proprio per evitare che possa mettere in atto un insano gesto. Secondo il legale difensore subito dopo il delitto della moglie il detenuto avrebbe cominciato ad avere disturbi depressivi che lo avrebbero portato alla psicosi.
Il 9 settembre del 2014 giorno in cui avvenne l’omicidio della moglie, Emiliano Frocione venne ritrovato dal figlio quattordicenne che rientrava da una partita di pallone dentro il bagno della sua abitazione. Accovacciato sul pavimento e ferito, farfugliava frasi senza senso. In cucina priva di vita e in un lago di sangue la moglie Alessandra a cui l’uomo aveva inferto 17 coltellate a seguito di una furiosa lite per motivi di gelosia. Da quel momento la mente del 43enne di Alatri ha iniziato a vacillare fino a sfociare in una vera e propria psicosi.

Alatri – Uccise la moglie, scarcerato Emiliano Frocione
Emiliano Frocione, 43enne di Alatri, era in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie nel 2014. Dopo una lite, in quel settembre di sei anni fa, inferse 17 coltellate alla coniuge Alessandra Agostinelli di 34 anni. Fu condannato a 18 anni in primo grado, pena ridotta a 14 in appello, da scontare in una struttura riabilitativa. La Corte aveva riconosciuto al Frocione l’attenuante della gelosia. La condotta dell’imputato lì è stata tanto cattiva da farlo finire nuovamente in carcere, prima a Cassino e poi a Roma. Il quadro clinico però iniziò a peggiorare e l’imputato tentò più volte il suicidio. Da qui il ricorso del suo avvocato Tony Ceccarelli, accolto dal giudice di sorveglianza di Roma che ha disposto la scarcerazione. Frocione dovrà essere trasferito in una struttura psichiatrica da dove uscirà quando sarà guarito. Di poi potrà terminare di scontare la pena agli arresti domiciliari.


Link