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Domenico Maggio, 50 anni, elettricista, padre. Uccide l’ex moglie a colpi d’ascia

Monopoli (Bari), 4 Settembre 2011

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Titoli & Articoli

Monopoli, 49enne uccide con un’ascia la moglie: arrestato (La Gazzetta del Mezzogiorno – 4 settembre 2011)
Tragedia familiare in Viale Aldo Moro. Un uomo, Domenico Maggio, 49 anni, monopolitano, ha colpito stamattina più volte con un’ascia la moglie Addolorata Palmisani, anch’elle monopolitana, di 51 anni. Il colpo mortale le è stato inferto subito sopra la clavicola destra. Recisa di netto l’arteria giugulare. La donna sarebbe morta, purtroppo, dissanguata, nel giro di pochi minuti.
Secondo una ricostruzione tutta ancora da verificare, l’uomo, che viveva nel garage di una palazzina a due piani di nuova costruzione circondata da un ampio parcheggio sterrato in Viale Aldo Moro 177, nei pressi dello svincolo Sud della Statale 16, avrebbe reagito a una provocazione o comunque si è trattato di un alterco degenerato in un raptus di violenza.
La coppia era in aria di separazione da tempo. Per questo la donna era stata diffidata dall’andare giù in garage dove l’uomo viveva da tempo, separato in casa. Ma lei ha inspiegabilmente sceso quelle scale ed è andata dal marito che era in procinto di recarsi al mare. Quindi è scoppiata l’ennesima lite. L’uomo, inizialmente allontanatosi dall’abitazione e ricercato, è stato arrestato.

Monopoli: uccise la moglie a colpi d’ascia, condannato a 15 anni (Bari Today – 19 luglio 2012)
L’omicidio il 4 settembre 2011. Domenico Maggio, 50 anni, nel corso di un litigio colpì con un’ascia la moglie, la 51enne Addolorata Palmisani
Quindici anni e 14 mesi di reclusione per aver ucciso la moglie a colpi d’ascia al culmine di un litigio. E’ arrivata oggi al terine di un processo con rito abbreviato la sentenza di condanna per il 50enne Domenico Maggio, reo confesso dell’omicidio della moglie Addolorata Palmisani, 51 anni, avvenuto il 4 settembre 2011 a Monopoli. Quel giorno la donna era scesa nel garage dove il marito viveva da qualche tempo, poichè la coppia era ormai prossima alla separazione. Lì si era consumata l’ennesima lite con l’uomo, che in un raptus di follia aveva afferrato un’accetta e colpito la moglie al collo, recidendole la giugulare. La vittima era morta dissanguata in pochi secondi. L’uomo, inizialmente resosi irreperibile, si era poi consegnato ai carabinieri, ammettendo l’omicidio.


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