Dino Stornelli, 42 anni, pavimentista, padre. Uccide la moglie a colpi d’ascia e poi si impicca
Celano (l'Aquila), 25 Agosto 2011
Titoli & Articoli
Gelosia assassina (il Tempo – 26 agosto 2011)
Celano L’uomo ha ucciso la moglie in casa con tre coltellate e poi ha deciso di impiccarsi
La vittima: Halina Renata Kaminska, 41 anni, polacca Lui: Dino Stornelli, quarantaduenne. Lasciano un figlio Uccide la moglie e poi si toglie la vita.
Il dramma si è verificato a Celano, in via Sagittario, una traversa di via Aquila. Protagonista del tragico epilogo Dino Stornelli, 42 anni, pavimentista del posto. All’origine della tragedia potrebbe esserci la possessività e la gelosia dell’uomo nei confronti della moglie, Halina Renata Kaminska, quarantunenne polacca, residente in Italia ormai da anni, impiegata in un internet point. Una forma di gelosia che si sarebbe acuita negli ultimi tempi e che avrebbe portato la coppia a frequenti litigi. L’ultimo circa tre giorni prima del fatto di sangue, quando sono dovuti intervenire anche i carabinieri della Stazione di Celano.
Un episodio, comunque, circoscritto, considerato che non ha avuto seguito, non essendo stata presentata alcuna denuncia al riguardo. Poi, l’altra notte, il dramma.
Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, Dino Stornelli attende il rientro della moglie a casa. Fuori, le manifestazioni legate alle feste patronali dei Santi Martiri, particolarmente sentite a Celano, sono ancora in corso. Appena la moglie rientra la aggredisce, le urla si odono fin fuori dalle mura domestiche. La mano armata di Dino Stornelli affonda con un’arma da taglio tre fendenti, due alla gola, uno all’addome, sul corpo di Halina Renata Kaminska.
La donna tenta una fuga disperata, l’ultima. Fa appena in tempo a guadagnare l’uscio di casa per poi accasciarsi al suolo. Molto probabilmente il colpo all’addome è fatale, un organo importante potrebbe essere stato reciso, il particolare lo chiarirà il medico legale. Lo choc emorragico provocato è irreversibile. Vano ogni tipo di soccorso, la morte è quasi istantanea.
Scatta l’allarme, i primi ad accorrere sul posto sono i carabinieri della locale Stazione, ma parte del dramma è ormai compiuto. L’altra parte si concluderà da lì a poco. Dino Stornelli preso dalla disperazione corre in strada. L’anziano padre tenta invano di fermarlo. Il quarantaduenne percorre un tratto a piedi, sale in macchina in una folle corsa. Struscia le auto parcheggiate ai margini delle strade. Contattato al telefono dal nipote annuncia la volontà del gesto estremo.
Le operazioni di ricerca del pavimentista assumono un’ulteriore accelerazione ma lo spazio di tempo è troppo breve: Dino Stornelli pone fine ai suoi giorni, al suo dramma, impiccandosi nel cantiere di una casa in legno in costruzione in prossimità dello stadio. La coppia lascia un figlio in età adolescenziale. Un dramma assurdo, secondo chi conosceva la coppia. Perché fino a qualche tempo fa l’affiatamento era tale che non avrebbe mai lasciato presagire un epilogo del genere.
Oltre 10 coltellate inferte alla moglie prima del suicidio. Movente: forse lei voleva separarsi (Marsica Live – 26 agosto 2011)
Piu’ di dieci coltellate, di cui tre sarebbero state fatali, inferte sul corpo di Halina Renata Kaminska dal marito Dino Stornelli, 42 anni, pavimentista di Celano. La straniera sarebbe morta per i colpi subiti sul lato destro del collo. Il delitto sarebbe stato portato atermine con un coltello. Ciò lo si evince anche dai segni lasciati sul corpo, soprattutto intorno al collo che presenta dei fori. Sara’ l’autopsia, pero’, a dare ulteriori conferme riguardo alle cause del decesso. L’incarico al medico legale sara’ conferito oggi e subito dopo dovrebbe essere eseguito il controllo sul corpo della donna.
Continuano intanto le ricerche del coltello con il quale il marito ha aggredito la vittima. Potrebbe essere stato abbandonato nelle campagne adiacenti al casolare dove l’uxoricida si e’ tolto la vita. Gli inquirenti stanno cercando di approfondire le motivazioni che hanno portato alla tragedia. Sembra che i due coniugi litigassero in continuazione, soprattutto nell’ultimo periodo, per motivi legati all’atteggiamento di possessivita’ dell’uomo, tanto che lei sembra stesse pensando alla separazione. Questo potrebbe essere il movente dell’omicidio suicidio.
Un’altra violenta lite tra l’uxoricida suicida di Celano e la moglie c’era stata pochi giorni prima e l’episodio aveva richiesto l’intervento dei carabinieri. Una pattuglia era arrivata in via Sagittario per calmare gli animi. I vicini hanno raccontato di aver sentito quella sera delle urla e un gran baccano ma poi sembra che nessuno avesse presentato denuncia. Negli ultimi tempi i rapporti tra i due coniugi, che lasciano solo un figlio adolescente, si erano deteriorati a tal punto che le liti erano divenute molto frequenti.
La polacca, che era in Italia da piu’ di dieci anni, collaborava anche in un internet center ed era ben inserita nel tessuto sociale della citta’ marsicana. Aveva svolto una scuola per estetista ottenendo un diploma. l’omicidio è avvenuto mentre in città erano in corso le manifestazioni per la festa dei santi patroni.
Secondo una prima ricostruzione, appena lei e’ rientrata e ha varcato la porta dell’abitazione di via Sagittario lui l’ha aggredita colpendola piu’ volte con un’arma da taglio al collo. Lei ha barcollato per qualche metro finendo in strada e cadendo a terra. Subito dopo la fuga dell’uomo che ha percorso un tratto di strada a piedi ed e’ stato fermato dall’anziano padre. Si e’ pero’ divincolato ed e’ salito in macchina, partendo a tutta velocita’ e urtando diverse auto. Durante il tragitto che lo ha portato a un casolare in periferia ha ricevuto la telefonata del nipote, figlio del fratello, a cui avrebbe riferito dell’intenzione di portare a termine il gesto estremo. “Vado a impiccarmi”, avrebbe detto al cellulare. Il ragazzo ha quindi avvisato i carabinieri che si sono precipitati sul posto. All’arrivo dei militari anche la seconda parte della tragedia si era pero’ gia’ consumata. Il celanese e’ stato ritrovato con una corda al collo. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della repubblica di Avezzano, Guido Cocco.
Celano, il dolore per Elisa e Dino (il Centro – 26 agosto 2011)
Gelosia letale: uccide la moglie Poi si ammazza con una corda (Libero Quotidiano – 28 agosto 2011)
Nell’aquilano un uomo di 42 anni ammazza la moglie polacca con un’ascia poi si suicida. I due lasciano un figlio ancora minorenne
I litigi erano all’ordine del giorno tra i due, soprattutto perchè lui era ossessionato dalla gelosia. Ma questa volta la rabbia è stata fatale: prima l’uomo ha ucciso la moglie poi si è impiccato. E’ successo nella tarda serata di mercoledì a Celano, comune in provincia dell’Aquila. Dino Stornelli 42 anni ha ucciso, colpendo con un’arma da taglio, probabilmente un’ascia, la moglie polacca, Halina Renata Kaminska, di 41 anni. A dare l’allarme è stato un passante che ha notato la porta dell’abitazione aperta e una donna riversa a terra.
Dopo l’omicidio l’uomo è andato in un casolare vicino e si è impiccato. L’arma del delitto non è stata ancora trovata. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Avezzano. Prime ricostruzioni – A far scattare la violenza nell’uomo sarebbe stata la gelosia che in passato, in più occasioni, aveva portato a violenti litigi tra i coniugi. Secondo una prima ricostruzione la donna mercoledì sera è rientrata in casa dopo aver assistito, nella piazza centrale del paese, ai festeggiamenti del Santo patrono e una volta varcata la soglia d’ingresso è stata aggredita dal marito che l’ha colpita con un’arma da taglio al collo. La donna è riuscita ad uscire per strada e poi è crollata a terra. L’uomo invece ha preso la vettura e si allontanato a forte velocità. Durante il tragitto che lo ha portato a un casolare in periferia ha ricevuto la telefonata del nipote, figlio del fratello, a cui avrebbe riferito dell’intenzione di portare a termine il gesto estremo. “Vado a impiccarmi”, avrebbe detto al cellulare. Il ragazzo ha quindi avvisato i carabinieri che si sono precipitati sul posto. All’arrivo dei militari anche la seconda parte della tragedia si era però già consumata. E’ stato ritrovato con una corda al collo. La coppia lascia un figlio non ancora maggiorenne. (di Costanza Signorelli)