Davide Mango, 47 anni, vigilante, padre. Dopo anni di violenze, uccide la moglie a colpi di fucile davanti alla figlia di 15 anni che riesce a scappare, ferisce 5 persone e infine si suicida
Bellona (Caserta), 22 Gennaio 2018
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Bellona, ex vigilante uccide la moglie e spara sui passanti dal balcone: ferite 5 persone (Napolitan – 22 gennaio 2018)
Pomeriggio di sangue e terrore tra Vitulazio e Bellona, nel Casertano, dove un uomo, Davide Mango, di 48 anni, ha prima ucciso la moglie, e poi ha esploso una quindicina di colpi dal balcone con un fucile e una pistola. Classe 1970, ex vigilante, iscritto a Forza Nuova, Davide Mango lavorava a Torino ed era tornato pochi giorni fa nel suo paese d’origine, Bellona. Sposato con la 50enne Anna Carusone, dalla quale ha avuto una figlia di 15 anni, Suami, l’uomo era stato denunciato già tre volte per episodi di violenza. I parenti accorsi sul posto dopo la tragedia riferiscono che la moglie aveva minacciato di lasciarlo, mentre i vicini, con i quali intercorrevano pessimi rapporti, lo descrivono sofferente da qualche tempo.
Dopo un paio d’ore di colloqui, un’ambulanza s’è avvicinata alla villetta a sirene spente per poi ripartire dopo poco a sirene spiegate: a bordo una donna, probabilmente la moglie di Mango, Anna Carusone, 50 anni. Mango ha sparato alla moglie che aveva minacciato di lasciarlo. Avrebbe puntato l’arma anche contro la figlia 15enne, che era in casa ed ha assistito all’omicidio della madre che però è riuscita a scappare, trovando rifugio in un supermercato. Dopodichè l’uomo si è barricato in casa, con un arsenale di fucili da caccia, pistole e munizioni detenute legalmente, e ha iniziato a sparare sulla folla gridando: «Ho ucciso mia moglie».
Un pomeriggio surreale, quello iniziato intorno alle 16 a Bellona, con l’uomo armato che dopo aver ucciso sua moglie, si è messo a sparare contro chiunque si avvicinasse al suo balcone, ferendo cinque persone. Tra loro il comandante della stazione dei carabinieri di Bellona, il capitano Crescenzo Iannarella, colpito da pallini di cartucce da caccia al volto e alle labbra.
L’intera area è stata subito circondata da una ventina di militari e diversi agenti di polizia, per essere messa in sicurezza.
Subito dopo, alcuni mediatori hanno iniziato un colloquio con Mango, rivelatosi però inutile. L’uomo ha anche minacciato di far saltare in aria il palazzo con alcune bombole di gas che aveva in casa. Il fabbricato, precauzionalmente, è stato evacuato. Da una prima ricostruzione, la moglie di Mango sarebbe stata uccisa durante una lite all’ingresso dell’abitazione. Lei, per le continue intemperanze del marito, avrebbe minacciato di lasciarlo. E a quel punto la guardia giurata ha perso la testa è l’ha uccisa. Mango lavorava da tempo a Torino. E dalla città piemontese era rientrato da poco tempo per trascorrere alcuni giorni nel paesino del Casertano.
La moglie, Anna Carusone, 50 anni, aveva un rapporto teso con il marito. Che, in passato, era stato denunciato per alcuni episodi di violenza. In paese erano noti i suoi atteggiamenti intemperanti con i vicini di casa.
Poco dopo le 16, Mango ha lanciato dal balcone una bombola di gas e ha iniziato a gridare: «Ho ucciso mia moglie». Subito dopo, imbracciato il fucile, ha iniziato a sparare sulla folla mentre la gente si rintanava all’interno delle attività commerciali nei pressi dell’edificio. In strada c’erano già i primi feriti, tra le quali due donne: una di loro è una vicina di casa dell’uomo. Panico tra la gente, sul posto una cinquantina di carabinieri, sui tetti degli edifici circostanti diversi cecchini pronti ad aprire il fuoco.
La trattativa con l’uomo è affidata al capitano dell’Esercito Marisa Castelrechini, criminologa che sta cercando di convincere il killer a lasciare entrare i carabinieri con il personale del 118. Sul posto anche il padre di Mango.
Mango, ex vigilante, e’ ancora barricato in casa. I carabinieri stanno tentando da ore di farlo arrendere. L’uomo ha detto di aver ucciso la moglie, Anna Carusone, ma su questo ancora non ci sono certezze. E’ riuscita invece a scappare la figlia 14enne della coppia.
Bellona, il motivo della strage: così Davide Mango ha ucciso Anna Carusone (TeleClubItalia – 23 gennaio 2018)
La figlia di quindici anni è viva per miracolo solo perchè è scappata via per le scale quando ha visto che il padre ha ucciso la madre. Quello che è accaduto ieri a Bellona è stato un pomeriggio di follia. Davide Mango, 47 anni, guardia giurata in servizio a Torino ha ucciso la moglie, Anna Carusone, 49 anni, al culmine dell’ennesima lite per gelosia. Il motivo dell’omicidio e dell’intera strage avvenuta ieri sarebbe proprio la gelosia.
Ma la follia non finisce nell’omicidio della moglie. Ci sono infatti cinque feriti in tutto in questa tragedia che ha sconvolto l’intero casertano. La discussione di ieri finita in un vero e proprio dramma sarebbe solo l’ultima di una lunga serie. Secondo quanto riporta il mattino lui era molto geloso, al punto che l’aveva già aggredita più volte in passato, ma lei si rifiutava di lasciarlo. “Che fine farebbe senza di me?” diceva lei ai parenti che cercavano di convincerla a divorziare. Il retroscena di questo pomeriggio di follia sarebbe dunque questo.
Ma ricostruiamo quanto accaduto. Nel pomeriggio Mango, militante di Forza Nuova, ha un litigio con la moglie. L’ennesimo probabilmente. Al culmine di questa lite l’uomo uccide la moglie. Poi, ha lanciato una bombola di gas dal balcone del secondo piano della palazzina teatro dei fatti. E ha urlato: “Ho ucciso mia moglie”. E’ in quel momento che Suami la figlia scappa via e si rifugia in un supermercato sotto casa. Da qui si scatena l’inferno.
L’uomo colpisce dal balcone due ragazze che stavano per entrare in un bar con dei pallini. Le due ragazze si sono accasciate, inizialmente non hanno compreso ciò che stava accadendo. Ma poco dopo, mentre sul posto arrivavano i primi carabinieri e un’ambulanza, Mango è rientrato in casa e dal balcone che dà sull’altro lato della strada ha sparato ancora, questa volta con una pistola. Ha colpito due donne che abitano nei paraggi: Jolanda Festa e Imma De Crescenzo, entrambe di 45 anni. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri, ma l’uomo non si arrende ancora e ferisce anche il comandante della stazione dell’arma di Vitulazio.
La zona viene circondata da carabinieri e cecchini. La guardia giurata non desiste. Si barrica in casa per cinque ore minacciando di far esplodere il palazzo. Quando i militari hanno tentato l’irruzione ha lanciato oggetti da una delle finestre dell’appartamento al secondo piano della villetta in cui si è asserragliato e dalla quale ha sparato oltre cinquanta volte. Il 47enne deteneva un piccolo arsenale: due fucili da caccia e tre pistole. Solo dopo le venti ha lasciato che alcuni infermieri entrassero nel palazzo per soccorrere la donna, che però era già deceduta probabilmente uccisa sul colpo. Dopo un’ora si è udito un ennesimo colpo d’arma da fuoco. Mango si è tolto la vita.
Sparatoria nel Casertano, uccide la moglie e prende a fucilate i passanti: cinque feriti. Poi si suicida (Corriere del Mezzogiorno – 22 gennaio 2018)
Colpiti anche due donne e un carabiniere. L’uomo aveva in casa fucili e munizioni. La figlia è riuscita a fuggire e ha raccontato ai carabinieri di aver visto la madre morta
Barricato in casa, con un arsenale di fucili da caccia, pistole e munizioni che detiene legalmente, ha sparato sulla folla gridando: «Ho ucciso mia moglie». E mentre dal balcone dell’abitazione continuava a esplodere colpi d’arma da fuoco, la donna era in una pozza di sangue all’ingresso dell’appartamento. Dalle 16 alle 21.30, Bellona, paesino in provincia di Caserta, sembrava essere diventata una zona di guerra. Davide Mango, guardia giurata di 47 anni, sostenitore di Forza Nuova, si è rinchiuso nella sua abitazione e ha sparato a chiunque si avvicinasse al suo balcone. Le decine di colpi esplosi hanno causato anche cinque feriti. Tra loro il comandante della stazione dei carabinieri di Bellona, il capitano Crescenzo Iannarella, colpito da pallini di cartucce da caccia al volto e alle labbra. La figlia 14enne di Mango, che era in casa quando ha ferito a morte la madre, Anna Carusone di 50 anni, è riuscita a scappare e a trovare rifugio in un supermercato vicino.
In serata, poco dopo le 21.30, i carabinieri hanno sentito un colpo di pistola provenire dall’abitazione. Dopo aver sfondato la porta d’ingresso hanno trovato il cadavere di Mango, che si è sparato un colpo al volto.
Dal pomeriggio la stradina di Bellona era diventata un campo di battaglia. L’intera area era stata subito circondata da una ventina di militari e diversi agenti di polizia, per essere messa in sicurezza. Subito dopo, alcuni mediatori avevano iniziato un colloquio con Mango, rivelatosi però inutile. L’uomo aveva anche minacciato di far saltare in aria il palazzo con alcune bombole di gas che aveva in casa. Per questo il fabbricato, precauzionalmente, è stato evacuato. Neanche l’arrivo del padre di Mango, che ha cercato di convincere il figlio, ha posto termine alla sparatoria. Da una prima ricostruzione, la moglie di Mango sarebbe stata uccisa durante una lite all’ingresso dell’abitazione. Lei, per le continue intemperanze del marito, avrebbe minacciato di lasciarlo. E a quel punto la guardia giurata ha perso la testa e le ha sparato. La figlia, che avrebbe assistito all’intera scena, è riuscita subito a fuggire chiedendo aiuto nel vicino supermercato.
Mango lavorava da tempo a Torino. E dalla città piemontese era rientrato da poco tempo per trascorrere alcuni giorni nel paesino del Casertano. La moglie, Anna Carusone, 50 anni, aveva un rapporto teso con il marito. Che, in passato, era stato denunciato per alcuni episodi di violenza. In paese erano noti i suoi atteggiamenti intemperanti con i vicini di casa.
Poco dopo le 16, Mango ha lanciato dal balcone una bombola di gas e ha iniziato a gridare: «Ho ucciso mia moglie». Subito dopo, imbracciato il fucile, ha iniziato a sparare sulla folla mentre la gente si rintanava nel supermercato, nella vicina panetteria e nel bar. In strada c’erano già i primi feriti, tra le quali due donne: una di loro è una vicina di casa dell’uomo.
«C’è tua figlia che ti aspetta nell’ambulanza. Vieni. Hai due pistole e due fucili e noi non possiamo venire da te». L’ufficiale del reparto operativo dei carabinieri di Caserta ha cercato per ore di negoziare con Davide Mango Il gruppo dei carabinieri ha trovato riparo dietro ad un muretto per evitare di essere colpiti dall’uomo. Nel frattempo è stata anche tolta la luce dal fabbricato.
Il documento di Forza Nuova «Davide Mango è stato sì per un periodo nostro sostenitore ma mai militante attivo». La nota della sezione casertana di Forza Nuova, chiarisce i rapporti tra il gruppo dell’ultradestra e Mango: «I suoi rapporti con Forza Nuova -precisa il post pubblicato su Facebook – si limitavano a presenziare a qualche cena di finanziamento; non ha mai agito né fatto parte dei quadri militanti. Detto ciò è giusto precisare che si parla di un periodo di tempo superiore ai 6 anni trascorsi. Che non si usi una tragica vicenda personale per tirare fango e menzogne su tutto il movimento e su tutti i nostri Militanti».
Lui era violento ma lei non voleva lasciarlo: come farà senza di me. Uccisa a fucilate. Gelosia e rabbia: il mix della strage (Paese News – 23 gennaio 2018)
Bellona – Più volte Anna Carusone aveva subito la violenza di suo marito, Davide Mango. Ma lei non lo avrebbe mai lasciato. Quando qualche amica o qualche familiare la sollecitava a porre fine a quella relazione, lei era chiara: “non posso lasciarlo, come farebbe senza di me?”.
Anna e Davide si conoscevano da molti anni. Dalla loro relazione nacque la loro unica figlia, molti anni prima del matrimonio. La strage di ieri, nel centro di Bellona, ha diverse facce e diverse cause. Davide e Anna non sono le uniche vittime. Le vittime, infatti, non sono solo le vite spezzate dal pomeriggio di follia dell’ex vigilantes. Sono sicuramente vittime anche i genitori di Davide che hanno cercato fino all’ultimo di convincerlo ad arrendersi; c’è la famiglia di Anna che parla di strage annunciata. Poi c’è quella ragazzina, la figlia della coppia, scampata alla furia del padre.
Gelosia e rabbia sarebbe stata la miscela che avrebbe innescato la follia di Davide. Gelosia – immotivata – verso la moglie che nonostante tutto era sempre pronta a giustificarlo, sempre pronta a ricucire gli strappi che l’uomo apriva con vicini e conoscenti.
Lei era solare, sorridente, gentile. Lui era introverso, quasi mai sereno. Davide era arrabbiato con il mondo intero, soprattutto, dopo aver perso il lavoro. Voleva, giustamente, una vita dignitosa. Inviava curriculum ovunque e riceveva sempre la stessa risposta negativa. E lui non riusciva a passarci sopra. Il tempo poi, peggiorava ogni cosa. Ieri pomeriggio dopo l’ennesima lite, probabilmente, dopo che la moglie aveva deciso di lasciarlo, lui ha imbracciato un fucile freddandola sulle scale. La figlia, adolescente e iscritta all’istituto alberghiero, riesce a scappare, lanciando l’allarme. Poi sei ore di follia durante le quali ha tenuto in ostaggio un paese intero, impedendo anche ai soccorsi di raggiungere la moglie sulle scale e sparando decine e decine di colpi di fucile e di pistola. Cinque le persone ferite, fra cui anche il comandante della stazione dei carabinieri di Vitulazione, Iannarella. Alla fine il suicidio con un colpo di pistola alla testa.