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Davide Cella, 19 anni, elettricista. Uccide a sprangate l’ex fidanzata, le dà fuoco e abbandona il corpo in un parco. Ha scontato la sua pena e si è rifatto una vita, una famiglia

Bedizzole (Brescia), 27 Dicembre 1991


Titoli & Articoli

l’Unità – 30 dicembre 1991

 


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In memoria di

Katiuscia e il bravo ragazzo (La Repubblica – 21 dicembre 2023)

 

Il 25 novembre è sempre (Huffington Post – 22 novembre 2023)
Noi donne adulte dobbiamo mostrare nei fatti la solidarietà e il rispetto femminili, affinché tutte imparino a non lasciarsi mai sole e a guardarsi le spalle a vicenda. Perché non siamo al sicuro né con gli uomini che dicono di amarci né grazie alle istituzioni che avrebbero il compito di difenderci. Se vogliamo rimanere vive dobbiamo proteggerci tra noi
Era l’inizio delle vacanze di Natale del 1991, io avevo 15 anni e vivevo a Calcinatello, un paesino nella provincia di Brescia. Una mattina mi sveglio, esco per incontrare i soliti amici alle panchine e li trovo tutti agitati. È sparita la Katy, dicono, ieri sera non è tornata a casa.
Strana sensazione, con un fondo di allarme: nessuno di noi a quell’epoca si sarebbe sognato di non tornare a casa per una notte intera, e lei aveva solo un anno più di me, cosa poteva essere successo? Le amiche che erano con lei in discoteca la sera prima, dicevano di averla vista uscire con Davide, l’ex fidanzato. Ancora più inquietante, perché lui aveva dato ripetuti segni di non accettare la fine di quella relazione, e si era mostrato insistente nel cercare di convincerla a tornare insieme.
La parola femminicidio all’epoca non era ancora conosciuta, ma dopo pochi giorni di paura e ricerche, avremmo scoperto che era proprio quello che le era capitato, secondo il più triste e ormai classico copione. Il “bravo ragazzo” di turno, all’epoca diciannovenne, l’aveva uccisa con una spranga, poi era andato a riempire delle taniche di benzina, le aveva dato fuoco e aveva cercato di occultarne i resti. Oggi lui ha scontato la sua pena, come si dice, e si è rifatto una vita e una famiglia.
Ciò che resta di lei invece, a parte il ricordo di chi l’ha conosciuta, è qualche trafiletto in rete che parla dell’episodio, e la consapevolezza che Katiuscia Razio oggi sarebbe una quarantottenne con gli occhi azzurri, invece è morta a 16 anni perché così ha deciso lui. Da allora sono passati più di 30 anni, e la situazione, purtroppo, sappiamo qual è… (di Michela Pagarini)