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Claudio Grigoletto, 33 anni, istruttore pilota e titolare di una scuola per aviatori, sposato e padre di due bambini. Uccide l’amante incinta massacrandola di botte, poi la brucia e la corsparge di acido. Tenta di accusare i colleghi. Condannato all’ergastolo, pena ridotta a 30 anni confermata dalla Cassazione. Suicida in carcere

Gambara (Brescia), 29 Agosto 2013

Grigoletto-Claudio-gambaraBelloccio, bipolare, simpaticone, da ragazzo fra i catechisti più impegnati nel centro parrocchiale di Gambara e poi, una vita romanzata un po’ da avventuriero e un po’ da uomo d’affari. Capace di volare alto in cielo, ma di precipitare nell’abominio per due gambe sinuose appoggiate su tacchi quindici. Condannato all’ergastolo per omicidio e calunnia. Suicida in carcere.


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Confessa l’amante di Marilia: “l’ho uccisa, ma non volevo”
Marilia Rodrigues Silva Martins, brasiliana ventinovenne dagli occhi da cerbiatta e un fisico mozzafiato, era stata trovata morta il 29 agosto sul pavimento dell’ufficio della Alpi Aviation do Brazil, a Gambara (Brescia). Poteva sembrare un suicidio, l’assassino aveva tentato di ridipingere il quadro del delitto. Con una macabra messinscena. Acido accanto al cadavere, un tubo del gas staccato. Fosse scoppiato tutto forse avrebbe potuto cavarsela. O perlomeno dilatare i tempi. Invece sono bastati pochi giorni ai carabinieri per mettergli le manette, qualcuno in più per farlo parlare. Il movente? Chiaro fin dall’inizio, per gli inquirenti. La sua amante era incinta di quattro mesi. E si stava facendo sempre più pressante. Lui cercava di barcamenarsi: alla bella brasiliana raccontava di essere in procinto di separarsi, di essere pronto a cominciare una nuova vita; in famiglia, invece, rassicurava Jessica, da poco la coppia aveva cambiato casa trasferendosi ad Adro, quasi in cerca di una pace da ricostruire.
Davanti al pm Antonio Cassiani, Grigoletto, dopo altre tre ore di interrogatorio, è crollato. Troppi indizi, anzi ormai prove – a cominciare dalle tracce di dna e sangue trovate su una delle sue due auto- contro di lui. Ma la versione del pilota, resta quella di chi vuole salvarsi a tutti i costi. Il suo paracadute si apre per far credere a un omicidio preterintenzionale. Agli investigatori avrebbe, infatti raccontato di aver avuto una colluttazione con Marilia e che la ragazza avrebbe battuto la testa a terra cadendo. Per spiegare i segni sul collo della vittima sostiene che la brasiliana avesse avuto delle convulsioni: lui, a quel punto, l’avrebbe bloccata per aiutarla.
Il suo legale Elena Raimondi, fino a qualche giorno fa si mostrava fiduciosa. Difficile non concedere «credito» a un uomo così: simpaticone, da ragazzo fra i catechisti più impegnati nel centro parrocchiale di Gambara e poi, una vita romanzata un po’ da avventuriero e un po’ da uomo d’affari. Capace di volare alto in cielo, ma di precipitare nell’abominio per due gambe sinuose appoggiate su tacchi quindici. Se non avesse ucciso Marilia presto sarebbe diventato di nuovo padre. Di una terza bambina.

“Marilia stava per rovinarmi
Prima ha negato tutto. Nessuna relazione con Marilia Rodrigues Silva Martins. Poi ha ammesso la storia extraconiugale la sua dipendente, e in un secondo momento ha aggiunto che lei attendeva un figlio da lui.
Ora, a distanza di due settimane dal delitto della 29enne brasiliana, trovata morta il 30 agosto a Gambara (Brescia) nell’ufficio della Alpi Aviation do Brasil, arriva l’ultimo tassello: «Sì, sono stato io». Claudio Grigoletto, il pilota 32enne in cella dal 3 settembre per omicidio premeditato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere, ha confessato. Lo ha fatto ieri in carcere al pm Ambrogio Cassiani. Un interrogatorio di tre ore, nel corso del quale il titolare dell’azienda che commercializza ultraleggeri ha fornito la sua versione: un omicidio preterintenzionale, frutto di una lite degenerata. Una discussione scatenata da Marilia, incinta al quarto mese, che voleva l’amato – sposato e con due bimbe – tutto per sé. «Lascia subito la moglie o ti rovino», lo avrebbe minacciato «O comunichi tu alla tua consorte la decisione o lo faccio io». Ma Grigoletto, da luglio padre della seconda figlia, temporeggiava. Poi sarebbero partiti gli schiaffi, Marilia avrebbe tentato di aggredire l’amante con un pezzo di legno, parte di un tavolo smontabile e sarebbe scivolata a terra picchiando la testa tre volte.
Grigoletto l’avrebbe vista in preda a violente convulsioni e per calmarla le avrebbe messo le mani attorno al collo. Solo allora si sarebbe reso conto che la situazione era fuori controllo e i gesti successivi – la manomissione della caldaia per fare fuoriuscire il gas, l’acido versato in bocca alla ragazza, il corpo coperto di giornali per tentare di appiccare un incendio – sarebbero imputabili a uno stato confusionale. «Una confessione genuina, non c’è alcuna premeditazione» lo difendono i legali Elena Raimondi e Renata Milini, che ieri hanno depositato il ricorso al Riesame.
Ma per la Procura troppi elementi non quadrano. Il pilota avrebbe pianificato l’eliminazione dell’amante perché incapace di sfilarsi dal tunnel di bugie in cui si era cacciato. Marilia era un «problema» che rischiava di fargli saltare il matrimonio. Il 29 agosto l’avrebbe attirata in ufficio con la promessa di parlare della loro futura casa, quindi l’avrebbe picchiata e strangolata. Poi avrebbe inscenato il suicidio aprendo il gas, versandole in bocca l’acido e mettendole in mano un accendino. Alle 18 si sarebbe recato all’aviosuperficie di Bedizzole per una lezione di volo.
Nei giorni precedenti con l’iPhone e con il pc avrebbe navigato sul web per informarsi su avvelenamenti, esplosivi e tecniche incendiarie, comprato guanti in gomma, acido e ammoniaca (nel suo ufficio gli scontrini ), e avrebbe portato a Gambara un attrezzo a pappagallo; lo stesso rinvenuto al campo di volo di Bedizzole, che per il Ris è compatibile con l’impronta sul tubo svitato della caldaia. Nella sede dell’azienda i militari della scientifica hanno trovato sangue del pilota e di Marilia. Sangue mescolato che il pilota ha lasciato anche sul tappetino della sua Land Rover.

«Grigoletto è bipolare, non è imputabile»
Grigoletto è bipolare, non è imputabile
Claudio Grigoletto, quando ha ucciso Marilia Rodrigues, era affetto da un vizio totale di mente. Lo scrive il nuovo legale del pilota d’aerei, l’avvocato del foro di Monza Luca Ricci, nellecorte d’assise d’appello, tribunale, brescia,  54 pagine di ricorso in Appello contro la sentenza all’ergastolo emessa lo scorso 17 aprile dalla corte d’assise di Brescia nei confronti dell’uomo che nell’estate di un anno fa a Gambara aveva ucciso la giovane hostess brasiliana; sua dipendente e amante, dalla quale aspettava un figlio. «Non è in discussione la responsabilità, ma la sua imputabilità», scrive l’avvocato Ricci, che ha analizzato ogni punto della sentenza di primo grado. Per Grigoletto è stata chiesta una perizia psichiatrica volta ad accertare se al momento dell’omicidio il pilota fosse capace di intendere e volere.
Grigoletto soffrirebbe di un disturbo bipolare ma, più in generale, secondo il suo legale, di gravi disturbi della personalità, con anche delirio di onnipotenza. Aspetti che sarebbero emersi pure nel periodo di detenzione quando Grigoletto aveva, più o meno maldestramente, tentato il suicidio.
Per l’avvocato Ricci non ci fu premeditazione, contestata invece in primo grado. E poi, si legge nell’atto di Appello, Grigoletto avrebbe avuto un comportamento smaccatamente auto-indiziante, tanto da apparire come un soggetto che ha fatto di tutto per essere individuato. Mail inventate, bugie su bugie e ricostruzioni fantasiose avevano invece spinto i giudici di primo grado ad ipotizzare che l’uomo avesse fatto di tutto per allontanare da sé i sospetti. Ora è attesa la fissazione dell’udienza in Corte d’Assise d’Appello quando i legali di Grigoletto chiederanno l’assoluzione per problemi di mente.

Grigoletto, processo bis per calunnia
Venerdì 21 aprile l’imprenditore e pilota d’aerei bresciano Claudio Grigoletto ha incassato un’altra condanna, a un anno, per calunnia. La vicenda è collegata all’omicidio di Marilia Rodrigues Silva Martins, l’amante brasiliana, dipendente, che aveva una relazione proprio con Grigoletto dal quale aspettava anche un figlio. Per quel delitto avvenuto a Gambara, nel bresciano, il 29 agosto 2013, l’uomo ha già ricevuto una pena definitiva di 30 anni di carcere che sta scontando. Il caso di calunnia, invece, fa riferimento al periodo in cui l’imprenditore, interrogato sull’omicidio, cercò di dare la colpa all’ex socio Andrea Arrighi e all’ex fidanzato della donna Paolo Zadro. La moglie di Grigoletto, infatti, aveva ricevuto tramite Facebook la notizia di una relazione tra il compagno e la donna brasiliana. A quel punto l’uomo avrebbe creato un falso profilo inviando mail con cui sviare le indagini.
Venerdì al tribunale di Brescia si è svolta l’udienza in cui l’accusa aveva chiesto 6 anni e sei mesi di reclusione. Ma l’avvocato dell’imputato ha chiesto e ottenuto una pena decisamente minore, un anno, anche se non aumenterà rispetto ai 30 anni già inflitti. Di fatto l’episodio della calunnia è stato considerato come legato al delitto.

Uccise Marilia, la Cassazione conferma 30 anni per Grigoletto
Trent’anni erano. E trent’anni saranno. Il vaglio della Suprema Corte non ha lasciato spazio a sorprese: Claudio Grigoletto dovrà scontare una pena pari a 30 anni di reclusione per aver ucciso a Gambara Marilia Marilia Rodrigues Silva Martins. Con la sentenza definitiva si chiude così il processo. Questa la decisione dei giudici della Corte di Cassazione, giunta ieri a Roma. L’ex titolare della Alpi Aviation do Brasil uccise il 30 agosto 2013 la giovane dipendente, con la quale aveva una relazione e dalla quale aspettava un figlio. Grigoletto, condannato in primo grado all’ergastolo e quindi a 30 anni in Appello, assistito dall’avvocato Luca Ricci del foro di Monza, con il ricorso in Cassazione ha visto sgravata la posizione di Grigoletto dalle contestazioni del tentativo di distruzione di cadavere e dall’aggravante dei motivi abietti. Confermate invece dai giudici della Suprema Corte la premeditazione e l’esclusione della seminfermità mentale al momento del delitto, invocata dalla difesa.

Delitto Rodrigues, proposta choc alla madre dal nullatenente Grigoletto
L’assassino, ora detenuto a Bollate, ha proposto di pagare 1.000 euro e altre rate da 200-300 al mese.
Quasi sette anni fa – il 30 agosto del 2013 – negli uffici della Alpi Aviation di Gambara, nella bassa bresciana, uccise la dipendente e fidanzata brasiliana Marilia Rodrigues, che a 29 anni portava in grembo il figlio del suo assassino. Per quei fatti l’ex pilota di aerei Claudio Grigoletto, dopo aver tentato inutilmente di far pensare che si trattasse di suicidio, venne condannato, anche in Cassazione nel 2017, a 30 anni di reclusione. Pena che sta scontando dietro le sbarre del carcere di Bollate. Ma oggi, proprio a distanza di sette anni, la madre della vittima, Natalia Silva, si dice umiliata, amareggiata e sconfortata per una proposta che le è arrivata.
Si tratta del risarcimento al quale Grigoletto era stato condannato a versare ai genitori della vittima – pari a 300 mila euro – ma che i destinatari non potranno vedere. Infatti, come dà notizia Bresciaoggi, l’assassino al momento risulta nullatenente e quindi è stato proposto di versare un acconto di 1.000 euro e poi 200-300 al mese. La madre di Marilia, interpellata in Brasile dal quotidiano bresciano, indica come l’assassino abbia fatto di tutto per vendere il proprio patrimonio prima della sentenza definitiva e in modo da non poter versare praticamente nulla oggi. Al momento Grigoletto vive solo con lo stipendio dal lavoro condotto nel carcere di Bollate e dovendo mantenere anche l’ex moglie e due figlie della precedente relazione. Per questo motivo la madre della 29enne si rivolge ai genitori dell’assassino chiedendo che siano loro ad aiutare nel risarcimento.

Uccise l’amante incinta: s’impicca in carcere
Claudio Grigoletto, il pilota di aerei bresciano che ha confessato l’omicidio della sua amante, Marilia Rodrigues, ha tentato il suicidio in carcere ma è stato salvato da altri detenuti
Claudio Grigoletto, il pilota di aerei bresciano di 32 anni che a fine agosto a Gambara ha strangolato e ucciso la hostess brasiliana di 29 anni Marilia Rodrigues, sua dipendente e amante e dalla quale aspettava un figlio, ha tentato il suicidio in carcere. L’uomo, infatti, avrebbe cercato di impiccarsi ed è stato salvato da altri detenuti. Dopo il gesto è stato trasportato in ospedale per una visita e dopo un’ora è stato riaccompagnato in cella. Grigoletto, che ha confessato l’omicidio pochi giorni dopo l’arresto, è nel carcere di Canton Mombello dal 3 settembre, incastrato dalle macchie di sangue ritrovate sul tappetino della sua vettura e dalle impronte sul luogo dell’ omicidio


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