Stefania Cancelliere, 39 anni, mamma. Massacrata con 80 colpi di mattarello nell’atrio del palazzo dall’ex marito
Legnano (Milano), 27 giugno 2012
L’ex marito non si rassegnava alla separazione e, folle di gelosia per un nuovo presunto fidanzato di lei, l’ha massacrata senza premeditazione in un gesto istintivo nell’androne del palazzo a colpi di mattarello con cui usciva di casa dopo che le forze dell’ordine gli avevano sequestrato tutte le armi a seguito di una denuncia per stalking.
Roberto Colombo, 54 o 58 anni, primario oculista. Ha affermato di avere incontrato per caso Stefania mentre aveva anche un mattarello ricordo della sua famiglia e di essere stato colto da un raptus, esasperato dal modo di fare sprezzante di lei. Dopo un mese di carcere si trova agli arresti domiciliari in una struttura medica privata, chiesto il rito abbreviato e la seminfermità mentale nei cinque minuti del massacro. Chiesti 20 anni con rito abbreviato (9 marzo 2013) viene condanna a 17. Rinchiuso nel carcere di Bergamo, chiede nuovamente i domiciliari.
Figli: 3 bambini di 7, 5 e 2 anni
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Petizione da Parma: in carcere l’omicida di Stefania Cancelliere
Foto: “Un lago di sangue nell’atrio”
Lei aveva trovato un nuovo fidanzato -Lui non si rassegnava alla separazione -L’ha colpita ottanta volte. Cinque minuti di follia, chiuso nell’androne del palazzo … l’ex moglie, che lo aveva anche denunciato per stalking … Lui, l’ex marito diventato assassino … Lui, schivo e sempre gentile, si era candidato alle amministrative della primavera scorsa … Non era stato eletto. «I soldi non sono mai mancati, né a lei, nè ai bambini».
«Si sentiva in pericolo», ripetono la madre e il fratello della vittima. La denuncia per stalking presentata alcuni mesi fa alla Procura di Milano, non aveva prodotto effetti. Solo il sequestro di una collezione di armi del medico da parte degli agenti della polizia. Quasi una prassi. Non c’erano segnali – secondo gli investigatori – che facessero temere pericoli concreti.
di Cesare Giuzzi e Francesco Sanfilippo
Ora il marito assassino vuole giocare la carta dell’infermità mentale
Dopo la tragedia, lo sbigottimento e il dolore restano tre bambini orfani di 7, 5 e 2 anni. Uno di loro, il maggiore, è sconvolto dopo essere stato testimone oculare dell’omicidio della sua mamma, una scena che non dimenticherà mai più. bimbo ha visto il papà dei suoi due fratellini, uccidere l’ex moglie a colpi di mattarello. L’uomo ha infierito ottanta volte sulla testa della donna nell’atrio dello stabile … il marito è stato arrestato per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà
In un primo tempo gli investigatori del commissariato di Legnano erano convinti che Colombo avesse agito in preda alla gelosia perché la ex si vedeva ormai con un altro uomo. Ora però sta prendendo piede un movente di tipo economico. Secondo indiscrezioni, infatti, Colombo, seppur non avaro, sarebbe piuttosto attaccato al denaro e temeva una causa di divorzio che si stava prospettando piuttosto dispendiosa. Inoltre l’uomo si sarebbe lamentato più volte del fatto che l’ormai ex moglie non gli permetteva di vedere i figli quanto lui avrebbe desiderato. E così le telefonava talmente spesso da costringerla, qualche tempo fa, a denunciarlo per stalking.
Un legale che, secondo la polizia, vorrebbe tentare di far dichiarare il suo assistito infermo di mente. «Si tratterebbe comunque di un’infermità momentanea, un po’ difficile da dimostrare» precisa la polizia.
All’ospedale (…) dove Colombo era primario di oculistica, l’uomo viene definito «un grande manager» da tutti i suoi colleghi, increduli dinnanzi all’omicidio.
Tra le persone che hanno conosciuto l’uxoricida c’è però anche chi non pare stupito della crudeltà con cui ha ucciso la moglie. «Io ho avuto la nefasta occasione di conoscere il dottor Colombo e frequentarlo per un certo periodo di tempo, circa dieci anni fa, e non lo stimo di certo per le sue capacità mediche e chirurgiche» confida Giorgio Giannitti, 66enne oculista bergamasco, che ha lavorato per 24 anni agli Ospedali Riuniti e ora svolge la libera professione. «Stimatissimo? – conclude Giannitti – Ma da chi?».
di Paola Fucilieri
Colombo: «Ho ucciso Stefania dopo una violenta lite» -Nessuna premeditazione.
Uccidere Stefania è stato un gesto istintivo, conseguenza di un litigio.Uno stato di esasperazione il suo, ha spiegato, per i continui torti subiti dalla ex compagna che l’aveva allontanato e gli rendeva la vita difficile anche con i figli piccoli. Quella mattina Colombo avrebbe incontrato per caso l’ex.
« Ero appeno salito dalla cantina – avrebbe spiegato durante l’interrogatorio – dove avevo preso alcuni scatoloni, e in uno di questi c’era anche un vecchio mattarello che apparteneva alla mia famiglia -, ha raccontato il primario di oculistica -. Stefania mi ha visto e in modo sprezzante mi ha detto: “Ma che ci fai ancora qui?”. Mi ribadì che non mi voleva più vedere e che per fare le vacanze coi figli avrei dovuto fare riferimenti non a lei, bensì ai suoi avvocati». Il medico, subito dopo, in un raptus di follia si è scagliato contro la 39enne ferendola a morte.
Trasferito in carcere non ha voluto parlare per quindici giorni. poi ha vuotato il sacco. Ma gli inquirenti vogliono vederci chiari, anche perché l’isernina nei mesi scorsi aveva già denunciato l’ex compagno per stalking. I familiari e gli amici di Stefania chiedono giustizia per «una donna che poteva essere salvata dalle violenze di un uomo che gli ha reso la vita impossibile». Lo hanno affermato più volte e lo hanno gridato ad alta voce durante la fiaccolata svoltasi nei giorni scorsi nel capoluogo di provincia molisano.
Uccise la moglie col mattarello Chiesti vent’anni per l’oculista
Una richiesta di condanna non certo leggera, ma che poteva essere ben più pesante sulla carta e che per questo non è stata ben accolta dai parenti della vittima.
Si possono riassumere così i 20 anni di carcere che la Procura di Milano ha chiesto per Roberto Colombo, il medico oculista che ha lavorato al Policlinico di Zingonia e al poliambulatorio San Marco, e che ora è a processo per aver ammazzato la ex moglie a colpi di mattarello.
Il 27 giugno dello scorso anno, Colombo, bergamasco di 58 anni all’epoca primario all’ospedale di Gravedona, nel Comasco, uccise la ex moglie Stefania Cancelliere – 39 anni – in modo brutale sul pianerottolo del condominio dove lei viveva, a Legnano.
L’autopsia sul cadavere della donna riscontrò sette colpi alla testa con un mattarello da cucina. Colombo, che nell’ultimo periodo era andato a vivere nell’hinterland milanese dopo aver lavorato fino al 2009 al San Marco, ottenne quasi subito gli arresti domiciliari: dopo poco più di un mese di carcere, infatti, venne trasferito in una casa di cura nel Comasco, dove si trova tuttora.
Il medico, difeso dagli avvocati Adriano Bazzoni e Norberto Argento, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.