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Teresa Russo, 57 anni, impiegata all’ufficio postale, mamma. Uccisa con oltre 40 coltellate dal marito da cui si stava separando

Trepuzzi (Lecce), 16 Luglio 2018


Titoli & Articoli

Orrore a Trepuzzi: taglio alla gola, il marito la uccide poi tenta la fuga (Lecce Prima – 16 luglio 2018)
La vittima è Teresa Russo, 57enne. Sul posto per le indagini si sono recati i carabinieri. E’ stato fermato Michele Spagnuolo, di 77 anni. Un inquietante biglietto
I giorni passavano e l’angoscia saliva. “Se succede qualcosa, anche di notte, posso chiamarti?”, chiedeva a Sabrina Panna, la sua interprete, la donna che la stava aiutando con le pratiche per il divorzio. Era diventata anche una confidente. Forse la più stretta di Teresa Russo. Condannata dalla patologia a coltivare in silenzio ogni sua paura, 57 anni, sordomuta, dipendente dell’ufficio postale, Teresa trovava la sua ancora con sms, ma soprattutto con videomessaggi in cui comunicare a gesti.
Ma quali fossero le vere intenzioni del marito, Michele Spagnuolo, 77enne, pensionato, anch’egli sordomuto, non era per nulla chiaro. Non le aveva manifestate apertamente. Si credeva che volesse andare via. E questo era forse vero. Ma non si credeva davvero che, prima, intendesse togliere la vita alla donna con cui aveva condiviso una vita intera fatta anche di gioie, come il matrimonio e un figlio. E non certo solo della discesa in quell’inferno di rancori in cui precipitano a volte le coppie, alla fine delle loro storie.
E invece.
Dopo aver ucciso la moglie con brutalità, a coltellate, è stato rintracciato presso la stazione ferroviaria. I carabinieri di Trepuzzi, qualche minuto dopo le 16, quando era arrivata in caserma la notizia del tragico rinvenimento e avuta conferma con un sopralluogo, avevano già avviato una serrata ricerca in tutto il paese. Lui, però, prima era arrivato proprio davanti alla caserma e aveva lasciato un biglietto. C’erano i dati della moglie e un’inquietante scritta: “Già morta”.
Rintracciato, portato in caserma, convocato un interprete, Michele ha finito per confessare ciò che i rilievi della Sezione investigazioni scientifiche guidata dal luogotenente Vito Angelelli, avrebbero comunque scoperto. Troppi i segni lasciati in casa, le impronte. Una scena difficile anche da descrivere: il sangue era sparso in tutta la cucina dell’abitazione al primo piano di via Generale Papadia, laddove è stato ritrovato il cadavere. E se fatale è stato un profondo fendente alla gola, i colpi sono stati di più, anche in altre parti del corpo. Almeno due quelli notati sul torace, ma solo l’autopsia, affidata al medico legale Alberto Tortorella, potrà evidenziare eventuali altre lesioni. Il fascicolo sul caso è in mano al pubblico ministero Luigi Mastroniani. Le indagini sono dei carabinieri del Nucleo investigativo, comandati dal maggiore Paolo Nichilo, e della stazione locale, che fa capo alla Compagnia di Campi Salentina.
Nessuna denuncia era stata presentata, nel tempo, ma ultimamente aveva paura, Teresa. L’amore era finito e la decisione di dividere le proprie strade non deve essere stata facile. E più si avvicinava il momento del divorzio, più la situazione stava assumendo una piega complessa, con litigi. Michele, di certo, non doveva aver mai accettato la situazione. E così, proprio nelle ultime ore c’era stata un’escalation di segnali che aveva reso l’aria torbida.
Alle 11 di questa mattina, in una videochiamata, l’interprete aveva ricevuto una strana rivelazione: sembra che il marito avesse fatto sparire le chiavi della sua stanza da letto. Dormivano in camere separate e per il dramma di non poter sentire rumori, i passi nel buio, Teresa sapeva che non avrebbe riposato questa notte. Ma la notte, questa, per lei, non è mai arrivata. E dal suo sonno, ora, non si sveglierà più.
La sera precedente c’era stata un’altra chiamata, in cui sosteneva che il marito avesse lasciato una lettera da qualche parte, spiegando la motivazione per cui avrebbe voluto compiere un non meglio precisato gesto. Si pensava fosse quello di andare via. Perché ripeteva spesso una richiesta: “Dammi i soldi, voglio andare via da Trepuzzi. Ti lascio libera e vado via”. L’ultimo messaggio, l’interprete Sabrina, dice di averlo ricevuto alle 15 di oggi. “Michele è uscito”. Poi, più nessun aggiornamento.


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In memoria di

 

A Trepuzzi una via intitolata a Teresa Russo (Lecce Sette – 13 luglio 2022)
L’Amministrazione Comunale ha deciso di ridenominare via Enrico Cialdini dedicandola alla memoria della donna uccisa in casa dal marito nel 2018. Il Prefetto di Lecce ha ritenuto di condividere la scelta dell’Amministrazione Comunale di Trepuzzi, tenuto conto che Teresa Russo è deceduta per mano del marito tra le mura domestiche, e per testimoniare l’impegno della Comunità di Trepuzzi nel respingere ogni forma di abuso e di violenza.
Il Comune di Trepuzzi è stato perciò autorizzato a ridenominare l’attuale via “Enrico Cialdini” in via “Teresa Russo” nata il 4 marzo 1961 e deceduta a Trepuzzi il 16 luglio 2018 come da deliberazione della Giunta Comunale n.196 del 15 novembre 2018. La denominazione di questa via a Teresa Russo resterà ogni giorno presente nella nostra comunità, sia essa un monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità.
Il Femminicidio di Teresa Russo, nostra concittadina, nel quarto anniversario della sua morte, è ancora una ferita aperta nelle Comunità di Trepuzzi e di Novoli che si uniscono per riflettere insieme su come contrastare questo terribile fenomeno radicato nella nostra cultura.
È necessario l’impegno quotidiano per fronteggiare questo dramma dalle dimensioni spropositate. La violenza sulle donne non è un fatto privato, né un fatto di donne ma una tragedia sociale che riguarda tutte e tutti, e rappresenta una profonda ferita per la nostra società.
Le Istituzioni, le associazioni, noi tutti dobbiamo fare di più per rintracciare le modalità che intercettino tempestivamente le richieste d’aiuto, benché silenziose, delle donne molestate, maltrattate, uccise. Dovremo, come istituzioni, impegnarci ancora di più operando su tutte le fasce di età affinché vengano raggiunti gli obiettivi di uguaglianza giuridica, politica , ma soprattutto sociale; affinché tutto questo venga arginato e sconfitto.
L’Amministrazione Comunale rivolge un sentito ringraziamento alla famiglia di Teresa per la testimonianza, la discrezione e la dignità con cui affronta ogni volta il tormento di tanto dolore.