Loading

Teodora Casasanta, 38 anni, psicologa, mamma. Massacrata e uccisa con 15 coltellate alla schiena dal marito che uccide anche il figlio Ludovico, 5 anni

Carmagnola (Torino), 30 Gennaio 2021

Una violenza inaudita e disumana

 

 

 

 

 

Ludovico, 5 anni

 

 

 

Alexandro Riccio, 39 anni, rappresentante di commercio, padre. Scrive “Vi amo e vi porto via con me”. Si suicida in carcere

 


Titoli & Articoli

Uccide moglie e figlio di 5 anni: “Vi amo e vi porto via con me”
Il delitto dopo una lite in casa, poi l’uomo ha tentato il suicidio gettandosi dal balcone. Il messaggio in un biglietto

«Vi porto via con me», ha scritto Alexandro Riccio prima di uccidere sua moglie e il suo unico figlio, Ludovico di cinque anni. Ma il suo piano di morte ha fallito proprio nella sua parte finale e l’uomo – 39 anni, rappresentante di commercio torinese – dopo la strage in famiglia non è riuscito a suicidarsi, nonostante abbia provato prima ad avvelenarsi e poi a gettarsi giù dal balcone. Ricoverato all’ospedale Cto di Torino, ha una prognosi di sessanta giorni – si è fratturato lo sterno, una caviglia e ha riportato un trauma vertebrale e non sarebbe in pericolo di vita – e un’accusa di duplice omicidio che gli è valsa l’arresto da parte dei carabinieri.

La tragedia si è consumata in piena notte, quando Alexandro ha aggredito la moglie, Teodora Casasanta – 39 anni psicologa – colpendola con violenza con più oggetti reperiti in casa, mentre lei già dormiva nella loro camera da letto. La donna, svegliata dall’aggressione ha disperatamente cercato di difendersi ma la furia del marito ha avuto il sopravvento. Poi l’uomo è andato nella stanza accanto dove dormiva il bimbo e lo ha prima colpito in testa con un corpo contundente ed infine lo ha sgozzato. Finita la mattanza Alexandro ha tentato di togliersi la vita ingerendo del liquido ma, non riuscendo nel suo intento, si è gettato dal balcone. Dopo il volo dal secondo piano ha ancora avuto la forza di rialzarsi e fare le scale per rientrare in casa. I carabinieri – chiamati dai vicini che hanno sentito il tonfo nel silenzio della notte – lo hanno trovato sul pianerottolo e, quando hanno aperto la porta di casa, hanno realmente capito cosa era accaduto.

Secondo le indagini degli inquirenti, il movente è da ricercarsi nell’incapacità dell’uomo di accettare la fine del matrimonio. La coppia era sposata dal 2014 e aveva già avuto – e apparentemente superato – una crisi sentimentale, tanto che, alcuni anni fa, Alexandro era tornato a vivere da solo. E forse, anche se dopo alcuni mesi erano tornati insieme, non erano stati in grado di superare del tutto le difficoltà.

Negli ultimi giorni lui aveva scritto alcuni post su Facebook, poi cancellati, in cui diceva di avere dei problemi che lo stavano logorando e attribuendosi anche delle colpe. Chi lo ha incontrato nei giorni prima della mattanza, lo ha però descritto tranquillo e gentile come sempre, soprattutto affettuoso nei confronti del figlio Ludovico, con il quale andava spesso a passeggio in città.

Teodora Casasanta era originaria di Roccacasale, in provincia dell’Aquila e si era trasferita in Piemonte dopo essersi laureata in psicologia per lavorare nel Torinese, dove aveva conosciuto Alexander e se ne era innamorata. Attualmente prestava servizio al Cufrad di Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, dove ci si occupava di alcolismo, tossicodipendenza e problemi psicologici. A Roccacasale, dove Teodora tornava spesso anche perché vivono ancora la madre ed il fratello, saranno celebrati i funerali dopo che il medico legale avrà portato a termine l’autopsia. In questi ultimi mesi, la provincia di Torino ha visto consumarsi diverse stragi familiari. Il duplice omicidio di Riccio sembra ricalcare quello altrettanto drammatico accaduto ai primi di novembre in un centro a pochi chilometri di distanza da Carmagnola, nel comune di Carignano: un uomo aveva ucciso la moglie e i due figli gemelli, poi si era sparato. A Rivara Canavese, invece, un operaio, prima di suicidarsi, ha sparato al figlio di 11 anni. Agghiacciante il biglietto che aveva lasciato: «Noi partiamo per un lungo viaggio e nessuno ci potrà piu separare». Anche in questi casi, la depressione e l’incapacità di accettare la fine del matrimonio, è il movente che ha trasformato mariti e padri in crudeli assassini.

Cinquanta oggetti per una strage. La furia omicida a Carmagnola
La ricostruzione della notte di sangue del rappresentante che ha ucciso moglie e figlio di 5 anni Domani per l’uomo, ancora in ospedale dopo il tentato suicidio, udienza di convalida dell’arresto

Le cinquanta buste di plastica che la scientifica dei carabinieri porta via dalla casa di Carmagnola, dove sono stati uccisi Teodora Casasanta e il figlio di 5 anni Ludovico, raccontano la violenza assurda con cui Alexandro Riccio ha sterminato la sua famiglia. Sono i cinquanta oggetti che, secondo gli investigatori, l’uomo potrebbe aver usato come armi per massacrare moglie e figlio: una borraccia, un cavatappi, una cornice e decine di attrezzi che domattina il medico legale Roberto Testi dovrà confrontare con le ferite sui corpi della donna e del bambino per stabilire quali abbiano inferto le ferite mortali. Domani l’uomo comparirà davanti al Gip del tribunale di Asti per l’udienza di convalida. Per la prima volta gli sarà chiesto di ricostruire cos’è successo nell’appartamento al terzo piano di via Barbaroux.

«Una violenza inaudita e disumana » , commenta lo zio di Teodora, Agostino De Simone, vicesindaco di Roccasale, il paesino d’origine di Teodora, ora sotto shock per quello che è successo e stretto intorno al dolore della mamma e del fratello della donna. Il sindaco ha già annunciato che nel giorno dei funerali, che verranno celebrati a Roccacasale, sarà lutto cittadino. E lo sarà anche a Carmagnola per decisione della sindaca Ivana Gaveglio. « Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza a questa famiglia — dice — Questa vicenda deve farci riflettere se non esista un modo per intervenire per tempo, prima che cose simili possano accadere» C’è un altro aspetto che l’autopsia dovrà chiarire, se non sarà Riccio stesso a farlo durante l’interrogatorio. La scena che gli investigatori si sono trovati davanti nell’appartamento rende impossibile stabilire in quale ordine si siano svolti i fatti e se l’omicida si sia accanito prima sulla moglie o sul figlio. È possibile che l’uomo abbia voluto che sua moglie si rendesse conto di cosa fosse successo al suo bambino prima di ucciderla? La donna era a letto, il piccolo ancora con i jeans addosso, sul pavimento. Ci sono segni di lotta nell’appartamento. Potrebbe essere passato molto tempo tra il momento dell’omicidio e il tentativo di suicidio dell’uomo che ha provato per tre volte a togliersi al vita.

Intanto i carabinieri stanno passando al setaccio i suoi profili social per ricostruire la sua personalità e mettere in fila tutti i segnali e le stranezze che in tanti avevano colto senza rendersi conto che potessero essere indicatori di qualcosa di più grave. Riccio era sembrato cupo e taciturno, a chi lo conosceva bene. A settembre aveva perso il lavoro con un ristorante per cui faceva il rappresentante, aveva provato a riciclarsi on line nella vendita di vini. Il suo carattere irascibile e aggressivo era peggiorato con il passare del tempo.

Tanti in queste ore ricordano Teodora, la psicologa venuta a Torino per lavoro: « Una ragazza premurosa, solare, simpatica » , dice un’amica d’infanzia. « Era preoccupata » , raccontano però le sue colleghe nella comunità per tossicodipendenti di Sommariva Bosco dove la donna ha lavorato per dieci anni. Aveva colto quei segnali e stava cercando di allontanarsi.


Link