Light Dark Silvana De Min, 80 anni, pensionata, mamma. Uccisa dal marito con due coltellate al cuore e un colpo in testa col batticarne Bolzano, 27 Ottobre 2020 Titoli & ArticoliUccide la moglie e tenta il suicidio (Alto Adige – 28 ottobre 2020) Una vita insieme. un amore sbocciato alla fine degli anni 50 che sembrava più forte del tempo, quello tra sergio francesconi e silvana de min, 82 anni lui, 80 lei. sembrava anche più forte della malattia che, sette anni fa, aveva all’improvviso colpito silvana: un ictus a cui la donna era sopravvissuta, ma che le aveva lasciato pesanti difficoltà motorie. nei mesi scorsi, però, sergio era sprofondato nel buio della depressione e, ieri mattina, il buio ha inghiottito il loro amore. l’uomo ha afferrato un coltello e ha colpito la sua silvana, uccidendola. poi, sergio ha tentato il suicidio, provocandosi profonde ferite alle braccia. La tragedia. Tutto è accaduto ieri mattina, nell’appartamento al quarto piano di una delle “Case Lancia”, al civico 172 di via Resia, dove la coppia viveva da sempre. L’omicidio s’è consumato tra le 5.50, ora in cui Mirco, il figlio che abita con loro, è uscito per andare al lavoro e li ha lasciati soli, e le 8, ora in cui è arrivata una delle due badanti che da qualche tempo aiutava i due anziani. È stata proprio la donna a fare la macabra scoperta e, comprensibilmente sotto choc, a lanciare subito l’allarme. Sul posto, in una manciata di minuti, sono arrivate le volanti della questura, l’ambulanza della Croce Bianca. Poco dopo, nella palazzina di via Resia è arrivato anche il pm di turno, Andrea Sacchetti. All’arrivo dei soccorritori, è parso subito chiaro che per la donna non c’era più nulla da fare: era stata colpita da due coltellate al cuore, presentava un taglio al collo e aveva subito anche un violento colpo alla testa, forse inferto con un pesante batticarne trovato sul posto sotto sequestro. Silvano, invece, è stato trovato in camera, seduto sul letto, anche lui in un lago di sangue. In un primo momento, le sue condizioni sono parse disperate, ma, una volta arrivato all’ospedale San Maurizio, i medici hanno ridimensionato la gravita delle ferite che si era inferto. Concluse le operazioni di soccorso, gli specialisti della polizia scientifica si sono messi al lavoro per raccogliere tutti gli elementi necessari per cercare di ricostruire cosa sia accaduto in quel lasso di tempo in cui Sergio e Silvana sono rimasti da soli. Sequestrati anche due coltelli trovati sulla scenda del delitto: l’autopsia, che il sostituto procuratore disporrà nelle prossima ore, dirà se e come sono stati utilizzati. Lo sgomento dei vicini. Nel corso dei decenni, molti dei dipendenti Lancia che vivevano nelle quattro palazzine di via Resia se ne sono andati. Sergio e Silvana erano tra i residenti storici, i pochi arrivati verso la fine degli anni 50. Lì, sono cresciuti i loro figli, Luca e Mirco, lì hanno intessuto rapporti di amicizia ancora saldissimi e lì si sono fatti apprezzare e stimare anche da chi è arrivato nei decenni successivi. Molti dei quali da paesi lontani. Sergio e Silvana erano gentili, socievoli e solari. Una coppia affiatatissima e innamorata. Anche per questo, la notizia dell’omicidio è stata accolta da tutti, in zona, con incredulo dolore. Per una trentina di anni, inoltre, Sergio, ex impiegato alla Lancia, era stato amministratore dei quattro palazzi e si era fatto apprezzare per la competenza, la serietà e per il piglio sempre deciso con cui affrontava i problemi. Un uomo forte e risoluto che, in famiglia, era attento, premuroso e ricopriva di attenzioni i due figlia e la “sua” Silvana. Aveva continuato a farlo, con ancora maggiore slancio se possibile, anche sette anni fa, quando la moglie era stata colpita da un ictus. Passata la grande paura iniziale, era cominciato il lungo percorso di ripresa e riabilitazione di Silvana. Dimessa dall’ospedale, era stata accolta nella Casa di cura Santa Maria e, durante quel periodo, Sergio s’era preoccupato di attrezzare al meglio la loro palazzina e il loro appartamento. Silvana era costretta su una sedia a rotelle e il marito aveva chiesto e ottenuto che fosse realizzato un ascensore esterno alla palazzina e aveva anche fatto installare un montascale per permettere a Silvana di coprire l’ultima rampa di scale. Instancabile, Sergio si occupava di tutto e, spesso, lui accompagnava la mogli a trovare amici o fare delle passeggiate. Una serenità che, a luglio, s’è incrinata ed è andata definitivamente in frantumi, ieri mattina. Nel modo più drammatico. (di Paolo Tagliente) Link