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Romina Iannicelli, 44 anni, incinta. Massacrata di botte, strangolata con un caricatore del cellulare e infine soffocata dal marito

Cassano allo Ionio (Cosenza), 16 Aprile 2019


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CASSANO ALLO IONIO, ROMINA IANNICELLI UCCISA DAL MARITO/ Da chiarire movente delitto (il Sussidiario – 16 aprile 2019)
Romina Iannicelli uccisa dal marito Giovanni De Cicco, femminicidio choc a Cassano allo Ionio: da ricostruire la dinamica dei fatti, le ultime notizie.
Cassano allo Ionio sotto choc per il femminicidio di Romina Iannicelli, uccisa dal marito Giovanni De Cicco. Una morte brutale, come sottolinea La vita in diretta: colpita a mani nude, strangolata con un cavetto e poi bastonata. Nel pomeriggio di ieri l’uomo si è presentato dai carabinieri e ha confessato di aver ucciso la compagna, ma restando vago sul motivo. Il killer ha parlato di un litigio ma non si sa per cosa: non ha dato un elemento preciso, parlando solo di una lite furiosa. I vicini non si sono accorti di niente: all’interno dell’appartamento era tutto a soqquadro, c’è da capire il perché. Questo il commento di alcuni conoscenti della coppia: «La domenica avevano festeggiato 14 anni di matrimonio», «Lui lo conosco, siamo compaesani. E’ un tipo violento? Non ti posso rispondere…», «Era una ragazza troppo buona di cuore. Non aveva mai dato segnali, andavano d’accordo apparentemente, poi non si sa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

 

 

Cassano, svolta nell’autopsia di Romina Iannicelli: è stata soffocata (Gazzetta del Sud – 21 aprile 2019)
Romina Iannicelli sarebbe morta per soffocamento. Le indiscrezioni che arrivano dall’autopsia che è stata eseguita ieri dal dottor Aldo Barbaro rivelano una versione differente della causa del decesso della cassanese quarantaquattrenne trovata morta nella sua casa di via del Popolo del quartiere Paglialunga dove viveva insieme al marito, Giovanni Di Cicco e alla suocera. Secondo quanto, invece, era emerso nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del corpo e alla relativa ispezione cadaverica, sembrava che il decesso fosse dovuto ad un trauma cranico dovuto ad alcuni colpi ricevuti con un oggetto contundente e non convenzionale.
Ma evidentemente le cose non sono andate così. Cambiano, dunque, gli scenari sul caso che ha scosso l’Italia intera. La quarantaquattrenne cassanese, che in grembo portava una creatura arrivata quasi al terzo mese di gravidanza, potrebbe davvero essere, quindi, spirata dopo una lunga agonia.


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