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Nona Movila, 42 anni, badante, mamma. Uccisa con nove coltellate dal marito davanti a uno dei figli

Montecerboli di Pomarance (Pisa), 21 Ottobre 2016


Titoli & Articoli

Omicidio-suicidio, nella casa anche uno dei figli (Qui News Volterra – 23 ottobre 2016)
Gli inquirenti continuano l’orrore di Montecerboli. L’uomo avrebbe prima accoltellato la moglie e poi si sarebbe tagliato le vene
Tre o quattro coltellate al torace, poi alla gola. Sangue su tutti i pavimenti e poi, con lo stesso coltello, si è tagliato le vene per morire nel bagno. Questo, in breve, l’orrore che si sarebbe compiuto nel tardo pomeriggio di sabato a Montecerboli, nell’abitazione dell’anziana allettata che Nona Movila, badante di 42 anni rumena, accudiva; e dove il marito cinquantenne Petru Cornel Movila l’ha raggiunta, aggredita e uccisa perché non sopportava l’idea della separazione. A dare l’allarme sarebbe stata l’altra badante che assisteva l’anziana proprietaria della casa che, quando si è accorta di quel che era successo nelle stanze accanto, è stata colta da un malore.
Nella casa dell’orrore, teatro dell’omicidio-suicidio, secondo quanto riportato dagli inquirenti, pare che oltre alla donna ci fosse anche uno dei cinque figli dei coniugi, di 7 anni. Su quel che ha visto o meno il minorenne, le forze dell’ordine mantengono stretto riserbo. Degli altri quattro figli due vivono in Romania e altri due, adolescenti (un ragazzo appena diciottenne e una ragazzina quindicenne), abitano con il fratellino a Montecerboli.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, intorno alle 18.30 di ieri la badante che si è recata ad accudire una ultranovantenne, incapace di intendere e di volere, per dare il cambio alla collega ha trovato i due corpi privi di vita e il bambino rinchiuso nella stanza dell’anziana in preda a choc. Sul drammatico fatto indagano i carabinieri della compagnia di Volterra e del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Pisa, rimasti nella palazzina fino alle 4 del mattino di domenica 23 ottobre.
Nona aveva 42 anni e risiedeva da tempo nelle zona di Pomarance, dove aveva sempre svolto la mansione di badante come le altre sorelle anch’esse sul territorio. Il marito Petru, invece, era arrivato in Val di Cecina più di recente.

 

Omicidio-suicidio, per protezione portati via i bambini dal paese (La Nazione – 24 ottobre 2016)
Il figlio più piccolo di Nona Movila, uccisa dal marito, si è chiuso nel silenzio
Finestre chiuse e luci spente: è deserta l’abitazione della famiglia Movila nella parte vecchia del paese di Montecerboli, piccola frazione della Val di Cecina dove sabato sera si è consumato il terribile omicidio-suicidio. I tre figli della coppia che abitavano in paese non ci sono. Accuditi e protetti dalle zie materne sono stati portati a Volterra, dove abitano e lavorano le donne, allontanati comprensibilmente da occhi indiscreti. Deserta anche la casa dove si è consumato l’atroce delitto: sulla strada di fronte gli operai hanno ripreso il lavoro al cantiere sulla 439.
Adesso però pensiero di tutto Montercerboli è per la famiglia dell’anziana nella cui abitazione è avvenuto il tragico omicidio-suicidio, e naturalmente per i tre ragazzi. «Cosa succederà ora a questi poveri figli? – si chiede una vicina di casa ancora addolorata e sconvolta per l’accaduto – Se i familiari che hanno qui non si potranno prendere cura di loro, è possibile anche che tornino in Romania da altri parenti». Del futuro dei figli di Nona e Petru Cornel Movila si occuperanno i familiari ed i servizi preposti. «Siamo in attesa di novità – dice il sindaco Loris Martignoni –. Al momento, come Comune, abbiamo le mani legate per aiutare i ragazzi, ma intanto ho già allertato la società della salute». «Non ho avuto modo di mettermi in contatto con le sorelle della povera Nona – aggiunge il primo cittadino di Pomarance – Noi siamo pronti a tendere una mano, appena gli inquirenti ed il tribunale dei minori ci daranno disposizioni».Intanto l’associazione Le amiche di Mafalda, centro antiviolenza della Valdicecina, di fronte alla seconda donna uccisa nel territorio dopo l’omicidio di Sandra Fillini nel 2014, chiede di più alle istituzioni contro la violenza di genere. «E’ tutto talmente identico: la donna che cerca di separarsi, il marito che la uccide crudelmente, i figli che vengono dimenticati e lasciti lì ad assistere alla violenza – dice la presidente Anna Cavalli –. Noi purtroppo non eravamo venute a conoscenza della situazione di questa donna e questo ci amareggia ancora di più». «In un territorio così piccolo e disperso due casi di femminicidio in pochi mesi sono davvero tanti e ci fanno capire che c’è un fenomeno sommerso: non dobbiamo più esitare – aggiunge – Sono ferite che lacerano profondamente un’intera comunità e vanno affrontate nel modo giusto e concreto. Faremo alcune iniziative, tra cui qualcosa a Montecerboli per la giornata contro la violenza sulle donne».

 

Nove coltellate per uccidere Nona (Qui News Volterra – 27 ottobre 2016)
L’esito dell’autopsia sui corpi dei coniugi di Montecerboli ha chiarito la dinamica dell’omicidio-suicidio. Il colpo fatale alla gola
Nove coltellate. Quelle inferte sul corpo di Nona Movila dal marito Petru Cornel. Nove colpi per toglierle la vita sabato scorso in un’abitazione di Montecerboli, frazione del Comune di Pomarance, per poi rivolgere la lama contro sé stesso e darsi la morte. La dinamica dell’efferato omicidio-suicidio che ha sconvolto il piccolo borgo di campagna è stata chiarita dall’esame autoptico sul corpo dei coniugi. L’uomo ha colpito la moglie di 42 anni e madre di cinque figli per sei volte al torace. Una coltellata ha raggiunto una mano, un’altra la nuca. Il colpo finale – e letale – è stato sferrato alla gola. Un assalto che l’ha uccisa in breve tempo. Per lui, invece, che ha scelto di tagliarsi le vene dei polsi nel bagno, la morte è stata più lenta.


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