Nicoletta Zomparelli, 47 anni, agente immobiliare, mamma. Uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato della figlia
Cisterna di Latina, 13 Febbraio 2024
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Nicoletta e Renée, chi erano madre e figlia uccise dal finanziere Christian Sodano (Latina Today – 14 febbraio 2024)
Le due donne morte per difendere Desirée Amato. La prima molto conosciuta in città lavorava come agente immobiliare, la seconda da sempre coltivava la passione per la danze e il ballo che condivideva con la sorella
Una famiglia distrutta sotto i colpi esplosi dal finanziere Christian Sodano che ieri pomeriggio nella villetta di via Monti Lepini a Cisterna ha ucciso Nicoletta Zomparelli, 47 anni, e Renée Amato, 19 anni, madre e figlia. Un duplice omicidio che si è consumato sotto gli occhi di Desirée Amato, 22 anni, che di Nicoletta era la figlia e di Renée la sorella maggiore e che è riuscita a sfuggire alla furia del fidanzato solo nascondendosi in bagno.
La relazione che legava la ragazza di 22 anni e il militare era turbolenta, fatta di discussioni; e ieri pomeriggio l’ennesima discussione è finita in tragedia. I due stavano infatti litigando dopo che il 27enne era tornato nella loro abitazione, i toni si sono alzati e così Nicoletta Zomparelli e Renée Amato si sono intromesse per difendere la ragazza. Non è ancora chiaro cosa sia effettivamente successo nella villetta, si attende infatti di capire cosa hanno riferito agli investigatori sia il militare che la giovane; quello che è certo è che poi Christian Sodano ha estratto la pistola di ordinanza e fatto fuoco uccidendo le due donne.
Nicoletta Zomparelli era molto conosciuta in città, lavorava nell’agenzia immobiliare di famiglia che si trova proprio nel centro di Cisterna mentre Renèe Amato, come la sorella, aveva una grande passione per il ballo e la danza; in passato partecipando a diverse gare aveva anche vinto molti premi. Una passione che le aveva ancora più unite, loro che avevano solo tre anni di differenza ed erano cresciute insieme. Tanti invece ancora i sogni e le speranze di una giovane di soli 19 anni che sono stati distrutti, come anche quelli della madre Nicoletta che non ha avuto il tempo di vedere le sue figlie diventare delle donne e spiccare il volo nella vita. Sui profili social delle vittime sono diverse le foto che le ritraggono in vacanza assieme ai parenti e amici, oltre alle tante immagini dei contest di danza a cui le due ragazze partecipavano. Un amore forte quello che legava le tre donne. E proprio in nome di questo amore Nicoletta e Renée non hanno esitato a difendere la più grande delle due sorelle pagando con la vita. Entrambe sono morte sul colpo e per loro non c’è stato nulla da fare, mentre Desirée è riuscita a salvarsi. Ma adesso dovrà affrontare il dolore di una perdita che è troppo grande per una ragazza di soli 22 anni.
Ed è una comunità sconvolta quella di Cisterna per l’ennesima tragedia. Tanti sono i messaggi che in queste ore sono stati postati sui social. “La nostra comunità si stringe al dolore dei familiari e amici di Nicoletta e Renée – scrive sulla suo profilo Facebook la parrocchia di San Valentino -. Il nostro quartiere, la nostra comunità, porta con sé il nome di un santo che ha dato la vita per l’amore. Amare è dare vita, non toglierla. Eppure, proprio in questo giorno dedicato all’amore dobbiamo fare i conti con l’odio. Ma oggi è anche Mercoledì delle Ceneri, giorno in cui viene ricordata la necessità della conversione. Abbiamo bisogno di convertirci al vero amore che dà, senza riserve, sull’esempio del Signore Gesù. Dare, dare in ogni piccolo gesto… o questo mondo non cambierà mai”.
Folla per l’addio a Nicoletta e Renée, ‘l’amore non uccide’ (Ansa – 24 febbraio 2024)
Folla a Cisterna di Latina per l’addio a Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, madre e sorella di Desyrèe, la fidanzata del maresciallo della Guardia di Finanza di 27 anni Christian Sodano, accusato del duplice omicidio delle due donne avvenuto nella loro villetta nel quartiere San Valentino lo scorso 13 febbraio.
Circa 2.000 persone, accorse per i funerali, hanno gremito la chiesa di Santa Maria Assunta nonché la piazza antistante, dove l’omelia del parroco don Paride Bove è stata riprodotta attraverso degli altoparlanti. Una folla che si è stretta attorno a Desyrèe e a suo padre Giuseppe Amato, seduti in prima fila in chiesa.
“Oggi siamo qui, purtroppo, perché ancora una volta non si è riusciti a capire che cosa significhi amare. Siamo qui perché è stato infangato il nome dell’amore con tutto ciò che amore non è: possesso, assenza di libertà, controllo… e addirittura negazione della vita” ha esordito il sacerdote del paese, dove è stato proclamato il lutto cittadino e il cui Comune si costituirà parte civile nel processo penale. “Ma siamo qui, in questa chiesa, soprattutto per un altro motivo: perché vogliamo che sia il vero amore a muoverci. Sicuramente l’amore per le nostre Nicoletta e Renée, che sono diventate sorelle e amiche non solo delle persone che hanno avuto il dono di conoscerle, ma per tutta la nostra città, anch’essa fortemente colpita e ferita”.
Al termine della cerimonia, alcuni ragazzi hanno lanciato in aria dei palloncini bianchi e uno rosso, oltre a far volare nel cielo diverse colombe bianche. Un momento a cui è seguito un lungo applauso dei presenti, mentre i due feretri venivano portati fuori dalla chiesa. Diverse le autorità presenti, le quali non hanno preso la parola per “rispetto delle vittime e dei familiari”, come sottolineato dal parroco: dal sindaco di Cisterna, Valentino Mantini, accompagnato da tutta l’amministrazione comunale, a quello di Latina, Matilde Celentano, insieme ad un consigliere comunale del capoluogo pontino. Ma anche il consigliere regionale Vittorio Sambucci, la deputata Giovanna Miele e il viceprefetto di Latina, Monica Perna, oltre a centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze, la maggior parte di loro in lacrime, tra cui la società Cisterna Calcio in divisa.
“Mai vista una cosa del genere” il commento di alcuni cittadini all’esterno della chiesa, sorpresi dal numero di persone accorse per seguire il rito funebre. Non tutti, infatti, hanno trovato posto in chiesa, dove in prima fila erano seduti Desyrèe e suo padre Giuseppe, commerciante di frutta e verdura, insieme per tutto il corso dei funerali fino a quando il corteo funebre non è partito verso il cimitero.