Nadia Salami, 35 anni, mamma. Uccisa a coltellate dall’ex marito
Cesena, 25 Ottobre 2015
Titoli & Articoli
Cesena, uccisa dall’ex davanti ai tre figli (Emilia Romagna Manna – 26 ottobre 2015)
E’ stata uccisa davanti ai suoi bambini. L’ex marito l’ha massacrata a coltellate di fronte ai loro figli di tre, quattro e cinque anni. Un delitto orribile avvenuto nella tarda serata di domenica in centro a Cesena, in via don Milani. In un appartamento messo a disposizione dai servizi sociali, come riferisce Il Resto del Carlino, viveva assieme alla prole Nadia Salami, 35 anni marocchina, separata dal marito. Proprio costui Rachid Rahali, suo coetaneo e connazionale, l’ha ammazzata dopo l’ennesima lite. Ha vibrato decine di coltellate su di lei senza alcuna pietà, sordo alle sue suppliche e insensibile alle grida terrorizzate dei figli. Poi deve essersi pentito e ha chiamato il 118: “Venite, mia moglie sta male, è gravissima”. Ma ormai era troppo tardi. L’uomo è stato poi arrestato dai carabinieri.
Mamma uccisa a Cesena. Il Comune: “Faremo di tutto per proteggere i bambini” (Emilia Romagna Mamma – 26 ottobre 2015)
Dolore e sbigottimento. Sono le parole con le quali il Comune di Cesena commenta la morte di Nadia Simoni, la mamma marocchina di 35 anni uccisa questa notte dal suo ex compagno, Rachid Rahali. A rendere ancor più forte lo sgomento, il fatto che la signora Nadia era conosciuta ai servizi sociali dal 2013. In questi anni il Comune l’aveva occasionalmente sostenuta dal punto di vista economico, poiché il reddito di cui disponeva non era sempre sufficiente a supportare la crescita dei tre figli.
LA SEPARAZIONE E I CONFLITTI La famiglia abitava in un alloggio di proprietà dell’ASP nella corte interna dell’ex Roverella. L’assistente sociale era a conoscenza della separazione dei due genitori che non era esente da conflitti e dissapori. “Nulla, tuttavia – precisa l’amministrazione – che facesse immaginare un epilogo di tale portata”. Mentre sono in corso le indagini per ricostruire l’accaduto, i Servizi sociali del Comune sono immediatamente intervenuti per prendere in carico di tre bambini e si stanno adoperando per garantire loro una sistemazione in un contesto che si avvicini, per quanto possibile, a quello famigliare. L’obiettivo è fare in modo che i due fratellini più grandi, iscritti alla scuola per l’infanzia, continuino a frequentare la sezione in cui erano inseriti. “Questo terribile episodio di violenza familiare – scrivono il sindaco Paolo Lucchi, l’assessore ai Servizi per le Persone Simona Benedetti e l’assessore alle Politiche della differenza Francesca Lucchi – sta scuotendo le coscienze dei cesenati con una forza sconvolgente. E al dramma per la morte violenta di una donna, si aggiunge in questo caso la preoccupazione per il futuro di suoi tre bambini piccolissimi”.
NADIA: MAMMA FORTE E CORAGGIOSA “Quello che è successo la scorsa notte nell’appartamento di via Milani – proseguono – è un episodio terribile e che non può trovare alcuna giustificazione. Per come l’abbiamo conosciuta, possiamo dire certamente che Nadia era una giovane mamma forte ed emancipata. Una donna che non era spaventata dall’idea di dover crescere da sola i suoi bambini, a cui non piaceva subire scelte assunte da altri ma che desiderava scegliere e decidere il proprio futuro. E forse proprio la sua forza e il suo desiderio di decidere autonomamente era ciò che l’ex marito non riusciva ad accettare”. “Troppe volte – ricordano il sindaco e gli assessori – in questi ultimi anni a Cesena abbiamo assistito all’uccisione di donne a cui è stata tolta la vita da persone che dicevano di amarle: la morte di Nadia si affianca a quelle di Eleonora, Stefania, Sabrina. Ognuna di loro aveva una storia diversa, ma le accomunava il desiderio di decidere da sole per loro stesse, anche nel momento di metter fine a una relazione”.
TUTTI STRETTI ATTORNO AI PICCOLI “In questo drammatico frangente – continuano gli amministratori – ora la priorità è di pensare ai bambini, di proteggerli e di costruire intorno a loro le condizioni migliori per consentire una crescita quanto più possibile al riparo dal trauma subito. Un traguardo difficile sul quale i servizi sono impegnati già dai momenti immediatamente seguenti l’accaduto. Lodevole è stato, fin dalla notte, l’impegno delle forze dell’ordine intervenute, ad iniziare dai carabinieri e dalla polizia municipale, che immediatamente hanno messo al riparo i bambini relazionandosi con i servizi sociali. A tal proposito desideriamo ringraziare il Comandante dei Carabinieri Diego Polio e il Comandante della Polizia Municipale Giovanni Colloredo, che hanno seguito la situazione in prima persona con sensibilità e grandissima professionalità”.
Omicidio di Nadia, deciso il destino dei tre bambini della coppia (Cesena Today – 28 ottobre 2015)
Il corpo di Nadia Salami prenderà presto un volo per essere riportato in Marocco, dove verrà seppellito. Diversa, invece, sarà la sorte dei suoi tre figli, che resteranno, qui in Italia. Dopo l’omicidio, le indagini e l’arresto con prove schiaccianti dell’omicida Rachid Rahali, è ora il tempo del dolore, con le esequie per la povera 35enne uccisa dal compagno violento domenica sera in via Milani, ma è anche il tempo anche della burocrazia.
Mercoledì mattina il comandante della compagnia carabinieri di Cesena Diego Polio ha incontrato i parenti della vittima, in particolare la madre (giunta dal Marocco in questi giorni) e la sorella (quest’ultima già residente nel Cesenate). I militari hanno dato assistenza alla famiglia della donna uccisa, per le pratiche di rimpatrio della salma, dal momento che dopo l’espletamento dell’autopsia questa viene restituita ai familiari. Ma si sta lavorando anche in Comune, negli uffici dei servizi sociali, dove è stato deciso di mantenere in un ambiente protetto i bambini di Nadia, di 2, 3 e 4 anni, in attesa di una soluzione per l’affido. Due di questi bambini frequentano la scuola materna a Cesena e si cerca quindi di conservare almeno il calore di quest’ambiente, dopo che il padre ha distrutto quello domestico con il suo gesto scellerato.
Da parte sua anche la comunità musulmana che ruota attorno al centro di preghiera cittadino è pronta a dare ogni sostegno alla famiglia dell’uccisa: in questi casi, infatti, vengono celebrate delle preghiere funebri (non è un vero e proprio funerale) e si aprirà il canale con il Consolato del Marocco per il rimpatrio della salma. Il corpo, una volta arrivato nel paese del Maghreb, giungerà nella città di Khouribga, dai cui dintorni proviene la famiglia di Nadia. Si tratta della stessa città di provenienza della famiglia di Azzedine El Omari, il 14enne che il mese scorso è morto annegato nel fiume a San Carlo. Una buona parte della comunità marocchina di Cesena proviene proprio da quella città, che si trova a circa 120 km da Casablanca.
AUTOPSIA – Con la conclusione dell’autopsia si fatto si chiude la fase investigativa: le coltellate sarebbero sette, e non quattro, come appariva ad una prima ricognizione cadaverica. Uno dei fendenti ha colpito la mano, una classifica ferita di chi tende un braccio in un disperato tentativo di bloccare un coltello e impedirgli di penetrare in parti vitali. E poi un altra coltellata al viso, molto delicata, oltre a quelle già riconosciute su petto, spalle e schiena. E’ quanto emerge dall’esame dell’anatomopatologa Donatella Fedeli, che ha avuto l’incarico dalla Procura della Repubblica di Forlì (pm Michela Guidi).