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Nadia Bertelli, 27 anni. Uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato

Nozza di Vestone (Brescia), 2 Giugno 2003


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Claudio Albertini, 25 anni, ha ammazzato a colpi di pistola Nadia Bertelli 27 anni, a Nozza di Vestone in Valsabbia
NOZZA DI VESTONE (BRESCIA) – Omicidio e poi suicidio. È finita nel sangue la relazione ormai senza futuro tra due giovani, ex fidanzati, a Nozza di Vestone, un piccolo centro montano, in Valsabbia, nel bresciano.
La donna, Nadia Bertelli, 27 anni, è stata uccisa e l’uomo che le ha sparato prima di rivolgere l’arma contro se stesso amazzandosi è l’ex fidanzato Claudio Albertini, di due anni più giovane.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Salò, intorno alle due della notte, Nadia Bertelli è arrivata davanti la sua abitazione a bordo della propria Opel Corsa. Claudio Albertini con ogni probabilità ha atteso il rientro della ex fidanzata appostandosi a poca distanza dalla casa. Quando l’auto ha varcato il cancello d’ingresso, l’uomo le è arrivato dietro con la propria Ford Fiesta, è sceso e ha colpito più volte il vetro posteriore della macchina con un attrezzo, pare una roncola. Poi, ha estratto una pistola ed ha sparato alla ragazza uccidendola. Quindi ha rivolto l’arma contro sè stesso e si è sparato alla testa. E’ deceduto in ospedale, ma le sue condizioni fin dai primissimi momementi erano state giudicate disperate. I due giovani si erano lasciati circa un anno fa.

Uccide l’ex fidanzata e si ammazza (Messaggero Veneto – 3 giugno 2003)
Ha ucciso la sua ex fidanzata che non voleva tornare con lui e si è poi suicidato con la stessa arma. E’ accaduto la scorsa notte nel Bresciano, a Nozza di Vestone, un piccolo paese della Valsabbia. Nadia Bertelli, 27 anni, è stata freddata con alcuni colpi di pistola alle 2.30, mentre rientrava a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. L’assassino è Claudio Albertini, di cinque anni più giovane, fino a un anno fa fidanzato di Nadia.
I due si erano frequentati per circa sette mesi. Poi lei aveva deciso di troncare la relazione. Claudio, da quel momento, è entrato in una profonda crisi, non è più riuscito a rassegnarsi. Ha cominciato a perseguitare la ragazza, a telefonarle, a tormentarla. L’altra sera il giovane si è appostato vicino alla casa di Nadia e ha aspettato che lei rientrasse. Erano le 2.30 quando la ragazza è arrivata, alla guida della sua Opel Corsa. Il tempo di aprire il cancello e Claudio le era alle spalle. Con una roncola ha rotto il vetro posteriore dell’auto. Lei ha cercato di fuggire, di arrivare alla porta di casa, ma è stata freddata con tre colpi sparati da breve distanza. Pochi istanti e Claudio si è puntato la pistola alla testa e ha fatto fuoco. E’ stramazzato a terra. Richiamati dai colpi, i genitori di Nadia si sono affacciati al balcone e si sono trovati di fronte una scena straziante.
La terribile fine di Nadia Bertelli apre la polemica sull’uso delle armi. Claudio Albertini era un cacciatore e aveva un regolare porto d’armi. E tre mesi fa aveva comprato una pistola nuova che, però, avrebbe potuto tenere soltanto in casa (era autorizzato a uscire solo con il fucile per l’attività venatoria). Resta il fatto che, l’altra sera, Claudio si è messo la pistola in tasca ed è uscito. Ha anche telefonato a casa di Nadia e alla madre, che aveva risposto, aveva detto: «Ho una pistola».
Le polemiche riguardano il fatto che Claudio aveva ancora il porto d’armi nonostante i carabinieri sapessero che da tempo stava tormentando l’ex fidanzata. Nadia, che aveva ricevuto una valanga di lettere e telefonate, era andata più volte dai carabinieri della stazione di Vestone. E il maresciallo aveva convocato i due giovani in caserma, invitando in particolare il ragazzo a lasciare perdere.


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