Monica Antonella Timore, 37 anni, insegnante, mamma. Uccisa a coltellate dal marito
Misterbianco (Catania), 8 Giugno 2014
Titoli & Articoli
La donna uccisa dal marito Aveva confidato: «Lo lascerò» dietro la furia omicida (La Sicilia – 9 giugno 2014)
I retroscena dell’uxoricidio-suicidio di sabato pomeriggio. Monica Antonella Timore aveva detto agli amici che, stanca dei litigi, aveva intenzione di divorziare dal marito marocchino
La gelosia del 37enne marocchino Tarik El Sabry è stata certamente la causa che ha fatto scattare la furia omicida, sabato pomeriggio, per uccidere a coltellate la moglie Monica Antonella Timore. Con la stessa determinazione El Sabry si è tolto la vita impiccandosi nella stanza accanto. Sono state le testimonianze di amici e parenti ad accreditare questa tesi, poiché Monica aveva confidato alle persone a lei vicine, che intendeva interrompere il rapporto con il marito, dal quale era nato un bimbo che nei prossimi mesi compirà sei anni. Negli ultimi giorni pare, infatti, che i litigi siano stati frequenti, anche se la vittima non ha mai segnalato o denunciato il marito carnefice per violenze. Gli investigatori intanto hanno posto sotto sequestro il coltello da cucina utilizzato dall’omicida, l’arma con la quale ha inferto le due coltellate mortali al torace ed all’addome della donna. Da una prima ricostruzione dell’omicidio, pare che la violenza abbia avuto inizio nel bagno della villetta in contrada Madonna degli Ammalati, e si sia conclusa in veranda dopo un vano tentativo di fuga in veranda di Monica Timore. Tutto è avvenuto in pochi minuti, poco prima delle 15, a pranzo finito. Cosa abbia fatto scattare la ferocia del marito, tenteranno di scoprirlo i carabinieri della Tenenza di Misterbianco che svolgono le indagini coordinate dal sostituto procuratore Angelo Brugaletta. Saranno passati a setaccio gli ultimi minuti di marito e moglie a partire dalle telefonate partite e ricevute nei due rispettivi cellulari. Dopo l’uxoricidio El Sabry con freddezza ha legato una corda alla trave di legno della camera del bambino (sabato il piccolo era con i nonni materni al mare e questo probabilmente gli ha salvato la vita), si è passato la corda attorno al collo e si è lasciato andare nel vuoto. I carabinieri stanno cercando di rintracciare i parenti dell’uomo attraverso la rete consolare.