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Mileidy Verdial Canales, 26 anni, collaboratrice domestica. Strangolata dal datore di lavoro-amante

Borgarello (Pavia), 25 Maggio 2019


Titoli & Articoli

Strangola la “sua” colf cubana di 26 anni a Pavia e poi si spara dopo essere fuggito in scooter (il Messaggero – 26 maggio 2019)
Mileidy Verdial Canales, colf cubana di 26 anni, ha cercato di difendersi con tutte le sue forze dalla follia omicida di Enrico Lanati, 48 anni, imprenditore originario di San Donato (Milano), ufficialmente il suo datore di lavoro, con il quale, però, avrebbe avuto anche una relazione. Una lite furibonda, poi le botte nella villetta affittata un anno e mezzo fa dall’uomo a Borgarello (Pavia).
Lanati le stringe le mani attorno al collo fino a farle mancare il respiro. La lascia distesa vicino al letto della camera matrimoniale, vestita, il volto tumefatto, poi, fugge via con lo scooter in aperta campagna. Impugna una pistola calibro 9 – detenuta illegalmente – e si toglie la vita, non prima però di inviare un messaggio choc ai parenti: «Ho fatto una sciocchezza». Un familiare, nella mattinata di domenica, corre a Borgarello e trova Mileidy morta. Un femminicidio-suicidio su cui indagano i carabinieri del Reparto Operativo del comando provinciale di Pavia coordinati dal tenente colonnello Salvatore Malvaso. Un femminicidio-suicidio che ha sconvolto il piccolo paese a pochi chilometri da Pavia.

La colf gelosa, il litigio e le passioni del manager: Ferrari e donne cubane (Corriere della Sera – 28 maggio 2019)
Enrico Lanati, imprenditore di 48 anni, si è suicidato domenica nelle campagne pavesi dopo aver strangolato la 26enne Mileidy Verdial Canales, assunta ufficialmente come collaboratrice domestica. «Una delle tante»
Sarebbe la gelosia il movente dietro l’omicidio della colf cubana di 26 anni, Mileidy Verdial Canales, uccisa all’alba di domenica da Enrico Lanati, imprenditore milanese 48enne, che recentemente si era trasferito a Borgarello nella grande villetta dove si faceva sempre festa.
Che tra i due ci fosse una forte tensione lo avevano confermato anche gli amici invitati alla cena organizzata la sera prima del delitto. Lanati e Canales, come emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Pavia che seguono la pista passionale, non erano legati solo da un semplice rapporto di lavoro; tra loro c’era una relazione, convivevano da tempo, ma forse Mileidy era stanca di essere una delle tante. Lui, descritto come un tipo amante della vita lussuosa, dei viaggi e delle auto di grossa cilindrata, pare avesse diverse frequentazioni con altre ragazze sudamericane.
«Erano tipi molto particolari — commentano i vicini —. Abbiamo provato ad instaurare un rapporto cordiale, di normale vicinato, ma ci sono sembrati molto schivi, salvo poi fare baldoria ogni fine settimana»Musica caraibica fino a tarda notte e porte sempre aperte come sabato sera, per accogliere i numerosi amici, soprattutto polacchi e romeni, che frequentavano l’imprenditore. Un via vai di Porsche, Audi, e persino una Ferrari, parcheggiate nel quartiere residenziale alle porte di Pavia per i party affollati di Enrico Lanati, titolare di un import export con la Polonia.
La 26enne deve avere scoperto che l’uomo nascondeva qualcosa, forse l’ennesima tresca, anche se alcuni amici dicono di averli sentiti discutere anche per questioni economiche. Agli inquirenti avrebbero riferito di rapporti stranamente tesi nell’ultimo periodo, per questo i due sabato sera avrebbero litigato. Una discussione violenta finita in tragedia. Enrico Lanati l’ha strangolata, poi ha mandato alcuni messaggi di scuse ai parenti: «Perdonatemi per quello che ho fatto». L’imprenditore è rimasto qualche ora in casa a vegliare il corpo della giovane, poi ha preso lo scooter e ha raggiunto le campagne di Vellezzo Bellini dove si è tolto la vita sparandosi alla testa con una pistola non denunciata. «L’ho visto uscire intorno alle sette del mattino. Sembrava di fretta», ha raccontato un residente della zona. Il suo corpo è stato ritrovato intorno alle 15 di domenica, localizzato dai carabinieri grazie alle celle telefoniche che avevano agganciato il suo telefonino.
Mileidy era da poco tornata da Cuba, la sorella e il cognato l’aspettavano per il pranzo della domenica. Avevano provato a telefonarle, a mandarle messaggi su WhatsApp senza ricevere alcuna risposta. Preoccupati si erano precipitati a Borgarello: la porta sul retro era aperta, così sono entrati e hanno trovato il corpo senza vita della ragazza riversa sul pavimento della camera da letto. Gli uomini della scientifica hanno eseguito i rilievi nella villetta di via Leonardo da Vinci e sul corpo della giovane che aveva anche alcune ferite alla testa, segno di una possibile colluttazione. I due corpi sono stati portati all’istituto di medicina legale di Pavia dove oggi saranno eseguite le autopsie.
Una siepe divide le due villette, una signora raggiunge il cancello:«Che brutta fine povera ragazza. Era sempre gentile, educata, ma non amava intrattenersi. Mai assistito ad un litigio tra i due. Un dramma che non si poteva immaginare». (di Eleonora Lanzetti)


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