Michela Baldo, 29 anni, commessa. Uccisa dall’ex convivente a colpi di pistola
Spilimbergo (Pordenone), 8 Giugno 2016
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Lei lo lascia, lui la uccide e si spara: il delitto annunciato su WhatsApp (il Messaggero – 8 giugno 2016)
Omicidio suicidio a Spilimbergo (Pn) nella notte, verso le 23 di ieri, in una casa al civico 24 di via della Repubblica. La tragedia, pare, per una storia d’amore finita male.
Lei, Michela Baldo, del posto, diplomata alla scuola Stringher di Udine, che aveva compiuto 29 anni lo scorso gennaio, lo aveva lasciato da qualche giorno dopo 3 anni di relazione. Lui, ex guardia giurata che viveva a Codroipo (Ud) in via Casali Ferrovia, Manuel Venier, 36 anni, non ha accettato la fine. L’ha raggiunta nella sua casa, di cui aveva ancora le chiavi, e l’ha uccisa sparandole due colpi di pistola, una Heckler&Koch, che deteneva regolarmente. Quando è entrato in casa lei non c’era: era ancora al lavoro. Appena Michela è arrivata ha messo il silenziatore e ha sparato due colpi, per poi rivolgere l’arma contro sé stesso, sparandosi un colpo alla tempia destra, morendo all’istante.
I due corpi sono stati trovati dai carabinieri. Nel telefonino di lui messaggi drammatici di sconforto in un gruppo creato su Whatsapp dal nome “Addio”. I carabinieri sono stati avvertiti da un amico che aveva letto gli intenti suicida di Manuel Venier nel gruppo Whatsapp. Dopo essere stati a casa sua e aver parlato con la madre dell’uomo hanno accertato che dall’abitazione era sparita la pistola. A quel punto i militari hanno avvertito la stazione di Spilimbergo e una pattuglia è accorsa a casa della ragazza. La porta era chiusa: sono arrivati i vigili del fuoco che l’hanno sfondata e hanno trovato i cadaveri per terra.
Michela Baldo lavorava come commessa al supermercato Lidl di Spilimbergo, lui invece al supermercato Cadoro di Codroipo e si occupava da un paio di mesi del settore ortofrutta. La casa è stata posta sotto sequestro. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Monica Carraturo.
L’incredulità dei genitori di lei: “Sembrava un uomo perbene” (Messaggero Veneto – 10 giugno 2016)
Solidarietà del sindaco di Spilimbergo alla famiglia. Sabato 11 giugno si terrà una fiaccolata
«Ho trovato dinanzi a me due persone dotate di grandissima dignità e, per quanto possa essere doloroso e inspiegabile quanto accaduto, il ritratto che hanno fatto della persona che, per sempre, ha sottratto loro l’unica figlia, è quella di un giovane perbene, sempre disponibile anche con loro, seppure taciturno. Quali potessero essere le dinamiche interne alla loro coppia, è qualcosa che, al di là delle confidanze a familiari ed amici, potevano conoscere solo loro».
Così, Renzo Francesconi, sindaco di Spilimbergo, al termine del colloquio avuto con Flavio Baldo e Annamaria Sguerzi, genitori di Michela Baldo, la sfortunata ventinovenne la cui tragica fine per mano dell’ex fidanzato Manuel Venier, è finita al centro del dibattito mediatico nazionale. «Di certo, stando alle parole dei genitori – ha proseguito Francesconi – quanto avvenuto non era in alcun modo pensabile anche se, stando alla ricostruzione degli inquirenti sembrerebbe essere stato un delitto premeditato.
Cosa possa avere spinto un ragazzo di 37 anni a porre fine all’esistenza della ragazza con cui aveva vissuto una storia d’amore lunga tre anni, per poi decidere di togliersi la vita, non trova spiegazioni se non nella paura di rimanere solo. Comunque sia quanto accaduto mercoledì sera è una tragedia di proporzioni enormi, che colpisce due famiglie e inevitabilmente rappresenta una delle pagine più tristi e dolorose della storia della nostra città». Un fatto di una gravità inaudita che ha sconvolto l’intera comunità mosaicista che, domani sera, alle 21, si ritroverà per una fiaccolata, che partendo da piazza Duomo, raggiungerà l’abitazione al numero civico 24 in via della Repubblica, dove Michela aveva convissuto con Manuel fino al giorno in cui aveva deciso di troncare la relazione. Motivo evidentemente scatenante della furia omicida dell’ex guardia giurata. Abitazione che peraltro dista pochi passi da quella dei genitori della giovane.
A lanciare l’idea della fiaccolata sono stati i coetanei della classe 1987 di Michela, Massimo Simonutti, Nicole Romanu e l’amica-sorella Stefania Bonutto, di rientro proprio oggi dal viaggio di nozze nella Repubblica Dominicana. Nozze cui Michela Baldo aveva partecipano un paio di settimane fa in qualità di testimone visto il profondo legame di amicizia che, fin dall’infanzia, le legava. Gli organizzatori hanno invitato quanti vorranno partecipare alla fiaccolata a munirsi di candele. Qualora ci fossero persone sprovviste, queste verranno messe a disposizione, previa offerta, dalla canonica di Spilimbergo, al punto di ritrovo in piazza Duomo, dalle 20.30. In occasione della fiaccolata, chi volesse potrà inoltre partecipare con una offerta alle attività dell’associazione pordenonese Voce Donna, baluardo in provincia contro la violenza alle donne.
Omicidio-suicidio: ultimo sms Manuel “Ho ucciso Michela per non perderla” (Pordenone Oggi – 11 giugno 2016)
Si delineano sempre di più i contorni dell’omicidio-suicidio di Spilimbergo, nel quale sono deceduti una ragazza di 30 anni, Michela Baldo, originaria di Spilimbergo, e il suo fidanzato Manuel Venier, ex guardia giurata di 37 anni, di Codroipo. Come ricostruito dagli inquirenti, dopo la fine della loro storia, avvenuta pochi giorni prima della tragedia, Manuel Venier era tornato a vivere con i genitori, ma aveva ancora le chiavi dell’appartamento di lei, così è rientrato e l’ha aspettata. Quando Michela Baldo è arrivata, l’ex guardia giurata ha usato un cuscino come silenziatore, esplodendo prima 4 colpi di pistola contro la donna e rivolgendone poi 2 verso di sé.
La storia d’amore tra i due è ben descritta dal profilo Facebook di Michela Baldo, che continuamente pubblicava foto che evidenziavano bene la loro quotidianità, non tralasciando anche post per “documentare” le tappe importanti del loro rapporto, come quando il 9 luglio dello scorso anno scriveva: “Due anni di noi… e come li festeggiamo? Assieme a pinguini squali lontre pesci tropicali”. In quell’occasione, la coppia aveva deciso di trascorrere alcune ore insieme all’acquario di Cattolica.
C’era però qualcosa che turbava la ragazza ed era la paura di lasciare il suo fidanzato, paura confidata all’amica-sorella Stefania Bonutto. Martedì 7, infatti, quello che la giovane temeva si è concretizzato nel peggiore dei modi: Manuel Venier ha deciso di ucciderla “per non perderla”, come ha spiegato nel messaggio a un gruppo di amici su WhatsApp inviato dopo l’omicidio e pochi istanti prima di rivolgere l’arma verso di sé.
La dinamica dell’accaduto appare sempre più chiara: il 37enne ha sparato prima alle spalle, poi al cuore della donna che diceva di amare, quindi si è inginocchiato ai suoi piedi e ha premuto ancora una volta il grilletto per morire al suo fianco.